Nei precedenti episodi il più grande nemico per i marinai inglesi era rappresentato dal clima ostile che rendeva impossibile ogni attività umana. Con questo ottavo e terz’ultimo episodio tuttavia la serie prodotta da Ridley Scott ci mostra ancora una volta come il vero nemico dell’uomo non sia altro che l’uomo stesso, tra complotti interni e la millenaria paura per tutto ciò che è sconosciuto e ignoto. Fin dai tempi dell’ antica Roma venivano definiti Barbari tutti coloro i quali non seguivano il mos maiorum dei Romani. Con l’avanzamento della civiltà umana le cose non sono di certo migliorate e il tema è più attuale che mai, se si pensa a tutte le problematiche legate ai flussi migratori e al rinascere dell’odio razziale e della xenofobia, mai scomparsi in realtà, in seno all’Europa. Se si esclude il Capitano Crozier e il Dottor Goodsir, tutti gli altri membri del gruppo di spedizione guardano con sospetto Lady Silence e gli Eschimesi in generale, considerati dei selvaggi ostili e pericolosi, non all’altezza della millenaria società britannica.
La paura per una cultura e una popolazione diversa, quasi sconosciuta, unita agli inganni del Tenente Hickey, hanno portato i sopravvissuti delle due imbarcazioni a essere dominati dalla paura e ad agire poco lucidamente perché dominati da essa. Tra presunti nemici esterni e sedizioni interne, senza dimenticare le condizioni climatiche avverse e l’avvelenamento da piombo, sembra ormai segnata la fine dei marinai britannici.
Se con il quinto episodio Jared Harris aveva regalato agli spettatori una splendida interpretazione del Capitano Francis Crozier, in questa puntata emerge in tutta la sua bravura Tobias Menzies per una caratterizzazione eccelsa di James Fitzjames, che con composta ma profonda tristezza, rasente l’autocommiserazione, per la prima volta racconta la verità sulle sue origini. Indebolito più che mai dai sintomi dell’avvelenamento da piombo,il Comandante accantona per un attimo la divisa e l’austera compostezza che ne derivano, mostrando drammaticamente tutta la sua umana debolezza. Due character che a stento si sopportavano nella season premiere e invece ora sembrano essere legati da una sincera amicizia e stima reciproca, un’evoluzione dettata dalle difficili condizioni in cui si trovano a condividere le responsabilità del comando. Ancora una volta The Terror si dimostra fenomenale per quanto riguarda le ambientazioni della serie, a dir poco meravigliose, con una natura ostile e mortifera che sembra sovrastare ogni sentimento umano, di cui rimane solo la fratellanza militare tipica dei commilitoni, messa però a dura prova dagli innumerevoli problemi che l’equipaggio deve affrontare per sopravvivere. L’improvviso attacco al campo cambia radicalmente gli equilibri della puntata, spazzando via la grande introspezione psicologica che aveva dominato l’episodio. Con il ritorno di Tuunbaq, che dà il via a l’ennesima carnefica e l’esecuzione mancata di Hickey, finalmente la narrazione procede spedita, alternando momenti di stasi e introspezione sulla difficile condizione umana e scene d’azione che portano diversi personaggi alla morte, in una scia di sangue senza fine.
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Horrible From Supper 1×07 | ND milioni – ND rating |
Terror Camp Clear 1×08 | ND milioni – ND rating |
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.