The Flash 1×06 – The Flash Is BornTEMPO DI LETTURA 7 min

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The Flash Is Born. A livello emozionale quello che c’è da aggiungere a questa frase è pressoché nulla. Infatti, con questa sesta e riuscitissima puntata si va man mano completando quello che è il profilo del Velocista Scarlatto della DC Comics. A qualcuno sarebbe potuto bastare questo, invece no, gli autori decidono di buttare al fuoco un bel po’ di carne, andando ad alimentare sempre di più la trama portante dello show. Tantissimi sono gli spunti positivi che vanno ad intrecciarsi con tutti i protagonisti principali, ma procediamo con ordine.
Il villain della puntata arriva niente di meno che dal passato di Barry e si tratta del poco simpatico ragazzino bulletto che di norma se la prende con i più deboli. Come da più classica delle atmosfere fumettistiche, il povero e gracile Allen se la deve vedere con questo bullo che riesce a sopraffarlo fisicamente senza essere in grado di ribellarsi. La lezione di oggi ci insegna che l’eroe nasce nel momento in cui egli riesce a sconfiggere le sue paure, battendo quello che non è mai stato in grado di battere: un pugno supersonico ed il mito ha inizio.
Signore e signori Flash è finalmente nato, forte, sicuro e consapevole di quel che può fare.
Uno specchietto sul passato e alcune circostanze attuali si mescolano tra loro in maniera impeccabile, ricalcando le differenze e la trasformazione di Barry da piccolo indifeso a uomo forte e sicuro di sé. Infatti, il villain di turno (Girder) non brilla di certo per l’originalità visto che di “uomini d’acciaio” il mondo fumettistico ne è pieno (Superman in DC e Colosso degli X-Men in Marvel) ma lo scopo che ha in realtà questo personaggio è di farci conoscere qualcosa in più sul passato di Allen e di far scattare quella scintilla nel supereroe per portarlo oltre i limiti. Che un nerd come Barry potesse essere vessato a scuola non c’è alcun dubbio, anzi era dato quasi per scontato, così come è scontato e comune che nel mondo dei comics ci siano villain appartenenti ad una ristretta cerchia di amici/nemici/conoscenti dell’eroe in questione, e Tony Woodward non fa eccezione. Non c’è quindi da sorprendersi per questa “coincidenza” fin troppo abituale nel mondo dei comics e per diretta conseguenza anche in The Flash, il più fumettistico tra le due serie The CW.
“The Flash Is Born”, oltre ad essere un buon episodio, è anche quello in cui viene finalmente assegnato un nome all’alter ego in costume di Barry Allen. Viene finalmente abbandonato il soprannome temporaneo The Streak per quello più corretto, The Flash, il tutto in maniera molto naturale ed apprezzabile. Il cambio di nome è ormai un’usanza iniziata in Arrow che qui si ripete però in maniera più rapida visto che per arrivare all’attuale soprannome Oliver Queen ha dovuto aspettare circa una stagione e sopportare nomignoli come The Hood e The Vigilante prima di arrivare all’attuale Arrow.
Anche i rapporti tra alcuni personaggi mutano in strane interazioni inaspettate. In primo luogo vediamo socializzare per la prima volta Barry ed Eddie, una svolta utile a tridimensionalizzare il partner del Detective West rendendolo più umano e simpatico meno detestabile, dobbiamo aspettarci che diventino amici? E se così fosse, questo potrebbe essere un futuro ostacolo nella realizzazione del sogno d’amore con Iris? Senza dubbio.
In secondo luogo, altre due storyline che si incrociano sono quelle del Detective Joe West e quella del Dottor Wells che però sembra avere un peso maggiore sulla trama principale. La puntata infatti, come in un perfetto climax ascendente, parte dalle domande di Joe al dottore passando per il pugno supersonico, terminando poi con la prima vera entrata in scena del “lampo giallo e rosso” colpevole dell’omicidio della mamma di Barry. Casualità oppure Wells c’entra qualcosa col suddetto crimine? Sembra quasi scontato chiederlo vista la “casuale” tempistica con la quale West viene ricattato sul finale di puntata. Un qualche collegamento c’è di sicuro.
“The Flash Is Born” rappresenta a tutti gli effetti una puntata di svolta, la trama orizzontale fa un bel passo in avanti e le novità introdotte aumentano l’hype del telespettatore che non può non rimanere attaccato allo schermo bramoso per l’evolversi degli eventi. La sceneggiatura e i dialoghi risultano sempre fluidi e molto ben gestiti, le storie proposte funzionano molto bene non annoiando e non riproponendo niente di già visto, la regia si dimostra perfetta e con ottimi buoni effetti speciali considerando il budget (su SyFy c’è ben di peggio). Insomma, a tutti gli effetti The Flash offre un ottimo spettacolo di intrattenimento, e così anche questo episodio funziona in tutto e per tutto, entusiasma e soddisfa pienamente le aspettative aggiungendo una tacchetta in più nei risultati positivi.
 

