The Blacklist 8×04 – Elizabeth Keen (No.1)TEMPO DI LETTURA 4 min

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A chi, fra gli spettatori, si è fatto uno schemino con tutti i blacklister visti finora e lo aggiorna costantemente, resta poco tempo per considerare e celebrare il fatto di poter finalmente dare un nome al numero 1 della lista. La narrazione procede a ritmo serrato, i personaggi si rincorrono e cercano di portare avanti i loro piani costi quello che costi, ostacolandosi l’un l’altro senza esclusione di colpi.

I guarantee it’s a plot twist worthy of Passion’s Promise.

UN ALLEGGERIMENTO DEI TONI (PER QUANTO POSSIBILE)


Per fortuna, c’è un alleggerimento dei toni rispetto agli ultimi episodi, ricchi di personaggi assassinati e morti scampate per un soffio. Questo si può notare, ad esempio, nelle scene in cui, al telefono, Lizzie cerca di convincere i membri del Team Red a passare dalla sua parte, per altro non riuscendoci. Si crea un effetto leggermente comico, quello delle tipiche scene dei telefilm americani dove ci sono diversi candidati da visionare per un posto di lavoro, oppure uno speed date.
Altro momento simpatico è quello in cui Red e Tadashi convincono Guinevere ad aiutarli, distruggendo i dati compromettenti conservati in un computer degli uffici federali. Il Concierge del Crimine si prende tutto il tempo per abbindolare la donna con charme e simpatia. Fa piacere vederlo tornare nella sua forma migliore. Per fortuna, infine, anche Marvin Gerard non si fa troppo male.

LA MADRE DI TUTTE LE ALZATE D’INGEGNO


Per tutta la puntata, Lizzie dimostra di essersi ormai votata al Lato Oscuro. Si comincia con quei primissimi piani sul suo visetto compiaciuto: non si capisce se sia il godimento della notte passata con Ressler o il narcisistico congratularsi con se stessa per averlo saputo manipolare così bene. Alla luce del rimpianto di lei per il marito Tom Keen, si potrebbe propendere per la seconda opzione.
Poi, però, fa di meglio è di più: se ne va con la sua bambina e con 35 milioni di euro sottratti al patrimonio di Red. La manovra le riesce grazie a Skip Headley, il quale non lo sa ancora, ma così facendo ha firmato la sua condanna a morte, in un modo non particolarmente rapido e pietoso.
Oramai, dunque, la blacklister numero 1 sembra proprio al di là di ogni possibilità di ritorno e redenzione. Non sembra di poter riporre molte speranze nell’amorevole dolcezza dei suoi amici Aram e Ressler, o nella saggezza di Dembé.

ROULETTE RUSSA


Gli ultimi minuti introducono elementi di grande importanza, nell’economia generale della serie. Innanzitutto, il baffuto personaggio moscovita, d’accordo “per il momento” a lasciar stare Lizzie, è accreditato come Sikorsky e passa documenti freschi freschi dal suo archivio.
Sembra poi venire confermata l’identità di Red come spia N-13. In un mondo dove i dialoghi sono studiati con estrema cura per dire tutto senza dire niente, stavolta l’affermazione appare proprio non equivocabile.
Se ancora non bastasse, gli accenni a Tom Keen, ricchi di nostalgia, sparsi in tutto l’episodio, hanno fatto pensare a qualcuno che il marito di Lizzie potrebbe essere ancora vivo, nascosto da qualche parte.
Chi scrive ne dubita fortemente, principalmente perché Ryan Eggold è protagonista della serie New Amsterdam, rinnovata sino al 2023. Ha però notato una certa somiglianza fra l’attore in questione e quello scelto per interpretare Mr. Rakitin (altro nome preso dai capolavori della letteratura russa, è quello di un amico di uno dei fratelli Karamazov). Qualora Lizzie dovesse incontrarlo, nel suo percorso per diventare degna erede di un impero criminale, non si sa cosa potrebbe succedere.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’assoluta fedeltà del Team Red
  • Aram 
  • Red in versione charme e simpatia
  • 15 ore di volo dopo un grave problema di salute (non risolto)

 

In questi giorni è stata diffusa la notizia del rinnovo dello show per una nona stagione. Questo, a parte la gioia dei fan, pone un problema agli sceneggiatori: gestire la tempistica della malattia di Red.
Già in questo episodio lo si è visto, appena uscito dall’ospedale dopo una grave crisi, sobbarcarsi 15 ore di volo per Mosca. Questo però è un topos un po’ fastidioso dei telefilm americani, dove gente che ha appena avuto una crisi cardiaca si risveglia, balza in piedi con un colpo di reni e sconfigge a mani nude il gruppo di malfattori da cui è accerchiata.
Si ripropone, però, il dilemma di qualche stagione fa: con la morte del Concierge del Crimine finirebbe la storia. Non dovrebbe essere difficile, meccanicamente, ovviare al problema: basterebbe una nuova scoperta del dottor Stark o di chi per lui. Una simile soluzione, però saprebbe troppo di finto.
In attesa di sapere come si muoveranno Jon Bokenkamp, John Eisendrath e soci, l’episodio proposto risulta dinamico e godibile, rallenta un attimo il passo senza essere un filler.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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