“Cuore, cuore, agitato da mali inesorabili / riemergi e dagli avversari difenditi opponendo contro / il petto, nelle insidie dei nemici arrestandoti vicino / senza paura; e non vantarti apertamente quando vinci / non lamentarti abbattendoti in casa quando sei stato vinto, / ma delle gioie godi e dei mali affliggiti / non troppo, e sappi quale ritmo domina gli uomini.“
(Archiloco – Esortazione a se stesso)
Già nella scorsa recensione si parlava di rapporti e alleanze pronti a cambiare al minimo soffio di vento. Questa puntata ha dimostrato in pieno l’assunto e lo ha fatto in modo così veloce e tagliente da meritarsi la citazione dell’antico poeta greco qui sopra.
HAROLD COOPER E ANDREW PATTERSON
Il vice direttore dell’F.B.I. è l’esempio perfetto di come le umane sorti possano ribaltarsi in un istante. In una quarantina di minuti, infatti, passa dall’essere rapito e interrogato a dirigere l’interrogatorio di Rakitin, dopo averlo catturato. Il tutto senza mai perdere il controllo. Complimenti.
All’evolversi della sua situazione è perfettamente speculare l’evolversi della situazione dell’hacker spia.
Stavolta, stranamente, dispiace vedere l’eliminazione del blacklister di turno. Non solo Sikorsky pensa che fosse un ottimo elemento, dalle grandi potenzialità. A parte sogni e deliri su di un suo eventuale incontro con Lizzie, pronta a intercedere per lui o a lasciarsi portar via dalla sua somiglianza con Tom Keen, Andrew Patterson poteva restare in partita ancora per un po’. Ora non si sa quali conseguenze possano derivare dai progetti su cui stava lavorando, rimasti scoperti.
LARGO AL BOSS
Il tempo stringe e Red se ne avvede. Mai e poi mai vorrebbe vedere sprecati decenni di lavoro sul suo progetto (ancora non ben specificato). Per questo abbandona la modalità charme e simpatia ed entra in modalità boss.
A farne le spese, dopo Rakitin, è soprattutto “l’amico dell’Est“, il quale si becca un pugno in faccia. Scena particolarmente soddisfacente, anche perché il Concierge del Crimine si schiera dalla parte del capo Cooper.
Questa parte dell’episodio, in generale, dà grande dinamismo a tutta la narrazione. L’inghippo della lettera avvelenata con l’aiuto dell’esperto in biologia riporta ad intrighi storici come quelli dei Borgia e dei Tudor. Unito alla solenne minaccia finale di Red a Sikorsky, crea quasi l’atmosfera da vecchio romanzo d’avventura che era un po’ mancata nell’episodio precedente.
Anche qui, comunque, ci sono sempre nuove geometrie dagli esiti per ora imprevedibili. Difficilmente tutto scorrerà liscio se entrasse in scena l’SVR.
IL LATO OSCURO DELLA TASK FORCE
Grandi perplessità restano dopo aver visto l’operato di Alina Park e di Ressler.
Lei paga il suo debito con il Concierge del Crimine, ma rischia di mettersi in guai ancora più grossi e potrebbe non essere finita qui.
Lui, a quanto risulta, è stato in contatto con Lizzie tutto questo tempo, quanto meno per telefono.
Riguardo a quest’ultimo punto, l’organizzazione delle scene finali lascia aperto il dubbio che l’ex agente Keen sia stata rapita da Skip, il quale la tiene prigioniera.
Anche su questo fronte, pertanto, ci sono segni di perturbazione e instabilità. Un aiuto decisivo potrebbe venire dal capo Cooper e da Cynthia Panabaker (ultimamente si è vista più lei di Lizzie).
I due, infatti, hanno trovato il tempo di sedersi al tavolo e di fare il punto della situazione riguardo alla vicenda N-13. Già che ci sono, spiegano pure cosa c’entri Neville Townsend in tutto ciò.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Puntata decisamente adrenalinica. Non c’è stata una grande svolta di metà stagione, ma da un lato ci sono dei ribaltamenti di fronte, dall’altro un chiarimento della situazione vista finora. Nella prossima puntata, prevista per venerdì 16 aprile, Red si concederà una nuova pausa con Anne, l’appassionata di birdwatching. Stando al promo, non tutto andrà liscio. Si potrà però capire se la signora è chi dice di essere oppure una spia. Megan Boone, intanto, è stata avvistata sul set, quindi Lizzie dovrebbe tornare a breve. Occorre la sua presenza per dare il giusto sapore alla seconda parte di questo ottavo ciclo.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).