The Following 1×14 – The End Is NearTEMPO DI LETTURA 4 min

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Musica di sottofondo, una pentola d’acqua con la pasta che sta cuocendo, una padella con del sugo di pomodoro caldo, lo scolapasta nel lavandino ed il caldo vapore sul viso. Mettiamo insieme tutto questo ed abbiamo fatto la pubblicità della Barilla, eppure quello che differenzia questa scena da uno spot è il cuoco della succulenta cena: Joe Carroll che con molta nonchalance offre del
“parmesan” ad i suoi ospiti legati per i polsi e senza troppo appetito. Mischia il tutto e ci ritroviamo in dirittura d’arrivo, ad un passo dalla season finale e quello che possiamo riscontrare nuovamente è la mancanza degli autori di saper portare avanti
delle storie dinamiche e costanti. Infatti ci troviamo spesso davanti ad
atteggiamenti assolutamente incoerenti e inverosimili. La sagra del
personaggio stereotipato che perennemente si trova a fare scelte stupide
sottoponendosi volontariamente al rischio. Ovviamente, il premio come
“peggior personaggio” va a Claire Matthews. Donna, ex moglie e madre del
figlio di Carroll, di volta in volta riesce a sprecare tutte le sue
migliori occasioni di fuga. Inutile fare l’elenco delle sue missioni
fallimentari, tanto ce n’è sempre una nuova ad ogni episodio, in particolare questa volta, complice anche un Joe che le slega le mani (perché poi lo fa? ma dico si era forse dimenticato della coltellata della sera prima?), tutto finisce nuovamente con la sua cattura. Di nuovo. Primi sintomi della sindrome di Stoccolma?
Argomento “fiera delle stupidità” parte quattordicesima. Anche questa volta gli autori cacciano dentro delle situazioni al limite della credibilità. Si sta parlando dell’attacco dei followers in mezzo ad un mucchio di gente. Possibile che nessuno abbia pensato a controllare se le persona che c’erano in giro fossero armate? Come possono armi e ascie o quant’altro ad essere nascosti e sfoderati senza che nessuno se ne sia accorto? Risolviamo ogni dubbio ricordando il “Teorema della stupidità dell’FBI”, sempre molto in voga in questo serial ed utilizzato come deus ex machina per spiegare le situazioni più incomprensibili.
Passando al triangolo amoroso peggiore dell’intero mondo seriale, a quanto pare come in ogni serie tv che si rispetti il menage a trois prima o poi deve risolversi. Generalmente i “vincitori” di queste situazioni sono due, lui o lei sceglie una lei o un lui e tutti vissero felici e contenti (tranne uno). Eppure in The Following anche questo epilogo viene ribaltato ed a sopravvivere è solamente quella pazza assassina maniaca di Emma. Una volta erano Jacob-Paul-Emma, ora non rimane che una donna innamorata di troppi uomini, dal letto e dalla coltellata facile. In definitiva i tre si sono fatti fuori l’uno con l’altro con il risultato che Emma vive (non so per quanto ancora), e gli altri muoiono infelici e non contenti.
Nota negativa di tutto ciò è l’utilizzo del personaggio Jacob, forse l’unico follower con uno spiccato senso della realtà, relativamente sociopatico e con un minimo di coscienza. Personalmente penso che poteva essere sfruttato molto meglio. La speranza che potesse smuovere l’intelligenza di Emma e che prima o poi avrebbe cominciato a remare contro Carroll sono state recise di netto come la sua gola. Una brutta fine nel modo più patetico possibile per uno dei pochi personaggi che si salvavano.
Per quanto riguarda la parte letteraria del telefilm, era da un po’ che mancavano le citazioni di Edgar Allan Poe e per rimettere in mezzo il povero autore tirano in ballo “La maschera della morte rossa”. Chiaramente aspettiamo la prossima puntata per vedere come e se Hardy riuscirà a leggere fra le righe del messaggio della follower.
Qualche riga va spesa anche per la Parker letteralmente sepolta viva in stile “Buried“. Ce la farà? Non ce la farà? Troppo interrogativi di cui non ce ne può fregare nulla. Dico solo che se la troveranno pur non avendo il minimo indizio di dove è stata seppellita la credibilità già labile di The Following andrà a farsi benedire definitivamente.

PRO:

  • Destabilizzazione mentale di Joe e recitazione di Purefoy
  • Stranamente un Kevin Bacon sopra i suoi standard
  • La Parker che imita Ryan Reynolds in Buried
CONTRO:
  • Uccisione di Jacob, pessima mossa
  • Claire e la sua stupidità
  • L’FBI e la moda di non perquisire le persone ben sapendo che i followers sono ovunque

 Welcome to The Following, il serial dove tutto può accadere e nulla può succedere. 

VOTO EMMY

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