American Crime Story: Impeachment, nonostante tratti la storia di un grande scandalo con protagonista l’uomo più potente della Terra, è una storia di donne. Il punto di vista, infatti, è quello delle tre protagoniste: Monica Lewinsky, Linda Tripp, Paula Jones.
E’ una storia di punti di vista femminili quindi, ma che viaggia su due binari paralleli.
Uno è quello di Monica, una giovane donna che tende ad affezionarsi e a legarsi a persone, non solo Bill ma anche Linda, che sfruttano la sua buona fede e la sua estrema ingenuità per il loro tornaconto. L’altro è quello di Paula Jones, più politico, che ha come protagonista il variegato ed eterogeneo pool di persone influenti con l’obiettivo di deporre il Presidente Clinton: avvocati, lobbisti, giornalisti, FBI e, persino, un’editrice letteraria. Anche da questo lato c’è una donna a pagarne le conseguenze, Paula Jones.
La metafora dei due binari paralleli è tanto più calzante se si pensa che finora Lewinsky e Tripp non si sono mai incontrate con la Jones e, quasi sicuramente, non lo faranno mai. La stessa Annaleigh Ashford, interprete di Paula Jones, ha dichiarato di aver apprezzato gli incontri del cast con la stampa perché sono stati un modo per confrontarsi con Beanie Feldstein (Monica) e Sarah Paulson (Linda) che non aveva mai incontrato sul set.
LINDA TRIPP, TRA VITTIMA E CARNEFICE
Episodio dopo episodio il personaggio di Linda risulta sempre più complesso e reso perfettamente dalla Paulson, nonostante il trucco impegnativo che ne cambia i connotati. Le emozioni che suscita sono diverse: disprezzo e frustrazione, ma anche compassione.
A volte è difficile quantificare quanto del suo coinvolgimento sia volontario e quanto dovuto alle circostanze. Il suo desiderio di vendetta verso il sistema si scontra con un’amicizia per Monica in cui crede ma che è disposta a sacrificare per ottenere il proprio appagamento, in una vita con ben poche gioie. La vicenda dell’affair Clinton-Lewinsky è l’unica possibilità per lei di essere al centro di qualcosa di importante, di essere vista e di fare la differenza. Sia nel discorso che fa agli agenti FBI, sia nella partecipazione alla trappola per Monica, si evincono emozioni contrastanti: paura ma anche eccitazione, fino a ispirare quasi della tenerezza.
RAGNI TESSITORI
Si è parlato di due storyline parallele che attraversano le vicende di Impeachment. A voler essere precisi, un anello di congiunzione delle due storyline c’è e si rivela in questo quinto episodio: Lucianne Goldberg, l’editrice letteraria interpretata da una splendida Margo Martindale.
Finora la Goldberg si era limitata a fare da diavoletto sulla spalla di Linda, animata solo dal desiderio di pubblicare un best seller. In questo episodio diventa invece protagonista dell’aggancio definitivo tra la Tripp e l’FBI (quello che porterà alla scena con cui si era aperta la serie, con Monica accompagnata in una stanza di hotel dall’FBI in presenza di Linda).
La Goldberg, il team di avvocati repubblicani di Ann Coulter, che lavora nell’ombra tenendo le fila sia del processo della Jones che di quello contro il Presidente, e l’FBI in attesa di prove per avviare un’indagine. Sono tutti ragni tessitori di una tela in cui a rimanere invischiati non saranno solo Lewinsky, Clinton e la Jones, ma anche Linda Tripp. Anche lei, infatti, ha peccato di ingenuità cogliendo l’invito di Lucianne a registrare le telefonate senza sincerarsi se fosse legale.
STORIE DI POLITICA
Il sottobosco di collegamenti che si scopre intorno a questa vicenda rimane un po’ marginale, avendo lo show preferito insistere sui personaggi di Lewinsky e Tripp. Non è necessariamente un male perché, come si è detto, permettono di caratterizzare le due protagoniste al meglio. Sarebbe però stato interessante approfondire anche le dinamiche politiche dietro il processo. Molti show americani hanno avuto il pregio di raccontare in modo realistico le dinamiche del mondo politico contemporaneo, così come momenti interessanti della storia sociale e politica del Paese. Si pensi a The West Wing o a Mrs. America, che racconta la storia vera di quelle donne protagoniste della battaglia per l’approvazione dell’ERA (l’Equal Rights Amendment, nominato tra le righe proprio dal personaggio di Susan McMillan in questa serie).
Il pregio di questi show è che, quando ben fatti, riescono ad avvicinare lo spettatore, quale comune cittadino, a un mondo che vive solo a distanza, risultando estremamente interessanti e arricchenti.
Impeachment, visti i temi trattati, poteva essere uno di questi, magari dando più spazio proprio alla McMillan e alla sopracitata Ann Coulter che restano invece due personaggi di contorno con cui il tema politico viene solo accennato superficialmente.
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American Crime Story: Impeachment è una storia di donne, potere e poca (purtroppo) politica che in questo episodio arriva a una svolta da cui le protagoniste non possono tornare indietro.
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