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Sweet Home 1×10 – Episodio 10TEMPO DI LETTURA 5 min

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SweetHome 1x10: recensione

Sweet Home si può definire una storia di lotta interiore dell’essere umano, in cui “desiderio” è sinonimo di “mostro” e pertanto deve essere tenuto a bada dal proprio lato umano.
Incarnazione di questo concetto è proprio il protagonista Cha Hyun-Soo (Song Kang), un eterno emarginato che anche nella trasformazione non si può definire né essere umano né mostro. Le lotte interiori di Hyun-Soo e i dialoghi tra il sé umano e il sé mostro caratterizzano buona parte di questa prima stagione, ma si giunge al culmine proprio in “Episodio 10”.
Il confronto con Ui-Myeong, unico altro individuo che come lui appartiene a entrambi i mondi, porta Hyun-Soo a prendere finalmente una posizione e, per una volta, non agire più passivamente accettando le decisioni e volontà altrui.

IL PERCORSO DI HYUN-SOO


Il passato del protagonista è stato più volte approfondito nel corso dei precedenti episodi e ormai appare chiaro ed evidente lo stato psicologico del ragazzo. Da giovane allegro, solare e altruista, Hyun-Soo è stato provato da un bullismo ingiustificato che lo ha visto solo contro tutti, che siano questi sconosciuti o persone amiche. Anche la famiglia lo ha di fatto abbandonato: il padre, dando la precedenza al proprio lavoro, mette in secondo piano il benessere psicologico (e fisico) del figlio, con la complicità della madre e l’indifferenza della sorella.
Questa situazione difficile è servita ad alimentare l’odio e il senso di abbandono di Hyun-Soo, che si è chiuso nel mondo virtuale dei videogames divenendo un hikikomori. Unica via di uscita per il ragazzo, rimasto infine ancora più solo dopo la morte dei propri familiari, era il suicidio, ma l’apocalisse dei mostri lo ha costretto a rivedere i propri piani.
Avendo chiara la sua situazione, non è difficile comprendere perché Hyun-Soo veda in Ui-Myeong un volto amico, nonostante il dolore che questi ha arrecato al suo gruppo. Per la prima volta dopo molto tempo, Hyun-Soo si sente completamente accettato e compreso da qualcuno. La morte dello Slime Monster costituisce l’ultimo tassello per far realizzare a Hyun-Soo che non c’è posto per lui tra i sopravvissuti del Green Home e che gli esseri umani non accetteranno mai quelli come lui.

“I guess you were right all along: humans and monsters can’t possibly coexist.”

Ciò che però alla fine tradisce le reali volontà di Hyun-Soo, portandolo all’inesorabile scontro con Ui-Myeong, sono le lacrime per la sorte imminente di Sang-Wook e Yu-Ri, a cui è inevitabilmente ancora legato. Con il sacrificio di Han Du-Sik, il protagonista capirà infine che molti dei sopravvissuti lo avevano già accettato come uno di loro e, nonostante le divergenze e differenze, erano ciò che aveva di più simile a una famiglia.
Anche la forma che assume Hyun-Soo per contrastare Ui-Myeong rievoca fortemente tanto il suo stato psicologico quanto i segni del suo passato. Il braccio del ragazzo muta fino a divenire un’ala demoniaca con lame al posto delle piume: le lame sono probabilmente il simbolo delle tendenze suicide del ragazzo (prima rappresentate dalla cicatrice proprio sullo stesso braccio); la singola ala demoniaca è invece il segno della lotta interiore di Hyun-Soo, che cede solo in parte al suo lato inumano e malvagio, pronto a ritornare successivamente sulla retta via, sul sentiero dell’essere umano.

LE PROBLEMATICHE DELL’EPISODIO


Purtroppo, nonostante le riflessioni e analisi psicologiche che possono essere affrontate, “Episodio 10” è ben lontano dall’essere un finale – o anche solo un episodio – perfetto.
Troppi elementi vengono lasciati alla libera interpretazione dello spettatore e troppi puntini rischiano di essere uniti nel modo sbagliato senza una guida adeguata. La fretta messa nel mostrare gli eventi che si susseguono nel corso della puntata facilita tale confusione e impedisce di godere del giusto trasporto emotivo per determinate scene o situazioni.
In primis, il personaggio di Ui-Myeong viene totalmente sprecato. Dopo una costruzione brillante nella puntata precedente, l’antagonista viene liquidato troppo in fretta e non viene data la giusta enfasi e attenzione alle sue motivazioni e al suo contrasto con Hyun-Soo. Alla trama a lui relativa viene dedicata solo la prima metà di puntata, lasciando la seconda al plot dell’esercito, introdotto in “Episodio 6”.
Se già la prima parte aveva i suoi difetti, la seconda è un ammasso confuso di vicende e situazioni difficili da seguire e spiegare e il risultato finale è una serie di domande a cui lo spettatore difficilmente può dare risposte certe o chiare. “Episodio 10” nel complesso può definirsi purtroppo l’episodio più complicato da capire che la serie abbia proposto finora, con elementi sicuramente interessanti e godibili, ma tendenzialmente circondati da un contesto troppo confuso e affrettato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Culmine del percorso di Hyun-Soo
  • Significato della morte dello Slime Monster ai fini della trama e dell’evoluzione psicologica del protagonista
  • Il triste sacrificio di Eun-Hyeok e l’espressività di Lee Do-Hyun: “When someone promises something, and it’s nearly impossible to keep, there’s a good chance it’ll end up being a lie.”
  • La resa visiva della mostrificazione di Hyun-Soo
  • Il contatto di Hyun-Soo col suo lato umano tramite l’affetto dei compagni e la morte di Han Du-Sik
  • Ui-Myeong liquidato troppo in fretta, anche se viene fatto intendere il suo ritorno sul finale
  • Nonostante sia possibile teorizzare a riguardo, non sono chiare le motivazioni dietro la morte di Eun-Hyeok
  • Troppa fretta e confusione: lo spettatore non ha le idee chiare e deve interpretare ciò che accade, privo di elementi saldi a disposizione
  • I risvolti di questo episodio non hanno dissipato i dubbi riguardo la trama dell’esercito, che continua a non sapere né di carne né di pesce

 

Dopo un’esperienza di nove episodi tendenzialmente positiva, seppur tra alti e bassi, è triste concludere questa prima (e, in attesa di rinnovo, anche unica) stagione di Sweet Home con un episodio così controverso e poco convincente. Questa serie sudcoreana ha più volte dimostrato di avere qualcosa da comunicare e di saper costruire molto bene una storia, ma “Episodio 10” ha rivelato anche i lati più negativi della stessa, riducendo drasticamente le aspettative che si potessero avere per un’ipotetica seconda stagione.

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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