Già dai tempi della messa in onda del mid-season finale “Anslo Garrick (N° 16)” si era preannunciata la scelta degli autori di approfondire un personaggio che fino ad allora non aveva pienamente convinto: Ressler. Gli autori stanno marcando la strada della confidenza e dell’intimità decidendo di approfondire l’aspetto sentimentale dell’agente dell’FBI e di far maturare una confidenza con Liz tanto da confidarle i suoi problemi amorosi. Se quello che abbiamo visto fino ad ora ci ha soddisfatto in abbondanza, non possiamo far altro che affidarci agli autori e incamminarci lungo questa strada che adesso non convince completamente.
La caratterizzazione dei personaggi viene sempre più delineata e marcata, e questo ci permette di prendere maggiore coscienza sul posto preciso che ognuno di loro occupa nella serie, ma soprattutto del ruolo recitato alla perfezione. In questa puntata, ad esempio, “The Alchemist” svolge una funzione di contorno, soprattutto se facciamo riferimento agli ultimi minuti della puntata in cui Red conserva la lista di tutti coloro che il bad ha fatto “sparire”. Nuovamente ci ritroviamo davanti a un contorno che diventa portata principale del pranzo e nuovamente ci ritroviamo davanti a Red e al suo prendersi gioco dell’FBI.
Nell’occhio di bue precedentemente citato, rientra anche il maritino Tom che, dopo l’ennesima delusione coniugale, flirta con una supplente. Ecco, il tutto sarebbe patetico e scontato, ma soprattutto non da The Blacklist, senza delle precisazioni sul perché io stia spendendo tempo e spazio della recensione per sottolineare questa piccola parte della puntata. Debbo ammettere che la cosa si fa molto più interessante se si pensa alla supplente come a colei che, poco prima di fare occhietti dolci e sorrisetti ingenui, era intenta a consultare un fascicolo sul bel maritino deluso. Ma la supplente comparsa dal nulla risulta anche essere un perno essenziale della narrazione perché è la stessa che Red vide alla fine della puntata di “Wujing (N° 84)“. Vi ricordate la foto uscita dopo aver immesso il codice? Che Red non sbagliasse mai lo avevamo capito, ma ora la curiosità su chi siano realmente Tom e la supplente-stalking è diventata ingestibile.
Ponte di unione tra le due puntate è la scoperta della talpa: Margot Malik. Ci hanno insegnato a diffidare delle persone super efficienti e subito pronte a mettersi in risalto facendo nascere sospetti sui colleghi, eccone un esempio. L’agente dell’FBI, all’apparenza integra, ammette immediatamente di essere la talpa, ma anche di aver eseguito semplicemente gli ordini … ovviamente dopo tortura. Quindi il focus della vendetta di Red si sposta sul vero mandante e, solo con l’aiuto dell’agente Malik, si scoprirà chi questo sia in realtà. Ma non affrettiamo i tempi.
“Cyprus Agency” è una puntata dove sostanzialmente non accada nulla, se non quello appena detto riguardo la vendetta 2.0 di Red. A fare da contorno è la voglia di maternità di Liz Tom e il caso dell’Agenzia di Adozioni calza a pennello: l’obiettivo, ripetuto più volte dallo stesso Red, è quello di impedire una probabile adozione da parte della coppia … obiettivo raggiunto!
La storia è bella, ma niente di più. Diciamo che è sempre stato più interessante seguire la storyline di Red e del suo passato, del quale finalmente in questa puntata è stato aperto un capitolo con un piccolo incipit non passato inosservato. Che dire, anche con puntate leggermente “fine a sé stesse”, che comunque non possono essere considerate filler, il prodotto risulta eccellente.
PRO:
- La scelta degli autori di approfondire altri personaggi che fino ad ora sono stati in ombra
- La vendetta 2.0 di Red, non ne avremo mai abbastanza
- La scoperta della talpa e non solo
- Liz e Ressler e il loro rapporto confidenziale su questioni superficiali: dove ci vorranno condurre gli autori?
- “Cyprus Agency”, una puntata un po’ fine a sé stessa
The Good Samaritan (N° 106) 1×11 | 9.35 milioni – 2.5 rating |
The Alchemist 1×12 | 8.7 milioni – 2.3 rating |
Cyprus Agency 1×13 | 10.17 milioni – 2.5 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.