Sesto giorno di indagini e trame che cominciano a legarsi tra loro. In particolare emerge sempre più il legame tra il consigliere Richmond e Ahmed, ormai sempre più sospettato numero uno viste le sue continue bugie su quanto accaduto la sera dell’omicidio. E questo è un serio problema per Richmond e il suo entourage che proprio sulla figura di Ahmed e sul programma di recupero “all star” avevano basato la loro campagna pubblicitaria.
Ma il sesto giorno è il giorno del funerale di Rosie. Gran parte dell’episodio racconta la vestizione, il trasporto e la cerimonia visti sia dal punto di vista del cadavere che dal punto di vista della famiglia. Un parallelo che rende ancora più triste e malinconico l’ultimo addio a Rosie. E arriviamo quindi alla parte finale dell’episodio, quella secondo me più interessante e che risveglia gli animi dal torpore di questo ennesimo episodio senza forti vibrazioni.
Stan viene a sapere dal fido amico Belko che il sospettato principale dell’omicidio della figlia è il suo insegnante (anch’egli presente al funerale) e gli offre quindi un passaggio verso casa. La situazione per il professore non si fa quindi allettante, anche perché poco prima veniamo a sapere che Stan è un ex affiliato della mafia polacca! Tipica cosa per un paesino di poche anime degli Stati Uniti…
Gli ultimi due minuti sono un interminabile viaggio verso l’ignoto, senza parole e senza commenti, nei quali i due personaggi si scambiano solo qualche timida occhiata, consci forse di quello che sta per succedere. Sarà questa la fine di Ahmed? Un’altra morte e qualche chiacchiera in più non guasterebbero nel prossimo episodio.
- Jamie ritorna in squadra
- Ahmed si merita quello che forse sta per succedergli
- Terry (la sorella di Mitch) è sempre stata così acida?
- Noia, noia e noia
VOTO EMMY
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.