The Walking Dead 4×04 – Indifference – IndifferenzaTEMPO DI LETTURA 4 min

Dopo una puntata un po’ incompresa, ci si aspettava un qualcosa che facesse frizzare il sangue nelle vene, vero? Certo che ce lo si aspettava, ma quello che abbiamo visto, a sto giro, è solo un’accozzaglia di tante belle cose tirate con il freno a mano…mentre si è in autostrada. Questo sembra essere un contro senso rispetto a quanto detto settimana scorsa nella recensione di “Isolation“, dove si è un po’ elogiato certi aspetti messi li di nascosto (che poi sono serviti da base a questa puntata, ma poi ci arriviamo) ma il punto è che, questa volta, la produzione sembra quasi intenzionata a non far partire la stagione, a non darci quelle scene che nelle precedenti serie facevano fioccare fior fiori di quattro/cinque Emmy.

“Indifference” presenta davvero tanta di quella poca roba che questa rischia di essere la forse recensione più corta di questo sito. Come succede ormai da inizio stagione, questa puntata gioca ancora una volta sulle relazioni interpersonali, sugli approfondimenti psicologici e sui lunghi discorsi; non c’è assolutamente niente da aggiungere di quanto detto per la terza puntata, dove dicevamo che scene del genere occuperanno la maggior parte degli episodi, che sono utili, dall’alto potenziale intrattenitore e trampolini di lancio per nuove e accattivanti situazioni…il punto è che, ora come ora, non sembra esserci il giusto bilancio tra il fattore soap opera, scossoni di trama imprevedibili da trauma infantile e scene d’azione delle stagioni precedenti. E’ stato utile vedere tutte quelle scene con Rick e Carol, perchè quanto abbiamo visto settimana scorsa ci ha aiutato a capire meglio quanto abbiamo visto in “Indifference”, quindi la paternale finale di Rick a Carol serve ad elaborare quanto successo precedentemente però era fin troppo telefonato che l’episodio avrebbe segnato in qualche modo la fine (o il cambiamento) di Carol, nonostante ciò, quanto visto è stato comunque molto elettrizzante e che ha tenuto lo spettatore seduto sulla sedia fino alla fine, aspettando che Rick (in veste da giudice) proclamasse il verdetto…anche se tutti si aspettavano la vesta da boia e quindi ucciderla seduta stante. Forse Rick è stato più stronzo così, poiché ucciderla avrebbe significato condannarla ad una sofferenza decisamente minore di quella di sopravvivere in questo mondo da sola. Ormai Carol, diventato uno dei personaggi più drammatici e meglio sfaccettati dello show, rischiava di diventare una mina vagante con questa sua nuova mania di prendere decisioni per gli altri per paura che la sua nuova famiglia potesse essere in qualche modo ferita ed il caro vecchio Rick è tornato quello di una volta, compreso quello che prendeva le scelte più difficili. Quindi forse è quasi il caso di dirle grazie.

Dall’altra parte invece, abbiamo l’ennesima evoluzione di un personaggio che nel secondo episodio ha commosso molti fan, ma che ora prende decisamente alle spalle (ma in senso negativo): Michonne. Perchè questa volta la direzione presa dalla spadaccina non è ben vista? Perchè, nonostante non fosse specificato, la bellezza della scena dove piangeva con in braccio la sorella di Carl poteva aprire un godzillione di ipotesi/teorie/congetture su quale aspetto del suo misterioso passato avesse scatenato questa reazione: insomma, benchè non ci fosse una spiegazione schietta, chiara e concisa, si trovava comunque un motivo del suo gesto. Qui Michonne addirittura sorride senza un apparente motivo e viene smerdata da Tyreese, evoluzione assolutamente fuori dal personaggio che era abituato ad essere, e ok, ci sta il cambiamento ma così rapido e così all’inverso che faremmo anche a meno.

Ma forse siamo noi che siamo troppo critici e come dice Serpents, la bellissima canzone finale di Sharon Van Etten, “everything changes” e cambiamenti di direzione del genere magari (più avanti) daranno vita a qualcosa di veramente, ma di veramente imponente…ma, in un parco telefilm dove ci sono sempre più serie tv una uguale all’altra, con poche gustose novità all’orizzonte e che dopo l’episodio pilota non partono o prendono una direzione fin troppo conosciuta, vedere questo grande serial quasi trasformato per un episodio in “Days Of Our Lives” (magari con il prefisso “Undead”, giusto per rimanere in tema) ci ha fatto rimanere forse troppo male.

• Molta introspezione, anche se…
• Ottime scene d’azione, anche se…
• Ciao ciao Carol!

• …viene esplorata con lentezza.
• …a dire il vero, ce ne sono veramente poche.
• Michonne e la sua devoluzione: non basta maneggiare una katana per rimanere dei bulli

“Indifference” è purtroppo un magro piattino che ci ha trasformato tutti in una sorta di zombie. I fan sono affamati di episodi succulenti e, come ci insegna lo show, evitarli serve fino ad un certo punto; più si evitano certe richieste, più sarà peggio in seguito! Non importa i cambiamenti, quelli sono all’ordine del giorno…ma cambiare la spina dorsale che ha retto lo show fino ad ora, è un incubo che non vogliamo vedere realizzato.