The Good Wife 5×09 – 5×10 – Whack-A-Mole – The Decision TreeTEMPO DI LETTURA 4 min

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Cento episodi.

Non è mai sorto alcun dubbio su dove The Good Wife sarebbe andata a parare, ma quando lo fa ci lascia sempre a bocca aperta e così in “Whack-A-Mole” il primo e inevitabile scontro con la Lockhart&Gardner è arrivato e la serie non si risparmia nel contrapporre per primo ad Alicia proprio Will, che per l’occasione sfodera un sarcasmo irritante, un ghigno beffardo ed un socio nuovo di zecca.

“Whack-A-Mole” è sicuramente il punto di arrivo dopo episodi di preparazione ed è solo il primo di una lunga serie di scontri tra i due ex colleghi. Caso legale interessante senza dubbio, ma l’attenzione tuttavia è rivolta verso Damian Boyle, il sospettoso avvocato insediato da Will nella Lockhart&Gardner, il quale appena arrivato si becca subito una scena sublime con Kalinda, dove la meglio ce l’ha ovviamente l’investigatrice. Intanto Alicia ha altro per la testa, tra i giochetti di Boyle e il caso legale è poco presente nell’episodio, ma lo chiude con una telefonata ed una richiesta sorprendente fattale dal giudice Kluger.

“The Decision Tree” sancisce il traguardo dei cento episodi (inciso: uno più bello dell’altro) di un percorso che ha fatto molto più che intrattenerci con semplici giochetti legali, ci ha coinvolto, emozionato ma soprattutto ci ha tenuti costantemente incollati allo schermo, obiezione dopo obiezione.
L’episodio è un misto perfetto di Will e Alicia, un tributo alla serie dove fanno una comparsa molti dei personaggi cardine, ma senza invadere lo spazio legale, né lo spazio dedicato ad Alicia, protagonista indiscussa insieme a Will in una vicenda che sfiora l’assurdo e che offre l’occasione di vedere un Will tormentato, rancoroso, adirato, innamorato. Scena madre è sicuramente Will nel suo studio: immagina l’interrogatorio, un confronto che teme di non reggere e per la quale si prepara come forse non ha mai fatto nella sua carriera. Will che ricorda momenti lontani, ricordi che lo feriscono e gli fanno male ancora più del tradimento di Alicia, perché alla fine dei conti è questo che davvero conta, un meschino pensiero che si infila silenziosamente ma legittimamente: “You made me believe that so that you could steal my clients.” grida Will nella sua testa e pur sapendo infondo che così non è stato, è difficile non pensarlo. Non è mai individuabile giusto e sbagliato in The Good Wife o il buono e cattivo perché tutto ruota a seconda delle prospettive: il tradimento di Alicia è stato atroce e Will non se lo meritava, ma con tutta l’onestà non si può negare la positività del personaggio di Alicia, come persona, come avvocato, come donna. E proprio alla luce di ciò assume ancora più un senso la linea narrativa della stagione, complicata e difficile da mandare avanti ma che funziona in una maniera pazzesca. La positività di Alicia non significa automaticamente negatività di Will, sia chiaro, anche perché sappiamo bene che la serie difficilmente cade in questi cliché.

Motivo dell’aula di tribunale è Matthew Ashbaugh, il deceduto cliente della Lockhart&Gardner infatuato di Alicia e interpretato dal magnifico John Noble già apparso nella quarta stagione e la cui presenza era già stata promessa dagli autori (beh un piccolo indizio poteva essere lo stereo che regalò ad Alicia, rivisto recentemente). E quale occasione migliore del centesimo episodio?

Da John Noble a Veronica e Jackie passando per Eli e Marilyn: tutto al posto giusto, tutto perfettamente collocato senza stonature o passi falsi. The Good Wife si riconferma una serie doppiamente riuscita perché dimostra come anche una rete generalista come la CBS, con tutte le limitazione di budget e la pesante censura, possa sfornare intrattenimento di gran qualità, ancora oggi dopo cento episodi.

PRO:

  • Soundtrack di entrambi gli episodi
  • Casi legali (particolarmente bello quello di “Whack-A-Mole”)
  • Alicia e Will: scene molto riuscite senza scadere mai nel banale e soprattutto nel romanticismo da soap
  • John Noble
  • Eli e Marilyn: ero pronta a criticare l’eccessiva presenza di Marilyn nell’episodio e le infinite battute sulla gravidanza, ma la scena finale è veramente impagabile
  • Cento episodi!
CONTRO:
  • “Whack-A-Mole” soffre la storyline di Eli e Jackie: in generale Eli purtroppo non ha una collocazione ben definita quest’anno. Che gran peccato
  • Peccato che Colin Sweeney non ce l’abbia fatta!

“Whack-A-Mole” è divertimento e gioco allo stato puro, ma “The Decision Tree” è cento volte la perfezione.

VOTO EMMY 5×09

 

VOTO EMMY 5×10

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