Nella scorsa stagione la serie di punta AMC ha vissuto momenti molto difficili e il drastico calo degli spettatori ne è stata la diretta conseguenza: con il reiterarsi delle stesse storyline e delle stesse tematiche aveva perso gran parte del suo fascino, anche a causa del fattore “zombie” vera fortuna dello show ma che ormai era stato messo in secondo piano, privilegiando le lotte tra i sopravvissuti della diverse comunità.
Questa nuova stagione si presenta allora come fondamentale per la sopravvivenza della serie basata sull’omonimo fumetto di Robert Kirkman, non solo per le problematiche appena citate, ma anche per gli eccellenti addii già annunciati da diversi attori principali. La nuova sigla si spera possa portare con sè anche un cambiamento di rotta per un prodotto seriale che, molti anni fa, era splendido, ma si è perso strada facendo peggiorando stagione dopo stagione.
Michonne: “The Famous Rick Grimes.”
A seguito di un evidente time-skip non meglio precisato ma calcolabile in un paio d’anni, le diverse comunità sono andate avanti instaurando tra loro un legame molto stretto, tanto che Rick inizia a parlare di un sistema di leggi e Maggie è stata democraticamente eletta capo di Hiltop. Gli equilibri interni tra gli ex abitanti di Alessandria però sono completamente cambiati: il dialogo tra Rick e Daryl prima e Maggie e Rick poi fa capire fin da subito quando sia differente la visione riguardo al “Santuario”, luogo dove risiedono gli ormai ex Saviors, nel quale tra l’altro ci viene mostrato per la prima volta Justin, nuovo personaggio interpretato da Zach McGowan (Shameless, Black Sails) destinato forse a lasciare il segno.
L’introduzione di una tematica che sarà fondamentale per questa stagione (l’astio verso i salvatori) poteva però essere introdotta diversamente rispetto alla banalissima morte di Ken, il ragazzo che ferrava i cavalli. Era proprio necessario uccidere tale Ken per presentare, probabilmente, il motivo per cui si arriverà a un vero e proprio scontro tra comunità? Sicuramente si poteva fare meglio. Cambiare le dinamiche interne tra i character principali è senza dubbio una buona idea per uno show spesso ripetitivo come The Walking Dead, ma la gestione di tale cambiamento, per ora non eccelsa, determinerà la riuscita o meno di questa prima parte della 9° stagione.
Altro tasto dolente dell’episodio è rappresentato da Ezekiel, che già di per sè è uno dei personaggi non meglio riusciti peggiori dello show, non aiutato da un attore mai all’altezza della situazione, ma la pessima idea di legarlo sentimentalmente a Carol non potrà che peggiorare la situazione.
Passando da un personaggio mal riuscito di cui non ci si riesce a liberare, arriviamo invece finalmente alla morte di un altro character fastidioso: Gregory, visto che prolungare ulteriormente le sue manovre politiche (che ad alcuni avranno ricordato le faide interne al PD) sarebbe stato veramente oltraggioso per gli spettatori. Una morte che giunge con molto ritardo, ma meglio tardi che mai si suol dire in questi casi.
Una peculiarità di questa season premiere è rappresentata da una sorta di ritorno al Medioevo: visto la bassa disponibilità di carburante, i personaggi iniziano a spostarsi prevalentemente a cavallo e si sente di parlare di aratri, carri e attrezzi agricoli, fattori che vanno a sottolineare ulteriormente come non sarà possibile per i sopravvissuti tornare allo stile di vita pre-zombie, nonostante gli evidenti miglioramenti che le diverse comunità hanno apportato nei rispettivi modi di vivere. Insomma sembra effettivamente un nuovo inizio, come da titolo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Wrath 8×16 | 7.91 milioni – 3.4 rating |
A New Beginning 9×01 | 6.07 milioni – 2.5 rating |
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
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