This Is Us 4×08 – SorryTEMPO DI LETTURA 3 min

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Non è un caso se si è scelta un’immagine di Nick per la recensione di questo ottavo appuntamento: il personaggio interpretato da Griffin Dunne è senza dubbio la new entry migliore della serie in questi anni. Il duo Nick-Kevin  rende alla perfezione insieme, per due character che sono evoluti costantemente e sembrano sul punto di vincere le proprie dipendenze.
Il fratello di Jack, dopo 40 anni di sofferenze, sembra essersi infine ripreso grazie alle cure del nipote che, al tempo stesso, ha beneficiato della presenza dello zio: un’ulteriore ricaduta di Kev, nel giorno dell’udienza tra l’altro, sarebbe stato veramente troppo per il personaggio interpretato dal sempre ottimo Justin Hartley.
Inoltre, anche se telefonata sia nell’inizio che nel probabile lieto fine, la storia con Cassidy sembra per ora scongiurata, emblematico esempio di come gli autori vogliano rendere la quasi certa unione tra i due un pò meno scontata di quanto potesse sembrare all’inizio di questa quarta stagione.
Il problema però risiede nelle porzioni di trama dedicate a tutti gli altri character, porzioni di trama che, passando dalla famiglia di Randall a Kate e Toby, sembrano essere, almeno per ora, su un binario morto.
La particolare modalità di fruizione con cui viene raccontata la storia della famiglia Pearson ha fatto sì che spesso, anche nelle precedenti stagioni, la narrazione riguardante il passato fosse  migliore e più convincente rispetto alla narrazione dei fatti nel presente, per una situazione che sicuramente rappresenta un’arma a doppio taglio: se da un lato impreziosisce ulteriormente l’avanzare della trama grazie a numerosi flashback, che determinano sempre un ulteriore grado di approfondimento psicologico, dall’altro è evidente come le storyline del presente non reggano il passo, nonostante gli importanti collegamenti con quelle del passato.
Le scene dedicate a Kate e Toby in questa puntata risultano quasi inutili, sicuramente non importanti per l’avanzamento della trama orizzontale e poco lasciano agli spettatori. Lo stesso dicasi per Randall che, escluso il primo accenno della malattia di Rebecca, continua a non bucare lo schermo, a differenza di “young Randall”, per una storyline lenta e priva di sbocchi interessanti. Almeno per ora.
Inoltre non si capisce per quale motivo lo show di Fogelman indugi sui problemi da teenager di Deja, al limite del patetico le scene in cui Beth la sorveglia mentre è con Malik, visto che l’interessante background del personaggio può offrire molto di più: non a caso quando la narrazione vira su situazioni che riguardano prettamente la famiglia, il salto qualitativo è evidente, con la volontà della ragazza di rivedere la madre biologica che potrebbe destabilizzare l’intera famiglia.
Deja potenzialmente è un personaggio estremamente interessante vista l’età che ha e il suo passato famigliare, ma per ora l’utilizzo che ne hanno fatto gli autori è quantomeno discutibile, per un character che sicuramente può dare ancora molto allo show di casa NBC.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le storyline ambientate nel passato funzionano meglio di quelle presenti
  • Nick & Kevin sono nettamente i personaggi migliori di questa stagione
  • Kevin- Cassidy si farà ma per ora si evita una storia già scritta
  • L’utilizzo di Deja in chiave famigliare e non in drammi teen
  • Le storyline ambientate nel passato funzionano meglio di quelle presenti
  • Il personaggio di Deja sprecato in storielle tra teenager
  • La storia di Randall nel presente per ora è su un binario morto
  • Sottotono anche la porzione di trama dedicata a Kate e Toby

 

Un episodio lento e compassato, sulla falsariga del precedente, che si salva grazie all’ottima riuscita della storia riguardante Kevin e Nick, tuttavia il resto lascia molto a desiderare. La valutazione è sufficiente ma nulla di più, si spera che This Is Us torni ai livelli della season premiere quanto prima.

 

The Dinner And The Date 4×07 6.72 milioni – 1.3 rating
Sorry 4×08 7.10 milioni – 1.4 rating

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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