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“My name is Karl and I’m a cannibal.”
Se la staticità è un elemento comune di qualsiasi comedy, The Last Man On Earth è quella comedy che atipicamente spinge chi la segue a desiderare di sapere cosa verrà dopo. Gli eterni ritorni di cui si è parlato nella recensione della 4×09 avvengono da un punto di vista strettamente stilistico, i personaggi sono invece inseriti in un contesto di perenne cambiamento, per forza di cose.
Il brillante avvento di Fred Armisen (che, spoilerando il voto finale di questa recensione, ha garantito un trittico di Bless alle ultime recensioni dello show) giunge a conclusione, con l’ormai usuale morte assurda della guest star di turno. Ciliegina sulla torta di un episodio già di per sé riuscito, la chiusura del cerchio che si era aperto con l’arrivo dei protagonisti nella villa messicana: la bomba nascosta.
Partendo dal finale e dal colpo di scena della bomba (parzialmente rovinato dal previously), non si può non applaudire l’intera sequenza finale. Non per il plot twist, non per la chiusura netta di una storyline godibilissima ma che alla lunga avrebbe potuto stancare, bensì per l’inedita atmosfera che si è respirata. Immersa nel pieno clima umoristico di TLMOE (i lunghi e non-sense monologhi di Will Forte, questa volta spalleggiato dal fare quasi autistico del geniale Fred Armisen), una gravitas mai vista finora mette in scena i preparativi di un’esecuzione. Ovvio che non ci si può sorprendere per alcune tematiche e alcuni scenari interni a una comedy che ha come plot di partenza un’epidemia che ha causato un genocidio. Dover far fuori un cannibale è solo la diretta conseguenza di una storia costruita per avere al suo centro il concetto di sopravvivenza. Ciò non toglie, tuttavia, l’abilità con cui in una sequenza tutto sommato demenziale come altre venga fatta trasparire un’intensità niente male. Sarebbe stato interessante vedere, nei prossimi episodi, Tandy fronteggiare le conseguenze morali di un omicidio a sangue freddo. Ci si sarebbe però infilati in un tunnel abbastanza complesso, ben venga quindi la bomba messicana interna al cubo di rubik per togliere le castagne dal fuoco.
Saltando da un capo all’altro dell’episodio non si può fare a meno di notare come l’apice della comicità sia concentrato nelle prime battute. Facile individuare la citazione griffiniana nel vomito continuo di Tandy e Todd. Ciò non toglie che il risultato comico sia comunque efficace. Questo se si considera la descrizione già citata in precedenti recensioni di quella che è stata colta come caratteristica fondante della comicità di The Last Man On Earth: momenti mediamente divertenti dilatati nel tempo che inducono la risata nello spettatore proprio per la loro reiterazione.
Spunto comico degno di nota è l’intero scenario che trova Karl una volta rientrato a casa. Passi per Tandy aggrappato in segno di difesa ad un enorme piatto, ciò che sancisce del tutto la demenzialità del contesto è il tentativo di Todd di fare il vago, occhi al cielo, tenendo in mano un oggetto contundente.
Da sospendere il giudizio su un’altra chiusura di trama, ovvero la rivelazione di Melissa riguardo l’ubicazione di Jasper. Il principio di lite che segue con Todd sembra indirizzare il futuro della serie verso quei momenti di vuoto che spesso hanno portato a considerazioni negative su uno show che altrimenti sa far sognare. Se ci si riflette un attimo, alla fine di “Hamilton/Berg”, la questione Jasper è l’unica rimasta aperta, vista la doppia chiusura della bomba e di Karl. E non è una trama rimasta aperta nel senso che vi deve essere ancora un qualche tipo di risoluzione, visto che Melissa ha già rivelato il suo segreto. Aperta perché manca ancora di un vero confronto da parte dei personaggi sulla questione. Vi è un quasi totale azzeramento di trama, quindi, senza un particolare risvolto che possa dare al pubblico quel velo di incertezza sul prossimo futuro, considerando che, anche alla luce del promo, non è previsto un cambio di ambientazione. Non volendo considerare l’esplosione un cliffhanger (diversa cosa da colpo di scena), ciò che seguirà dovrà sancire la ripresa da uno dei momenti più alti dello show. Un foglio bianco su cui ricominciare a scrivere qualcosa e, conoscendo i trascorsi di The Last Man On Earth, ciò non è per forza un bene.
Se la staticità è un elemento comune di qualsiasi comedy, The Last Man On Earth è quella comedy che atipicamente spinge chi la segue a desiderare di sapere cosa verrà dopo. Gli eterni ritorni di cui si è parlato nella recensione della 4×09 avvengono da un punto di vista strettamente stilistico, i personaggi sono invece inseriti in un contesto di perenne cambiamento, per forza di cose.
