The New Pope 2×03 – Episode 3TEMPO DI LETTURA 4 min

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È evidente come Paolo Sorrentino abbia deciso di rappresentare  il mondo della chiesa cattolica romana sotto un duplice aspetto: c’è il lato meramente terreno mostrata dai vari scandali (economici, politici, sessuali), dal denaro e dall’immenso potere, (rappresentato al meglio dal personaggio interpretato da Silvio Orlando) e c’è poi il lato spirituale, incarnato da character come Lenny Belardo e Sir John Brannox, non a caso i due papi in carica.
Un eccelso John Malkovich, che non si scopre certo oggi, regala agli spettatori un cardinale cinefilo: egregio il momento in cui guarda Easy Rider insieme a Sofia sciorinando poi i propri attori preferiti, nonchè amante della moda, tanto da consigliare una certa Meghan Markle, in un Regno Unito che attualmente si divide tra Brexit e Megexit, nemmeno a farlo apposta.
Non è un caso allora se la traduzione italiana del celebre film con Dennis Hopper sia proprio “Libertà e Paura“, le due emozioni che guidano il futuro papa nella sua vita da quando ne ha memoria.
Dopo un meraviglioso monologo nei confronti dei genitori e caduto vittima delle solite geniali trame machiavelliche di Voiello, Brannox infine decide di accedere la carica di Pontefice, sicuramente una buona notizia per l’economia dello show che si può ormai considerare veramente iniziato.
Da segnalare l’interessantissima scelta del nome papale, Giovanni Paolo III, per il suo predecessore che tanto ha significato per il mondo cattolico, soprattutto per un nuovo modo di ricoprire la propria carica spirituale.
La serie, oltre a un grande cast, è sorretta da un comparto tecnico eccelso caratterizzato da una fotografia a livelli cinematografici, veramente impressionante, ed una colonna sonora sempre perfetta tra Kilnamama, Charlie Barker, Afterhours e l’Ave Maria di Bach. Una regia di grande qualità, sempre attenta ai dettagli, come gli attentati di Mogadiscio introdotti dalle immagini di Jesus Christ Superstar o il sublime montaggio parallelo, caratterizzato dalle musiche di Bach, in cui si alternano le scene dell’incontro tra Esther e quella tra la novizia e il migrante Faisal. Pura poesia, non solo a livello tecnico.
Ma tra le protagoniste (a partire dalla sigla che proprio in questi giorni ha scatenato le ire del patriarca di Venezia) di questo terzo appuntamento spiccano senza dubbio le suore di clausura, che insieme a Esther e Sofia formano un nutrito parco personaggi femminile; uno show che sin dalla season premiere ha posto l’accento sulla sfrontatezza dei character femminili. Dalla Duboix, un’ottima Cecilè De France, sino alle suore, che in questa terza puntata tra suore nane che fumano, novizie che seducono migranti  e Lisette, che si tatua sulla schiena una suora col pugno alzato, rappresentano l’elemento più provocatorio della serie del regista napoletano.
A quanto pare Sorrentino è deciso ad affrontare una delle grandi tematiche interne al mondo cattolico, l’inesistente parità di genere tra uomini e donne, donne si ritrovano fortemente discriminate all’interno del mondo ecclesiastico: un argomento difficile da trattare e già introdotto nel precedente episodio, che rappresenta una delle novità più interessanti di questa nuova stagione.
Unico neo di questi splendidi sessanta minuti è riscontrabile nella porzione di trama dedicata a Esther,  interpretata da una Ludivine Sagnier che è entrata perfettamente nel ruolo: l’ex pupilla nonchè miracolata da Pio XIII, si ritrova in forti difficoltà economiche grazie a discutibili circostanze, è spiritualmente divisa in una complicatissima scelta, oscillante tra prostituzione e carità cristiana, per un simbolismo fortissimo che ancora una volta ha il meglio sulla narrazione fine a se stessa.
Senza dubbio la buona performance dell’attrice e la perfetta resa visiva rendono godibile anche questa storyline, tuttavia la costruzione della storia di Esther risulta eccessivamente rapida e forzata a livello narrativo, nonostante sia evidente che si tratti di un escamotage per affrontare tematiche ben poco terrene.
Complessivamente quindi non si può che valutare l’episodio in maniera ottimale, visti i grandissimi pregi che lo caratterizzano, per una seconda stagione che per ora sta rispettando appieno le grandi aspettative degli spettatori.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Regia, fotografia e colonna sonora: un comparto tecnico eccelso, da cinema
  • Un immenso John Malkovich
  • Sir John che guarda Easy Rider
  • Il monologo di Brannox con i genitori
  • Il nuovo elemento femminile della serie
  • Habemus Papam..Giovanni Paolo III, scelta interessante
  • Le suore, non proprio di clausura
  • La porzione di trama dedicata a Esther non convince a pieno

 

“Lei mi ricorda il mio attore preferito, John Malkovich.”

 

Episode 2 2×02 ND milioni – ND rating
Episode 3 2×03 ND milioni – ND rating

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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