Come già spiegato in precedenza, Sweet Home è una serie che prende ispirazione dall’omonimo Webtoon di Kim Carnby e Hwang Youngchan. Con “Episodio 6”, però, il nuovo k-drama horror sembra voler prendere una strada diversa rispetto all’opera originale, distaccandosi nettamente dalla stessa.
UN EPISODIO “DI TRANSIZIONE”
E’ bene specificare da subito che purtroppo “Episodio 6” non riesce a convincere a livello di intrattenimento e presa sullo spettatore quanto vari suoi predecessori. Uno dei motivi per cui ciò accade risiede nel fatto che l’episodio si sviluppa come una sorta di “puntata di transizione”.
Nonostante diverse trame aperte trovino una chiusura in questo episodio, ciò avviene nella prima parte di puntata, mentre quasi tutto il resto volge a mostrare il nuovo status quo che si viene a creare nel condominio o ad introdurre brevemente nuovi risvolti per la seconda metà di stagione.
Gran parte della puntata è dedicata alle continue commissioni che vengono affidate a Hyun-Soo in giro per il palazzo o a ribadire quanto sia tragica la situazione per i sopravvissuti, con il progressivo scarseggiare delle risorse in contrapposizione a un panico in continua crescita.
Il focus posto inoltre sulle regole da seguire e sulla gestione del nuovo regime che si è venuto a creare ha, nel complesso, un peso eccessivo e rende “Episodio 6” una puntata lenta, noiosa e in buona parte quasi superflua.
Non è da trascurare neanche la deludente resa approssimativa dei viaggi nei piani superiori del palazzo, mostrati ormai quasi come delle scampagnate, mentre i primi episodi avevano abituato a un potenziale pericolo di morte ad ogni passo fatto tra i corridoi dell’edificio.
CHIUSURA DELLE VARIE SOTTOTRAME
Protagonista della primissima parte di episodio è Pyeong Sang-Wook, l’apparente gangster di cui erano ignote le reali intenzioni. Attraverso un flashback viene chiarito che l’uomo sia una sorta di sicario o pseudo-investigatore privato che porta giustizia laddove questa ha fallito. Già in “Episodio 5” erano emersi diversi dettagli rilevanti riguardo al rapporto tra lui e il criminale Choi Yoon-Jae e, con la morte di quest’ultimo, la sottotrama a loro dedicata poteva dirsi quasi del tutto conclusa. I primi 5 minuti di “Episodio 6” offrono tuttavia allo spettatore gli ultimi elementi mancanti per comprendere per intero la vicenda così che, in seguito, ci si possa dedicare perlopiù all’integrazione del personaggio di Sang-Wook nel gruppo dei protagonisti.
Altra sottotrama che termina proprio in questo episodio con la morte del personaggio ad essa dedicata è la vicenda del signor Kim, negoziante egoista e marito abusivo, che rischiava di subire la mostrificazione da un momento all’altro. Ciò avviene proprio nel corso dell’episodio e l’uomo riesce a uscire dalla sua cella con le sembianze di un pratico mocio Vileda orribile mostro ricoperto di peli. Sta alla moglie dare il colpo di grazia al signor Kim, che ironicamente mostra per la prima volta un briciolo di umanità proprio sotto forma di mostro, scusandosi con la donna per gli anni di angherie e maltrattamenti a cui l’ha sottoposta.
Per quanto la resa di quest’ultimo mostro lasci parecchio a desiderare, come al solito la serie compensa con il pathos e l’emotività di cui è carica la scena, enfatizzando il quasi irrazionale mix di rabbia e tristezza nella signora An mentre colpisce ripetutamente il marito fino a renderlo inerme.
LA NUOVA STRADA INTRAPRESA DALLA SERIE
È la porzione di puntata dedicata a Seo Yi-Kyeong che sancisce la definitiva separazione tra opera originale e serie live-action. Non è strano che questo compito venga affidato proprio all’ex pompiera. Infatti il personaggio, nonostante sia uno dei tre protagonisti della serie, non è presente nel Webtoon che dà ispirazione a “Sweet Home” essendo un’aggiunta completamente originale.
Con la trama a lei dedicata, la serie sembra volersi ispirare a The Walking Dead ancor più di quanto già non sembrasse in precedenza. Oltre alle similarità tra mostri e zombie, infatti, ora Sweet Home sembra avere l’intenzione di rendere gli esseri umani i veri antagonisti e non più i mostri, un po’ come appunto nella celebre serie sui morti viventi, dove la minaccia maggiore proviene paradossalmente proprio dagli uomini e non dagli zombie che danno il titolo alla storia.
Quello dei militari è un plot-twist totalmente assente all’interno del Webtoon e che in realtà rischia di distogliere l’attenzione dalla parte più interessante di questo atipico K-drama, ovvero i mostri. Rimane da vedere come questi elementi verranno gestiti ora che Sweet Home ha imbracciato una svolta alquanto rischiosa.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.