Il titolo di questo penultimo episodio suonerà senz’altro incongruente e senza significato per i non anglofoni ma “Butcher, Baker, Candlestick Maker” è in realtà una citazione tratta da una canzone folkloristica inglese che risale addirittura al XIV secolo. Chiaramente il collegamento più diretto con la serie arriva da quel “Butcher” della canzone ma, nell’insieme, ha un significato più nascosto perché con la frase di Rub-A-Dub-Dub (titolo della canzone) oggi si intende un collettivo di persone che hanno tutti professioni e background differenti ma sono nella stessa barca. The Boys praticamente.
Hughie: “You can’t watch porn when the sun’s out.”
Con una terza stagione già confermata ed una seconda in dirittura d’arrivo, era lecito aspettarsi ben più di un solo colpo di scena da questa settima puntata, e così infatti è stato. Certo, “Butcher, Baker, Candlestick Maker” non brilla di luce propria e non è nemmeno il miglior episodio di The Boys di questa stagione, anche se il plot twist finale potrebbe far pensare altrimenti perché la prima metà della puntata è piuttosto lenta. Rimuovendo la patina di stupore misto voglia di proseguire subito con la 2×08, nella prima mezzora accade poco o niente: Butcher incontra e litiga con suo padre (un John Noble purtroppo sfruttato troppo poco); Hughie guarda porno con Lamplight; Stormfront e Homelander fanno un comizio per indottrinare la folla e poi volano a trovare Becca e Ryan. Come si diceva qualche riga sopra, non accade granché.
Soffermandosi però su Stormfront ed il suo comportamento recente, esiste una certa asimmetria informativa tra quello che è stato concesso conoscere al pubblico e quello che Butcher & co. effettivamente sanno. È una cosa che magari può essere data per scontata nella visione di una serie tv ma, specialmente per il modus operandi di Kripke, non lo è, specie se si fa caso a come le informazioni sul passato di Stormfront siano state centellinate fino ad ora. Kripke ha chiaramente qualche altro asso nella manica da giocare sia nel season finale che nella prossima stagione.
Hughie: “This is your last chance to be a hero again. Come on, I mean, do you-you want to be the cuck or do you want to be the guy who fucks the wife?”
Fortunatamente la seconda metà della puntata cambia completamente ritmo e va a spiazzare lo spettatore con un susseguirsi di colpi di scena. Se con “The Bloody Doors Off” Kripke e compagni hanno creato un nuovo standard da battere grazie al pene di Love Sausage che si allunga e cerca di strozzare MM, vedere Hughie che taglia il braccio di Lamplight e scorrazza in giro per la Seven Tower fa comunque la sua porca figura (ma va ammesso che Love Sausage per ora non si batte). Allo stesso modo, l’esplosione di cervelli nell’aula del tribunale arriva completamente a sorpresa nonostante si potesse pronosticare una qualche battuta d’arresto nella guerra contro Vought vista la già confermata terza stagione .
The Boys conferma il raggiungimento del suo massimo potenziale quando sfocia nell’oltraggio e nel non politicamente corretto, vuoi perché Garth Ennis non si è assolutamente trattenuto mentre scriveva il suo fumetto, vuoi perché è proprio nell’irriverenza e nell’assenza di una censura che Butcher ed i suoi colleghi danno il meglio di sé. E l’esplosione di cervelli in diretta nazionale è un altro nuovo standard da battere.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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“Butcher, Baker, Candlestick Maker” è come un diesel: partenza lenta, accelerazione costante e poi raggiungimento del massimo potenziale nel finale. E chiaramente senza questo finale “esplosivo” non si sarebbe potuto elargire l’ennesimo Thank Them All.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.