Le famiglie Yoder e Hernandez sono prese dal diploma dei rispettivi figli, non si conoscono e con molta porbabilità non si sarebbero mai conosciute, se non fosse che il giorno della cerimonia arriva la famosa cicogna a calare il sipario sulle teste dei loro neo diplomati, e ora anche futuri neo genitori.
Nuova comedy NBC che sulla carta aveva tutte le premesse per una (potenziale) buona riuscita, ma a conti fatti non è nulla di particolarmente spumeggiante: la trama non è delle più originali anche se è solo la scusa per intrecciare due famiglie che diversamente non avrebbero nulla da condividere. Fattore di riuscita è senza dubbio il cast che vede Mike O’Malley e Ricardo Chavira nelle vesti dei due consuoceri, due attori già ben assodati nella comicità seriale e sempre in vesti di padri e mariti; seguono Mary McComack e Justina Machado (non troppo convincenti al momento, where are you Gabrielle?) e Ella Rae Peck e Joseph Haro, i due diciottenni.
Curiosa la scelta dei figli, tutti ci saremmo aspettati Ricardo Chavira come padre della ragazza, dato che l’abbiamo già conosciuto come uomo ispanico geloso e incline ai cazzotti, invece la scelta è caduta su O’Malley e su una diversa impronta narrativa, scelta non malvagia per mantenere un briciolo di comicità ma ammettiamo che vedere Chavira spezzare schiene come fossero grissini avrebbe avuto tutto un altro sapore. Chi invece è già inquadrato nel personaggio è quindi O’Malley, ben consolidato nel ruolo di padre pigro e lascivo che non vede l’ora di mandare sua figlia al college per poter restare solo con la moglie e la loro intimità, scelta scontata, forse, ma bisogna ammettere che gli riesce bene. In generale i personaggi sono tutti centrati e anche parecchio stereotipati: il figlio composto, studioso e che non mente mai ai genitori e la figlia bionda, svampita che semina Iphone come le molliche di pollicino.
Qualcosa quindi non va: un inizio lento, un rodaggio faticoso, un’introduzione non eccessivamente divertente e se in un’altra serie tv ci saremmo passati sopra, con le comedy le cose sono diverse, ogni minuto è prezioso e dev’essere ben speso, dati i venti minuti a disposizione. L’idea di assistere ad un tipico film hollywoodiano spezzato in filoni di 20 minuti ciascuno è fin troppo vivida e, per la cronaca, questo non è affatto un bene per svariati motivi che dovreste già da dedurre da soli.
Nello scenario delle comedy di certo non mancano quelle familiari, dove spesso si è abusato del genere, da Tutto In Famiglia (My Wife And Kids) a The War At Home, è stato tutto già accuratamente trito e ritrito, a volte con esiti positivi, altre volte meno come nei casi delle due sit com citate; e così anche Welcome To The Family racchiude l’aspetto iconico tuttavia non riesce ad offrirci un’ironia nuova, seppur strettamente legata ai due attori protagonisti, finendo con il rifugiarsi in battute e gag riciclate dal genere.
Nota positiva è l’assenza delle invasive laugh track a suggerirci quando ridere, perchè da soli non avremmo capito, ma d’altronde è una comedy multicamera e non una sitcom. Forse questa volta sarebbe stato meglio optare per la sitcom però…
PRO:
- Chavira e O’Malley
- Niente laugh track
CONTRO:
- Non aggiunge niente di nuovo ad un genere già largamente sperimentato
- Le mogli dei due protagonisti: insipide
- Chavira poco sfruttato
- Battute e gag riciclate
- Senza infamia e senza lode.
Se dovessimo fare la nostra Divina Commedia delle serie Welcome To The Family finirebbe dritta dritta nel girone degli ignavi. In un insipido mix di battute sugli ispanici, luoghi comuni e attori che recitano come se non ci fosse un domani, il pilot non può essere valutato positivamente ma nemmeno negativamente perchè, purtroppo, gli si può recriminare solo di non aver osato quanto poteva limitandosi a ripetere frasi e situazioni presenti in una qualsiasi commedia all’americana. E se già le commediole sono lunghe, figurarsi una stagione intera…
