American Crime Story: Impeachment 3×06 – Man HandledTEMPO DI LETTURA 5 min

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American Crime Story: Impeachment 3x06 Recensione

Nella prefazione dell’edizione italiana di “Tutti Gli Uomini Del Presidente”, Alberto Ronchey sottolinea un aspetto essenziale dello scandalo Watergate. Quello che più ha sconvolto e inorridito la popolazione americana non era che il Presidente avesse compiuto degli illeciti, ma la loro brutale banalità.
Nixon aveva le elezioni in pugno, eppure voleva registrare le conversazioni degli avversari politici. Era l’uomo più potente al mondo, eppure lui e la sua cerchia cercavano di ottenere deduzioni fiscali illecite per attività dal valore di qualche migliaio di dollari. Ben lontani da scandali dall’alto valore politico, Nixon era stato colpevole di atti che riportano ai più basici istinti umani. Questa, probabilmente, era una colpa peggiore dell’illecito in sé, almeno agli occhi degli americani.
Un discorso simile si può applicare alla vicenda Clinton e, in particolare, a questo episodio di American Crime Story. Ovviamente, il riferimento non è alle gravi accuse di molestie sessuali sporte da Paula Jones e altre donne. L’impeachment, infatti, non è stata una conseguenza di queste accuse ma per spergiuro. Il 26 gennaio 1998, il giorno dopo gli eventi descritti in questo episodio, Clinton dichiarerà di non aver avuto una relazione con Monica Lewinsky, mentendo sotto giuramento. Clinton ha subito il più simbolico dei processi americani – l’impeachment – perché è un uomo infedele e ha tenuto nascosta una relazione che non avrebbe dovuto avere. Non ci sono molti istinti più basici e gutturali di questo. In questo senso, la sua vicenda è il continuo di quella di Nixon, ma ancora peggiore, dato che almeno Nixon agiva soprattutto per motivi di paranoia politica.

CAN I CALL MY MOM?


Questo episodio inizia dove il pilot aveva portato lo spettatore nelle prime scene della stagione. Linda tende una trappola a Monica, che viene portata in una stanza sicura dagli agenti federali che si occupano dell’indagine di Ken Starr. In quel momento, l’involontaria protagonista della vicenda si rende conto della portata del tradimento di Linda, una donna che credeva essere sua amica. Per gran parte dei 61 minuti dell’episodio vengono mostrati i patimenti emotivi di Monica, trascinata improvvisamente in un incubo che – come capisce ben presto – condizionerà tutta la sua vita.
Ciò che colpisce, in questa puntata, è che tutta la vicenda – se si esclude la presenza dei reati di spergiuro e le implicazioni di un processo al Presidente – può ricordare tranquillamente una delle innumerevoli commedie romantiche prodotte proprio in quegli anni. Una giovane ragazza ricca e ingenua, un uomo potente e infedele, un’amica che tradisce la fiducia, la protagonista che cerca l’aiuto dei propri genitori, in particolare della madre.
Le scene che vedono la discesa in campo degli ex coniugi Lewinsky è emblematica in tal senso. Monica è coinvolta in una situazione che può far finire la carriera dell’uomo più potente al mondo, ma quasi non se ne rende conto.

UNA VITA ROVINATA


Monica lo capisce sin da subito: la sua vita cambierà per sempre, non può più tornare indietro. Linda inizialmente sembrava convinta che il ciclone mediatico sarebbe durato poco ma, la scoperta di aver commesso un illecito l’ha poi costretta a rivolgersi agli avvocati del caso Jones e ai collaboratori di Ken Starr. Linda Tripp emerge rammaricata in questo episodio: dopotutto, c’era della vera amicizia nel suo rapporto con Monica. Tuttavia, non può fare a meno di coinvolgersi volontariamente in queste dinamiche politiche, come dimostrato anche dalla tranquillità con cui rivela molti dettagli della vicenda agli avvocati di Paula Jones. La voglia di sentirsi più di un semplice ingranaggio nella macchina infernale della politica di Washington – unita ad una forte partigianeria politica che la spinge ad ascoltare tutti i giorni Rush Limbaugh, un uomo che parlava di un’America sotto dittatura – hanno portato il personaggio di Sarah Paulson a tradire la sua unica amica e a rovinarle la vita.
La vicenda del Sexgate, infatti, non abbandonerà mai la vita di Monica Lewinsky, e lei lo sa sin da subito. Quello che probabilmente non sapeva all’epoca è quanto il nuovo ambiente mediatico della destra post-repubblicana (nel senso di tradizionale Partito Repubblicano) avrebbe amplificato la sua sofferenza.

PARTISANSHIP


Quando le prove contro Nixon diventarono schiaccianti, i leader congressuali repubblicani andarono alla Casa Bianca e dissero al Presidente che la sua carriera politica era finita. Nel 1998 – e ancor meno nel 2021 – i membri di un partito non attuerebbero mai un comportamento di questo tipo verso il proprio Presidente. Basti pensare, ad esempio, all’esito del secondo Impeachment (fallito) contro Donald Trump. Ovviamente, l’impeachment Clinton non prevedeva nessun tentativo di sovvertire un processo elettorale o di nuocere fisicamente alla salute di esponenti politici. Tuttavia, non si può ignorare il contesto di forte polarizzazione politica. Questa polarizzazione ha portato il Congresso a guida Repubblicana a bloccare spesso l’azione di Clinton anche su provvedimenti che si pensava potessero essere bipartisan.
Finora, della polarizzazione del Congresso non c’è traccia in questa stagione, ma è invece evidente la nascita di un fenomeno molto importante. Si tratta dell’ascesa delle nuove stelle del mondo mediatico ultra-conservatore. Si è già citato Rush Limbaugh, ma Laura Ingraham (apparsa nel terzo episodio) ed Ann Coulter sono ancora oggi personalità di spicco. In quegli anni ci fu anche la nascita di Fox News e l’ascesa di Roger Ailes. Molto interessante è la presenza di George Conway. Marito di Kellyanne Conway – una delle principali alleate di Trump – è ritenuto un esponente dell’ala moderata e tradizione del Partito Repubblicano, uno dei pochi a opporsi alla deriva trumpiana. Ai tempi di Clinton e Bush, lui e molti altri conservatori e neocon hanno però sottovaluto l’emergere di queste figure radicali come Ann Coulter. Anzi, spesso ne hanno favorito l’ascesa. La speranza è che si dia più spazio, nelle prossime puntate, a figure come Coulter e Conway.
Inoltre, sarebbe interessante anche avere un assaggio delle vicende più strettamente politiche. L’impeachment di Clinton – da Limbaugh che parla di dittatura alla guerra congressuale mossa da Newt Gingrich, passando per la poca imparzialità di Ken Starr – è probabilmente uno degli eventi chiave per capire la deriva della politica e della società americana negli ultimi 20 anni.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Un bel viaggio nella lotta interiore di Monica
  • L’incontro fortuito tra Monica e Linda
  • Sta per iniziare il momento clou: Clinton spergiurerà tra meno di 24 ore
  • Minutaggio forse eccessivo
  • La speranza è che, quando inizierà l’Impeachment, le figure di Coulter e Conway diverranno prominenti 

 

Tenetevi pronti: l’uomo più potente al mondo sta per mentire sotto giuramento.

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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