The Blacklist 1×18 – Milton Bobbit (No. 135)TEMPO DI LETTURA 3 min

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Dopo la piccola delusione della scorsa puntata, ho cercato di non crearmi troppe aspettative, ma per fortuna “Milton Bobbit (No. 135)” non ha deluso o, se vogliamo dirla tutta, ha deluso solo in parte. In queste diciotto puntate, The Blacklist non si è mai spacciato per un altro tipo di telefilm: dove altri autori avrebbero inserito adrenalina, corse e azione pura, Bokenkamp ci mette introspezione, analisi dei protagonisti e dei rapporti che tra loro intercorrono, e non ha paura di impiegare tutto il tempo necessario a far prendere coscienza della realtà ai vari personaggi, una realtà che si dimostra sempre più diversa dall’immaginario delle prime puntate. Basta prendere come esempio “Ivan (No. 88)” e il come sono state gestite le rivelazioni sull’identità di Tom Keen e la scelta da parte degli autori di un non-confronto con Liz.
Dopo la puntata-rivelazione, Liz comincia ad indagare su Tom e le persone per cui lavora. Il tutto è reso interessante (come è spesso accaduto) dalla presenza di Red e soprattutto dal suo “non sapere”: la sua onniscienza non è più assoluta e questo per noi è a dir poco sconvolgente. E’ stato strano vederlo ammettere di non essere stato in grado di scoprire qualcosa sul bel maritino per più di un anno; non dimentichiamo che l’ha fatto anche torturare senza avere risultati. Tutto riporta a Berlin (città, cosa o persona che sia) che a quanto pare mette molta più paura di Red o dell’FBI: lo si può capire dalle parole di Tom, ma più esplicitamente dal suicidio di Brother Keen o per meglio dire Christopher Maly. Un probabile confronto tra due colossi (Red Vs. Berlin) forse darebbe quel tocco in più che fino ad ora è mancato alla serie, anche perché quella verve iniziale comincia a calare nonostante l’ottima fattura del prodotto.
Se da una parte continuiamo ad apprezzare che i nomi della blacklist sono presenti e che ogni puntata viene dedicata ad ognuno di loro, dall’altra parte è indiscutibile che la serie comincia a soffrire le numerose puntate andate in onda con troppe domande e senza ancora alcuna risposta. Questo porta a mettere, durante le ultime puntate, in secondo piano il bad di turno per dare maggiore spazio a ciò che succede tra i vari personaggi… sembrerebbe, quindi, che il disegno iniziale si stia perdendo man mano. Che Red abbia dei progetti che possono realizzarsi solo con la cattura di tutti i cattivi da lui suggeriti all’FBI si era capito da tempo (non dimentichiamo come il tutto è cominciato), ma quello che mi domando è: il punto di arrivo della trama orizzontale è Berlin o sono i progetti i Red? Perché ad un certo punto questa prima stagione di The Blacklist dovrà pur finire e non è molto esplicito dove Bokenkamp ci voglia portare.
Serve una svolta, un qualcosa che dia un senso a ciò che stiamo vedendo. Bisogna ammettere, però, che nonostante il mio “mettere i puntini sulle i” e sottolineare le mancanze che la serie mostra, il voto delle puntate non potrà mai essere insufficiente perché The Blacklist è tanta roba, o forse è la bravura di Spader a presentarcelo così?

 

PRO:

  • Liz ostinata a scoprire la verità su Tom
  • Red e la sua non più onniscienza. Sarà vero?
  • La scena di Red e Dembe mentre guardano il film comico
CONTRO:
  • La trama orizzontale incerta
  • I bad sempre più in secondo piano

 

Ho dimenticato di parlare del protagonista di questa puntata, Milton Bobbit, chissà perché…

 

Ivan (No. 88) 1×17 10.8 milioni – 2.8 rating
Milton Bobbit (No. 135) 1×18 11.3 milioni – 2.8 rating

 

VOTO EMMY

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