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The Billion Dollar Code 1×04 – Episode 4TEMPO DI LETTURA 4 min

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The Billion Dollar Code 1×04 recensione GoogleDopo il dispendio di tempo per una terza puntata totalmente dedicata a riavvicinare passato e presente, The Billion Dollar Code affronta questo ultimo capitolo incentrandolo totalmente sul processo, sulle varie deposizioni e sulla lotta di Juri e Carsten per la loro verità.
Si tratta di un episodio essenzialmente ben orchestrato in cui vengono ripresi tutti i vari elementi citati nei passati episodi, portati all’attenzione o dagli avvocati dell’accusa oppure da quelli della difesa. Le riprese in tribunale, nonostante il consueto alto minutaggio, aiutano lo spettatore a mantenere salda l’attenzione ed il prodotto veleggerebbe tranquillamente verso una votazione piuttosto alta se non fosse debilitata da alcuni elementi narrativi del tutto discutibili.

DEMONIZZAZIONE DEL DENARO? SOLO SE DEGLI ALTRI


Il primo, già menzionato nella precedente recensione, è la costruzione eccessivamente a favore di Juri e Carsten che la serie cerca di portare in scena relativamente all’intero caso. La produzione ha fatto sì che le testimonianze in tribunale fossero identiche a quelle reali così da evitare qualsivoglia tipo di conflitto con Google. Tuttavia ha pensato bene di disseminare qui e là nella serie diverse sequenze decisamente romanzate per poter costruire attorno al caso oggetto dello show la certezza che Google riesca a salvarsi da condanna certa solo grazie ai fondi illimitati di denaro. Robert Thalheim, in una intervista, ha appuntato che l’obbiettivo dello show non era quello di ristabilire giustizia, quanto riuscire a rappresentare i diversi ideali che spinsero la passata generazione a raggiungere determinati obbiettivi tecnologici e cosa ne è rimasto di quegli ideali. Una rappresentazione che funziona, ma che demonizza eccessivamente Google (capro espiatorio visto che il brevetto contestato è ad esso collegato) e anche il denaro: come viene mostrato nello show, infatti, Juri e Carsten avevano già fantasticato di poter mettere mano su diversi milioni di dollari grazie all’acquisizione di Google (oltre ad una collaborazione lavorativa mai avvenuta). Quindi, il denaro è il male solo se a farlo è qualcun altro? Difficile dirlo.
Molto romantica e disincantata la sequenza di Juri e Carsten che rifiutano il denaro per dare un esempio e modo ad altre piccole realtà per lottare contro colossi come Google. Un aspetto che non si potrà mai provare possa avvenire.
Altro fattore che poteva essere evitato è il volersi concentrare su un “what if” all’interno della puntata, costruendo una breve realtà parallela dove Brian Anderson testimoniava a favore di TerraVision dando il ben servito a Google. Una realtà presto distrutta perché, come sottolinea la voce fuori campo, non è stata detta la verità. E anche in questo caso si ritorna alla retorica del colosso “brutto e cattivo” già precedentemente menzionato.
Un ultimo appunto, ma si tratta questa volta di un dettaglio scenico, relativamente alla scena conclusiva al pub tra l’avvocatessa, Juri e Carsten: la parentesi del fanta-hacker poteva essere benissimo evitata visto che il realismo della programmazione, fino a quel momento, reggeva senza alcun problema. Abbassarlo con una scena abbastanza surreale solo per mettere l’ennesima traccia techno teutonica era una cosa di cui si poteva fare benissimo a meno.

UN COLPO DI SCENA MANCATO


Nel complesso la puntata rispecchia lo show nella sua totalità: la tematica del caso viene affrontata con una certa esagerata cattiveria nei confronti di Google, dipinta come il diavolo in persona. Tuttavia il raggiro attorno al brevetto di TerraVision e la fantomatica frase proferita da Brian a Juri lasciavano spazio alla possibilità di vedere in tribunale un vero e proprio colpo di scena. Un ribaltamento che in realtà non avverrà dando comunque spazio allo show di evidenziare, grazie anche ai dialoghi tra Juri e Carsten, l’incredibile velocità d’evoluzione della tecnologia, spunto di riflessione interessante per sottolineare come il mondo sia cambiato in una parentesi temporale davvero piccola.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Riflessioni sul cambiamento
  • Juri e Carsten
  • Puntata dedicata al processo
  • Confronto tra i due periti tecnici in relazione allo scontro sul codice di Google Earth e TerraVision
  • Ennesimo kebab della pace
  • Confronto tra i due avvocati: avvincente come riescano a demolire i testimoni della controparte
  • Il Chaos Computer Club aveva un foglio di adesione
  • Demonizzazione eccessiva
  • “What if” non necessario
  • Parentesi hacker evitabilissima
  • Il Chaos Computer Club aveva un foglio di adesione

 

Una parentesi forse non precisa e puntuale sul caso giudiziario, ma un punto di partenza molto interessante sul cambiamento del mondo in seguito alla repentina evoluzione tecnologica avvenuti in meno di vent’anni. The Billion Dollar Code trova comunque il modo di farsi apprezzare.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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