L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDGotham e Constantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

  1. “Un uomo d’acciaio”. Riferimento fin troppo esplicito al soprannome più noto con cui viene chiamato Superman.
  2. Sempre rimanendo in citazione riguardo ai metalli, viene detto che il “pugno d’acciaio” di Tony Woodward è molto potente. E’ ovvio che è stato involontario, ma qualsiasi lettore di fumetti, ha subito collegato la descrizione con l’Iron Fist della Marvel: un personaggio esperto di kung-fu che, grazie ad un duro addestramento che si è concluso con una sanguinosa battaglia contro un drago, ha acquisito l’abilità di concentrare il suo chi nella mano, trasformandola in un vero pungo d’acciaio. Ripetiamo che era una citazione involontaria, ma per lettori di lunga data, è impossibile non fare deformazione professionale e non vedere queste cose.
  3. Questa volta, Flash va “in trasferta” a Keystone City, una delle tante città immaginarie dell’Universo DC come Star City, Gotham City e Metropolis. Keystone può essere considerata una sorta di frazione di Central City, nonché città “gemella”; la metropoli è famosa per essere stata la casa di ben due Flash: Jay Garrick (il primo a portarne il nome) e Wally West (il terzo).
  4. A proposito di Jay Garrick: il suo nome compare su un gigantesco container nella scena in cui Barry e Eddie rincorrono il sospettato a Keystone City. Ma chi è questo fantomatico “primo Flash” di cui se ne parla spesso? Proprio come dice la definizione, Garrick è il primo personaggio a portare l’alias di Flash, debuttando per la prima volta su Flash Comics #1 del 1940. Quando poi, nel mondo, scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, i fumetti non supereroistici stancarono i lettori, dirigendoli su fumetti bellici come Capitan America, il Sergente Rock e Nick Fury & Gli Howling Commandos. Ma quando poi tornarono di moda negli anni ’50 e venne creato Barry Allen per rilanciare il franchise di Flash, la DC cominciò a creare il concetto di Multiuniverso: una realtà dove tutti gli universi coesistono; di fatti, Jary Garrick risiede su Terra-2 (una Terra simile alla nostra, ma con tutti gli eroi della Golden Age), mentre gli eroi moderni creati dagli anni ’50 in poi, su Terra-1 (tra cui è incluso anche Allen). Il modo in cui Jay ottenne i poteri è molti simile a quello di Barry: facendo degli esperimenti con scientifici con l’acqua, questi causarono una reazione con l’alta conducibilità del liquido donandogli i poteri.
  5. Se in questo episodio vi siete chiesti quanto veloce può correre Barry Allen, beh: 770 miglia orarie, che in chilometri orari, sono circa 480. O almeno, questo è l’unico record registrato, anche se ha dato prova di poter andare molto più veloce
  6. In questo episodio compare Tony Woodward, nei fumetti noto come il villain Glider. Comparso per la prima volta su Flash: Iron Heights del 2001, Tony era un impiegato della S.T.A.R. Labs che causò una rissa dopo che aggredì un’impiegata del complesso dove lavorava; dopo esser stato malmenato e fermato dai suoi colleghi, venne lanciato in una teca piena di metallo fuso…ma, invece di ucciderlo, i composti chimici all’interno della teca (che erano scarti di esperimenti andati male della S.T.A.R.) si legarlo al metallo e a suo corpo, trasformandolo in un colosso di metallo vivente. Dopo esser stato rinchiuso nella prigione Iron Heights, venne liberato dalla squadra di villain Rogues per combattere Flash, finendo (come tutti gli altri) spesso malmenato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La rivincita di Barry contro il prepotente
  • Il pugno supersonico
  • Una regia da urlo ed effetti speciali perfetti
  • Tempistiche narrative azzeccate che regalano puntate piacevoli e scorrevoli che sanno ben bilanciare serietà, ironia e azione
  • Un filo di banalità nelle interazioni Iris – Barry. Speriamo che col tempo le dinamiche in questo rapporto si facciano più interessanti

 

“The Flash Is Born” è una puntata che segna un punto di svolta importante, il racconto del piccolo Barry sull’assassinio della madre ha preso ufficialmente vita e le cose cominciano a farsi decisamente più complicate. E noi apprezziamo.

 

Plastique 1×05 3.46 milioni – 1.4 rating
The Flash Is Born 1×06 3.73 milioni – 1.4 rating

 

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