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Signori e Signore, Berlin is here! Che goduria assistere a questo tipo di puntate in cui la perfezione trabocca da ogni lato e nello spettatore è presente quella trepidazione necessaria per assistere al season finale. Non possiamo lamentarci per come è stata gestita questa serie che tra le novità si è immediatamente distinta e innalzata, sia grazie (soprattutto) alla bravura di Spader sia grazie ad una trama ed una sceneggiatura niente male.
Siamo arrivati a un passo dalla fine e la maggior parte delle risposte cercate e aspettate per 21 puntate si concentrano in “Berlin (No.8)”. Dal titolo si può intuire che anche questo nome era presente nella ormai famosa The Blacklist e che la sua cattura era diventata ormai essenziale, per non dire vitale, per Red. Chi è, perché vuole uccidere Reddington, quali sono i suoi progetti finali e come questi si ripercuotono sulla serie ancora non ci è dato sapere; ma la cosa positiva è che, mancando una sola puntata, il tempo di attesa per avere qualche risposta a queste ulteriori numerose domande è irrisorio.
L’episodio è stato scritto dallo stesso Bokenkamp, una scelta comprensibile se si pensa all’importanza che questo avrebbe avuto nel diradare le nubi e di conseguenza portare un po’ di luce chiarificatrice nella serie. E così è stato. Finalmente viene alzato il velo sui progetti di Red e sul perché aveva organizzato la sua cattura e poi la collaborazione con l’FBI. A quanto pare il suo obiettivo è sempre stato quello di salvarsi il fondoschiena e, diciamoci la verità, è una delle motivazioni più coerenti che si potessero trovare. Il tutto è coerente con i personaggi e la serie, soprattutto con il criminale protagonista che non ha mai cambiato il suo stile di vita e i suoi affari e obiettivi poco leciti.
Ora mi chiedo il “Per via di tuo padre” di Red rivolto a Liz come possa entrare in tutta questa storia. Se la collaborazione è nata per scoprire chi sia Berlin e per avere la protezione delle forze dell’ordine, perché era necessaria Liz? Questo mi riporta a Tom e al suo “obiettivo” (Liz): “Non siamo noi i cattivi“. Così parla alla moglie durante il confronto tete a tete.
Con questo possiamo affermare che la ventiduesima puntata si preannuncia gustosa e succulenta, dato che molto probabilmente si scopriranno definitivamente le carte o, in alternativa, quelle stesse carte verranno cambiate e la situazione inevitabilmente si capovolgerà.
Vorrei concludere spendendo due paroline sul cliffhanger della puntata. Se ci penso, mi viene subito in mente il favoloso monologo di Red. E’ impossibile per me esimermi dal sottolineare uno degli aspetti che incessantemente la serie ci ha sbattuto in faccia: la bravura dell’attore. Ma oltre a questo mi viene il dubbio che la sua nuova cattura non sia tanto una dimostrazione di affetto nei confronti della profiler, quanto piuttosto un’occasione in più per mettersi al sicuro…e quale posto migliore se non il covo del’FBI (ovviamente se mettiamo da parte ciò che successe in “Anslo Garrick (No.16) Part I“). Si ritorna al principio di tutto: la serie è cominciata con Red in ginocchio e nella penultima puntata lo ritroviamo esattamente nella stessa posizione. Per ora non dobbiamo far altro che aspettare ciò che Bokenkamp ha organizzato per noi e dalle premesse sembra che voglia sparare fuochi d’artificio.
Siamo arrivati a un passo dalla fine e la maggior parte delle risposte cercate e aspettate per 21 puntate si concentrano in “Berlin (No.8)”. Dal titolo si può intuire che anche questo nome era presente nella ormai famosa The Blacklist e che la sua cattura era diventata ormai essenziale, per non dire vitale, per Red. Chi è, perché vuole uccidere Reddington, quali sono i suoi progetti finali e come questi si ripercuotono sulla serie ancora non ci è dato sapere; ma la cosa positiva è che, mancando una sola puntata, il tempo di attesa per avere qualche risposta a queste ulteriori numerose domande è irrisorio.
L’episodio è stato scritto dallo stesso Bokenkamp, una scelta comprensibile se si pensa all’importanza che questo avrebbe avuto nel diradare le nubi e di conseguenza portare un po’ di luce chiarificatrice nella serie. E così è stato. Finalmente viene alzato il velo sui progetti di Red e sul perché aveva organizzato la sua cattura e poi la collaborazione con l’FBI. A quanto pare il suo obiettivo è sempre stato quello di salvarsi il fondoschiena e, diciamoci la verità, è una delle motivazioni più coerenti che si potessero trovare. Il tutto è coerente con i personaggi e la serie, soprattutto con il criminale protagonista che non ha mai cambiato il suo stile di vita e i suoi affari e obiettivi poco leciti.
Ora mi chiedo il “Per via di tuo padre” di Red rivolto a Liz come possa entrare in tutta questa storia. Se la collaborazione è nata per scoprire chi sia Berlin e per avere la protezione delle forze dell’ordine, perché era necessaria Liz? Questo mi riporta a Tom e al suo “obiettivo” (Liz): “Non siamo noi i cattivi“. Così parla alla moglie durante il confronto tete a tete.
Con questo possiamo affermare che la ventiduesima puntata si preannuncia gustosa e succulenta, dato che molto probabilmente si scopriranno definitivamente le carte o, in alternativa, quelle stesse carte verranno cambiate e la situazione inevitabilmente si capovolgerà.
Vorrei concludere spendendo due paroline sul cliffhanger della puntata. Se ci penso, mi viene subito in mente il favoloso monologo di Red. E’ impossibile per me esimermi dal sottolineare uno degli aspetti che incessantemente la serie ci ha sbattuto in faccia: la bravura dell’attore. Ma oltre a questo mi viene il dubbio che la sua nuova cattura non sia tanto una dimostrazione di affetto nei confronti della profiler, quanto piuttosto un’occasione in più per mettersi al sicuro…e quale posto migliore se non il covo del’FBI (ovviamente se mettiamo da parte ciò che successe in “Anslo Garrick (No.16) Part I“). Si ritorna al principio di tutto: la serie è cominciata con Red in ginocchio e nella penultima puntata lo ritroviamo esattamente nella stessa posizione. Per ora non dobbiamo far altro che aspettare ciò che Bokenkamp ha organizzato per noi e dalle premesse sembra che voglia sparare fuochi d’artificio.
PRO:
- L’arrivo di Berlin
- Risposte sui progetti di Red
- Liz e Red nel cliffhanger
- Ottima puntata in generale
CONTRO:
- Se proprio devo trovare un difetto, la puntata in alcuni punti è risultata un po’ lenta
Il season finale è alle porte, “Berlin (No.8) Conclusion”, e dalla scia positiva delle ultime due puntate non possiamo far altro che aspettarci grandi cose. Nel frattempo vorrei ricordare a tutti che questo non sarà un finale di serie perché la NBC, intelligentemente, ha rinnovato per una seconda stagione composta dai soliti 22 episodi una serie che ha conquistato tutti.
The Kingmaker (No.42) 1×20 | 10.85 milioni – 2.7 rating |
Berlin (No.8) 1×19 | 10.47 milioni – 2.7 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.