Il brillante avvento di Fred Armisen (che, spoilerando il voto finale di questa recensione, ha garantito un trittico di Bless alle ultime recensioni dello show) giunge a conclusione, con l’ormai usuale morte assurda della guest star di turno. Ciliegina sulla torta di un episodio già di per sé riuscito, la chiusura del cerchio che si era aperto con l’arrivo dei protagonisti nella villa messicana: la bomba nascosta.
Partendo dal finale e dal colpo di scena della bomba (parzialmente rovinato dal previously), non si può non applaudire l’intera sequenza finale. Non per il plot twist, non per la chiusura netta di una storyline godibilissima ma che alla lunga avrebbe potuto stancare, bensì per l’inedita atmosfera che si è respirata. Immersa nel pieno clima umoristico di TLMOE (i lunghi e non-sense monologhi di Will Forte, questa volta spalleggiato dal fare quasi autistico del geniale Fred Armisen), una gravitas mai vista finora mette in scena i preparativi di un’esecuzione. Ovvio che non ci si può sorprendere per alcune tematiche e alcuni scenari interni a una comedy che ha come plot di partenza un’epidemia che ha causato un genocidio. Dover far fuori un cannibale è solo la diretta conseguenza di una storia costruita per avere al suo centro il concetto di sopravvivenza. Ciò non toglie, tuttavia, l’abilità con cui in una sequenza tutto sommato demenziale come altre venga fatta trasparire un’intensità niente male. Sarebbe stato interessante vedere, nei prossimi episodi, Tandy fronteggiare le conseguenze morali di un omicidio a sangue freddo. Ci si sarebbe però infilati in un tunnel abbastanza complesso, ben venga quindi la bomba messicana interna al cubo di rubik per togliere le castagne dal fuoco.
Saltando da un capo all’altro dell’episodio non si può fare a meno di notare come l’apice della comicità sia concentrato nelle prime battute. Facile individuare la citazione griffiniana nel vomito continuo di Tandy e Todd. Ciò non toglie che il risultato comico sia comunque efficace. Questo se si considera la descrizione già citata in precedenti recensioni di quella che è stata colta come caratteristica fondante della comicità di The Last Man On Earth: momenti mediamente divertenti dilatati nel tempo che inducono la risata nello spettatore proprio per la loro reiterazione.
Spunto comico degno di nota è l’intero scenario che trova Karl una volta rientrato a casa. Passi per Tandy aggrappato in segno di difesa ad un enorme piatto, ciò che sancisce del tutto la demenzialità del contesto è il tentativo di Todd di fare il vago, occhi al cielo, tenendo in mano un oggetto contundente.
Da sospendere il giudizio su un’altra chiusura di trama, ovvero la rivelazione di Melissa riguardo l’ubicazione di Jasper. Il principio di lite che segue con Todd sembra indirizzare il futuro della serie verso quei momenti di vuoto che spesso hanno portato a considerazioni negative su uno show che altrimenti sa far sognare. Se ci si riflette un attimo, alla fine di “Hamilton/Berg”, la questione Jasper è l’unica rimasta aperta, vista la doppia chiusura della bomba e di Karl. E non è una trama rimasta aperta nel senso che vi deve essere ancora un qualche tipo di risoluzione, visto che Melissa ha già rivelato il suo segreto. Aperta perché manca ancora di un vero confronto da parte dei personaggi sulla questione. Vi è un quasi totale azzeramento di trama, quindi, senza un particolare risvolto che possa dare al pubblico quel velo di incertezza sul prossimo futuro, considerando che, anche alla luce del promo, non è previsto un cambio di ambientazione. Non volendo considerare l’esplosione un cliffhanger (diversa cosa da colpo di scena), ciò che seguirà dovrà sancire la ripresa da uno dei momenti più alti dello show. Un foglio bianco su cui ricominciare a scrivere qualcosa e, conoscendo i trascorsi di The Last Man On Earth, ciò non è per forza un bene.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Last Man On Earth ha spesso insegnato che le montagne russe da un punto di vista qualitativo sono il suo forte. Il Bless di questo episodio vuole gratificare finché possibile i momenti alti, perché il quasi totale azzeramento di trame può non essere un ottimo segnale in vista del prossimo futuro (lecito pensare che vi sarà un po’ di attendismo prima di creare un nuovo contesto narrativo a ridosso del season finale).
Paint Misbehavin 4×10 | 3.35 milioni – 1.2 rating |
Hamilton/Berg 4×11 | 1.60 milioni – 0.7 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.