Con “The Bloody Doors Off” (titolo che fa riferimento a una celebre citazione di Michael Caine in Un Colpo All’Italiana), The Boys inserisce diversi elementi e personaggi che si riveleranno probabilmente molto rilevanti in quest’ultima parte di stagione. Gli sceneggiatori hanno volutamente messo da parte una delle questioni principali e che più suscitava interesse in seguito allo scorso finale, ovvero quella inerente a Becca e suo figlio, per approfondire altri fronti che necessitano di più spazio o addirittura inserirne di nuovi.
The Deep, A-Train e la Chiesa della Collettività
Non è un segreto che The Boys abbia sempre proposto, attraverso la sua narrazione, una sorta di analisi e conseguente denuncia di alcune caratteristiche della società statunitense. Tenendo conto di ciò (e alla luce di quanto visto in questo sesto episodio), diventa ora più chiaro dove voglia andare a parare una delle sottotrame più discusse e confuse della serie, ovvero quella di The Deep.
La Chiesa della Collettività, un ente che ha tutte le caratteristiche tipiche di una vera e propria setta, rimanda ormai in maniera abbastanza palese e voluta a una delle congreghe americane più conosciute e controverse: la Chiesa di Scientology. Senza approfondire troppo un argomento spinoso come questo, basti far presente che uno dei tratti riconosciuti di Scientology sia quello di ricercare il supporto e l’appoggio di celebrità (principalmente del mondo del cinema), in modo non dissimile a quanto visto con The Deep nelle scorse puntate. Così come Scientology aiutava alcuni degli attori ad essa affiliata ad ottenere provini e parti importanti, allo stesso modo la Chiesa della Collettività si adopera affinché The Deep risolva i propri conflitti interiori e possa tornare all’interno dei Sette.
Anche la presenza ricorrente delle bibite Fresca ha probabilmente a che fare con la vera natura di questo culto. “Drinking the Kool-Aid” è una tipica espressione americana che fa riferimento a un tragico suicidio di massa avvenuto a Jonestown sotto la guida del leader religioso Jim Jones e sta a indicare la volontà di credere ciecamente a qualcuno guidati da una sorta di fede simil-religiosa. In questo senso, la Fresca potrebbe essere un rimando proprio a questo concetto, un richiamo dunque alla fede che ripongono i suoi adepti nelle dottrine della setta.
Non è ancora chiaro ora a cosa porterà il coinvolgimento di A-Train in tutto ciò, ma è evidente come anche questa sottotrama sta via via assumendo più importanza.
Lamplighter
Una delle questioni più accennate all’interno della scorsa stagione ma mai approfondite a dovere è quella inerente a Lamplighter, ex membro dei Sette responsabile della morte dei nipoti di Grace Mallory. Questo personaggio è stato più volte accostato all’odio e il rimorso provati tanto dalla stessa Mallory quanto da Frenchie ed è proprio su quest’ultimo che l’episodio pone particolarmente il focus, inserendo più volte flashback volti a spiegare brevemente la storia del personaggio, il modo in cui si è unito al gruppo e la verità dietro la vicenda di Lamplighter.
L’ex membro dei Sette già si rivela un’aggiunta interessante e un personaggio intrigante da rivedere in scena, specialmente tenendo in considerazione il rimorso che ha dimostrato di provare in relazione alle sue azioni passate. Ironico inoltre come l’attore che interpreta il personaggio sia Shawn Ashmore, noto per aver prestato il volto a Iceman, mutante con poteri diametralmente opposti a quelli di Lamplighter nei film degli X-Men.
Tre binomi relazionali
Quasi ogni episodio della serie si è finora sempre focalizzato sull’approfondimento di alcuni rapporti interpersonali tra personaggi. “The Bloody Doors Off” non fa eccezione ed è possibile individuare tali approfondimenti in tre coppie di personaggi: Frenchie e Kimiko; Butcher e Starlight e infine Homelander e Stormfront.
La questione di Lamplighter offre un’occasione per far riappacificare due personaggi che sono sempre stati accostati all’interno della serie e che ultimamente stavano avendo alcuni dissidi, ovvero Frenchie e Kimiko. La morte di Kenji ha costituito un punto di rottura interiore per la female of the species e “We Gotta Go Now” ne è stata la dimostrazione. Il cambiamento di Kimiko ha portato anche a un mutamento radicale del rapporto tra lei e Frenchie, in parte positivo (vedendola lui ora non più come un cucciolo da proteggere) e in parte negativo. Nel corso dell’episodio i due continuano a beccarsi e a bisticciare, fino a quando la confessione di Frenchie riguardo la questione di Lamplighter non fa riavvicinare i due, probabilmente anche più di prima.
Un rapporto forse ancor più complicato è quello tra Butcher e Starlight, due alleati che però si odiano profondamente l’un l’altro.
Starlight: “Underneath all that swagger, you’re just a bigot and a bully. I know another guy just like that. He’s got a flag for a cape.”
Anche questi due personaggi non fanno che discutere per quasi tutto l’episodio, salvo poi mettere da parte le divergenze accomunati dalla preoccupazione per le sorti di Hughie. In questo caso l’approfondimento trai due avviene in alcuni punti in maniera un po’ forzata o comunque calcando un po’ troppo la mano solo per farli avvicinare emotivamente.
Il terzo duo che viene approfondito è composto da una delle coppie più disturbate e disturbanti, ovvero Homelander e Stormfront.
Butcher: “They’re fucking.”
Da subito è chiaro come, in seguito alle scene viste nel finale della scorsa puntata, Homelander sia parecchio coinvolto nella relazione con Stormfront e perciò, in maniera coerente con la psiche del personaggio, vedersi messo in secondo piano dalla ragazza lo conduce alla furia e al risentimento nei confronti della stessa. Questo piccolo conflitto non è che un espediente (seppur ben costruito) per arrivare alla rivelazione della vera identità dell’ultimo acquisto dei Sette. Più volte è stato infatti ribadito come la controparte cartacea di Stormfront abbia un’ideologia filonazista molto più marcata di quanto non traspaia nella serie. Ancora una volta però The Boys sorprende lo spettatore rivelando che la donna non solo è nata nel 1919 in Germania (venendo in contatto con i maggiori esponenti del partito nazionalsocialista), ma fu anche la moglie di Frederik Vought, fondatore dell’omonima compagnia. Questa rivelazione apre diverse possibilità alla serie che sembra aver voluto investire molto sul personaggio di Stormfront, mettendola al pari di Homelander come reale minaccia per i protagonisti.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.