The Flash 3×12 – UntouchableTEMPO DI LETTURA 5 min

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You know, sometimes it feels like The Flash is this guy my boyfriend becomes when he runs off to save other people. Like I’m the only one who doesn’t get The Flash. He felt separate from you. But yesterday when you saved me, I remembered that I have no reason to be scared.
The man I love is a superhero. I love and trust you, Barry Allen… The Flash.

In linea generale, dei due grossi errori che una serie tv non può permettersi di compiere, se il primo – “deludere le aspettative” – è un’inclinazione maggiormente attribuibile agli show via cavo, il secondo – “prendere/perdere troppo tempo” – è invece proprio delle tv generaliste che devono coprire un palinsesto lungo 9 mesi (Ottobre-Maggio). Un errore che, a questo giro, tocca al velocista scarlatto espiare.
Siamo ormai al terzo episodio dopo la pausa natalizia e ancora i personaggi sono in una situazione di stallo imbarazzante e deludente. Portando le mani avanti, “Untouchable” non è un episodio malvagio di per sé. The Flash è diventato nel corso di questi tre anni, nonostante tutto e tutti, lo show meglio costruito dell’intero universo DC/The CW, e la sua solidità di scrittura e attoriale lo previene da scivoloni esasperati e poco convincenti. In tutto questo però si sta insinuando da un paio di puntate a questa parte un piccolo dubbio, un tarlo banalmente riassumibile in un “che fine ha fatto Savitar?”.
A suo tempo avevamo lodato a piene mani la scelta di invertire il climax narrativo dal passato al futuro. Adesso, purtroppo, quelle lodi sperticate vanno un poco ridimensionate: tra un villain che ormai è solo l’ospite fisso del previously e un generale clima di attendismo, le cose non vanno molto bene in quel di Central City. Si prenda come esempio il villain di giornata, Yorkin. Al di là della risoluzione della porzione di trama a lui dedicata, e in generale la mancanza di caratterizzazione tipica delle nemesi di Barry Allen che fanno comunque storcere un po’ il naso, la sua introduzione era necessaria per due motivi: (a) mettere in pericolo la vita del Detective Joe West e (b) mettere in movimento alcune dinamiche interne al Team Flash. La tediosa storyline di Joe-che-ignora-cose necessitava di una fine rapida e indolore e fortunatamente questo accade (ecco, forse non proprio indolore visto che si accompagna all’inutile arrivo della figlia di Cecile in città). I problemi più che altro riguardano il punto (b) e “Untouchable” diventa così solo l’ennesima occasione in cui gli scrittori trovano il modo per mostrare Caitlin alle prese con i poteri del suo simpaticissimo alter-ego, che all’inizio sembrano dominarla, ma poi alla fine lei domina loro. A dir poco innovativo. Così come innovativo è anche Julian che scopriamo per l’ennesima volta non essere una cattiva persona ma anche lui, poveretto, ha un Mr. Hyde nascosto dentro di sé che andava in giro a disseminare metaumani ad ogni angolo di strada.
Al di là del sarcasmo di bassissimo livello, quello che si vuole sottolineare è come questo episodio si dia un gran da fare per cercare di tridimensionalizzare questi personaggi ma, in ultima istanza, fallisca restituendoli tali e quali a prima – fatta eccezione per una relazione tra i due che ci si rifiuta di commentare in alcun modo.

Now run, Wally. Run.

Altro aspetto che necessita di essere affrontato è la continua evoluzione di Wally che, pur non risultando così fastidiosa come in passato, mostra alcune criticità. Tutto questo insistere sul come dovrà essere lui a salvare Iris a Maggio è esasperante considerata la poca credibilità che porterebbe con sé questa scelta se percorsa fino alla fine. Fin dai suoi esordi Barry Allen si è circondato di personaggi in grado di offrirgli aiuto sia nella vita quotidiana sia nel suo super-lavoro. Con Kid Flash però si corre molto il rischio dei proverbiali due galli nello stesso pollaio, dove non si riesce a capire dove risiede il nucleo carismatico di base attorno al quale tutto trova ragion d’essere. La speranza è che con il prossimo episodio, pronto a riaccogliere vecchie conoscenze di Terra-2, il minutaggio di Wally scenda e con esso anche il ritorno di Flash come vero e indiscusso protagonista del suo show.

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per The Flash? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Constantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.
  1. Cisco cita una delle frasi ricorrenti di Hunger Games per augurare a Wally buona fortuna nell’imparare a trapassare gli oggetti: “May the odds be ever in your favor“.
  2. La canzone suonata da Julio Mendez a cui Clive Yorkin fa i complimenti è “(Sittin’ On) Dock Of The Bay” di Otis Redding.
  3. Questa è la seconda volta che Al Capone è presente (questa volta in forma di citazione) in una puntata dove nel titolo c’è una citazione agli Intoccabili. La prima fu in “The Chicago Way” di DC’s Legends Of Tomorrow.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La corsa tra speedsters e relative scommesse
  • L’umorismo nero di Killer Frost
  • Ritorna l’Harrison Wells fatto bene
  • This is not how I’m supposed to die” e relativa stupidità cronica di Iris
  • Niente di nuovo sul fronte occidentale
  • Generale clima di attendismo
  • Ridatece Savitar

 

Ancora qualche sbavatura di troppo per un episodio (l’ennesimo) di transizione. Apparentemente anche The Flash guarda Sanremo e così, dopo la vittoria di Gabbani, tutti pronti per il ritorno del gorilla più meno richiesto della televisione. Chissà che porti con sé gli antichi fasti a cui il serial  aveva ormai abituato.

 

Dead Or Alive 3×11 3.04 milioni – 1.1 rating
Untouchable 3×12 2.91 milioni – 1.1 rating

 

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