“What’s your dog’s name?”
“I don’t know.”
The Last Man On Earth vive di eterni ritorni dal punto di vista qualitativo. Un saliscendi che denota momenti di estrema ispirazione ad altri di irritante ripetitività e pigrizia. Difficile cercare di individuare dei parametri che possano in qualche modo prevedere in quale delle due fasi ci si trovi. Non sempre la novità porta un buon vento nella serie, non sempre la staticità narrativa è fonte di ripetitività nelle trovate comiche.
Una cosa però è certa: a volte gli autori sentono il bisogno di prendersi una pausa, fare un bel respiro e spostare il focus in un altro luogo e in un altro tempo, con un altro protagonista.
The Last Man On Earth è una comedy atipica e, proprio per la sua particolare trama, non permette il generale via vai di guest star che le altre comedy si concedono. Da qui la trovata tanto geniale quanto nonsense di far comparire celebri volti della tv e poi ucciderli in un batter d’occhio. Da qui anche il sopracitato stacco che gli autori si prendono dalla trama principale.
Più o meno una stagione fa, ci si prendeva una pausa da Will Forte e soci per spostare l’attenzione verso l’esplosivo personaggio interpretato da Kristen Wiig in un brillante episodio monografico che ripercorreva le ultime fasi della civiltà pre-epidemia. Stessa cosa avviene con questa 4×09; protagonista, questa volta, un Fred Armisen in formato serial killer cannibale. Chi è avvezzo al mondo comedy non potrà non aver visto almeno una volta Fred Armisen, star del Saturday Night Live. La comicità di Armisen non è quella clownesca ed esplosiva di un Will Forte, la sua principale caratteristica è una serietà di base, utile alla rappresentazione di contesti assurdi. A questo va aggiunta una forte propensione nell’impersonare figure dalle varie nazionalità e culture. Prendendo Documentary Now!, la sottovalutata opera che Armisen porta avanti con i colleghi Meyers e Hader, il buon Fred diventa un attore italiano, un ristoratore colombiano, una rock star e così via. Senza citare le molteplici apparizioni in comedy del calibro di Unbreakable Kimmy Schmidt, Brooklyn Nine-Nine, Parks And Recreation.
“In general, I don’t kill anymore.”
Insomma, il potenziale comico non si discute. Impossibile quindi sbagliare nel dedicargli un episodio intero, facendolo apparire come simil-Woody Allen (con tanto di citazione da “The Sleeper”, lungometraggio del 1974 in cui il personaggio di Allen tentava di volare con delle ali finte) e creando una improbabile dipendenza nel fare dei bruttissimi ritratti alle vittime, ucciderle e poi mangiarle. Tanto che Karl Cowperthwaite (questo l’assurdo nome del personaggio) tenterà di portare avanti questa pratica anche nel cortile del carcere, ovviamente super sorvegliato. Malinconica la scena in cui lo farà con una mela con il cortile ormai deserto causa epidemia.
I 20 minuti di episodio riescono a creare un mondo con il personaggio di Karl protagonista per poi catapultarlo all’interno del mondo familiare di TLMOE, dando modo agli spettatori di conoscerlo prima degli stessi protagonisti.
“Hi, I’m Karl.”
Certo, è facile pensare ora alle dinamiche che seguiranno il probabile inserimento di Karl nel gruppo di sopravvissuti (“probabile” perché potrebbe anche morire dopo pochi secondi dell’inizio del prossimo episodio). Oltretutto, a voler essere proprio disfattisti, uno psicopatico già era stato visto interagire con Tandy e soci e aveva la faccia di Mark Boone Junior e faceva dei simpatici disegni con i jeans. La questione è che ci si godrà veramente l’eventuale avvento di Fred Armisen soltanto guardando la serie dal suo lato più spiccatamente comedy, senza voler a tutti i costi elementi di novità (consapevoli che questi prima o poi vengono inseriti come questo episodio ne è la dimostrazione), consapevoli che l’opera di Lord e Miller altro non è che una variazione sul tema di una tipologia di show – la comedy, appunto – che fa della staticità il suo punto forte.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Not Appropriate For Miners 4×08 | 1.90 milioni – 0.8 rating |
Karl 4×09 | 2.96 milioni – 1.1 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.