The Umbrella Academy 3×06 – MarigoldTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Umbrella Academy 3x06 recensioneAmpiamente superato il giro di boa di metà stagione, The Umbrella Academy continua ad entrare sempre più nel vivo della storyline principale, fornendo ancora più dettagli e indizi, ma, soprattutto, misteri.
The Umbrella Academy è basato sull’omonimo fumetto ideato da Gerard Way dei My Chemical Romance e disegnato da Gabriel Bá. Nonostante le prime due stagioni fossero abbastanza fedeli all’opera originale (La Suite Dell’Apocalisse e Dallas) con le dovute modifiche e variazioni, questa volta la storia prende proprio una piega diversa, sebbene sia già presente la Sparrow Academy e l’ambientazione dell’Hotel Oblivion (questo il titolo del terzo volume).
L’ex componente dei My Chemical Romance, infatti, sta lavorando proprio in questi mesi ad un nuovo capitolo della sua opera, intitolata, appunto, “Sparrow Academy”.
Steve Blackman, dunque, decide di discostarsi completamente dalla versione fumettistica e crea una trama quasi ex novo che, però, non riesce a brillare come le precedenti.
La componente comedy supera di gran lunga quella drama, con punte di vero e proprio nosense – elemento che ha sempre contraddistinto la serie – ma questa volta c’è anche spazio per confusione e qualche momento morto di troppo.

HOTEL OBLIVION


Come il titolo del terzo volume del fumetto originale, finalmente Diego e Lila giungono in una location conosciuta agli amanti dell’opera di Gerard Way e Gabriel Bá: l’Hotel Oblivion.
Il Pogo di questa linea temporale, infatti, confida a Five il motivo del suo allontanamento dalla Sparrow Academy (evento con cui si apre l’episodio). Sir Reginald Hargreeves stava preparando i suoi figli per l’ennesima missione suicida, denominata “Project Oblivion”, dalla quale molto probabilmente non sarebbe tornato vivo nessuno.
Dell’Hotel Oblivion, come pure del progetto ad esso collegato, non si sa quasi nulla, dato che la sceneggiatura non si lascia scappare nessun indizio di troppo. Il surreale hotel, infatti, sembra una versione allo specchio dell’Hotel Obsidian e nasconde al suo interno una strana creatura che taglia via di netto due dita al povero Diego.
Per adesso tutto è ancora nella fase embrionale e si dovranno attendere gli altri quattro episodi per trovare il bandolo della matassa.

INTRATTENIMENTO PURO, ANCHE SE NON SEMPRE BASTA


Il magnetismo visivo e scenico non è mai stato un problema per The Umbrella Academy e “Marigold” non è da meno. La regia e la fotografia sempre sul pezzo sfornano un episodio di qualità dal punto di vista del comparto tecnico.
La sequenza più potente e di impatto è sicuramente lo “scontro” tra Harlan e Viktor, dove quest’ultimo cerca di riparare ai danni causati al povero Harlan nel lontano 1963. Dopo averlo salvato, infatti, Viktor aveva inavvertitamente trasferito una parte dei propri poteri al ragazzino e lo aveva reso un Violino Bianco potenziato.
Questo episodio ha scatenato una serie di eventi che hanno avuto come conseguenza proprio la creazione del Kugenblitz e del famigerato Paradosso del Nonno: Harlan, infatti, corroso dal dolore per la morte della madre, uccide senza volerlo le madri dei sette supereroi. Da qui il paradosso riguardo l’Umbrella Academy che non avrebbe dovuto esistere in questa linea temporale.

IL LATO OSCURO DI ALLISON


Come detto precedentemente, The Umbrella Academy si conferma un prodotto di intrattenimento godibile e ben costruito, nonostante questa terza stagione non sia esente da difetti.
La mancanza di un villain di spessore (gli Sparrow non riescono a bucare lo schermo), infatti, incide negativamente e fa perdere mordente alla serie.
Per di più, una ripetitività di fondo (traumi personali – viaggi nel tempo – Apocalisse incombente) rovina in qualche modo il piacere della visione che diventa troppo pesante in alcuni punti.
Il peggior personaggio di questa terza stagione, inoltre, risulta essere Allison: la spirale discendente nella quale si è addentrata la porta a cambiare totalmente atteggiamento, con tutti. Il personaggio interpretato da Emmy Raver-Lampman continua a vagare all’interno del minutaggio rincorrendo i fantasmi di Claire e Ray e sputando veleno, rancore e rabbia.
L’omicidio finale di Harlan per mano di Allison chiude definitivamente la porta della redenzione per Number Three.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Nonostante i difetti, The Umbrella Academy rimane un prodotto di intrattenimento godibile
  • The Umbrella Academy non ha ceduto al Lato Oscuro del minutaggio eccessivo. Per fortuna
  • Passaggio di consegne tra Harlan e Viktor
  • Magnetismo visivo sempre da dieci e lode
  • Una trama che non brilla certo per originalità
  • La spirale discendente e decadente di Allison
  • La poca incisività della Sparrow Accademy
  • Il siparietto tra Luther e Ben alla Sparrow Accademy. Una noia ed inutilità mortale
  • Troppa carne al fuoco e troppa confusione tra storyline parallele e non

 

Un episodio sufficiente per The Umbrella Academy che potrebbe dare molto di più. Qualche lungaggine e difetto di troppo intaccano una terza stagione ben al di sotto delle due precedenti.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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