Anatomy Of A Scandal 1×04 – Episode 4TEMPO DI LETTURA 4 min

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Anatomy Of A Scandal 1x04 recensioneCon “Episode 4”, Anatomy Of A Scandal entra ufficialmente nel suo segmento finale portando la serie ad un bivio atteso e forse prevedibile ma, allo stesso tempo, capace di svoltare positivamente la narrazione.
Dopo quattro episodi lo show continua a confermare la sua caratterizzazione lenta basata su di una costante quasi indolente che frena la dinamicità di sviluppo della storia stessa.
Tuttavia, nonostante i difetti appena citati, con il passare degli episodi Anatomy Of A Scandal si sta sviluppando in maniera più che discreta, catturando maggiormente l’attenzione del pubblico. Questo risulta possibile grazie a quegli elementi propri del suo produttore David E. Kelley e che, paradossalmente, erano risultati quasi “meccanici” dopo la visione del pilot.

L’ARTE DEL RACCONTO


Proprio nella recensione del pilot, infatti, si era accennato ad una sorta di “ripetitività” d’esecuzione, palesemente tipica dei prodotti targati David E. Kelley, che non portava la serie a brillare più di tanto. Quattro episodi dopo, questi stessi elementi possono essere visti sotto un’altra luce: lo stampo del suo produttore, infatti, viene percepito in maniera diversa rispetto ad una mera “scopiazzatura” assumendo più contorni d’interesse. Come mai questo cambio di prospettiva? Le motivazioni sono essenzialmente due e in realtà abbastanza palesi.
Innanzitutto, lo show è riuscito a catturare l’attenzione del pubblico che si ritrova ormai invischiato nei drammi dei protagonisti e vuole assolutamente conoscere le risposte ai dubbi e ai segreti finora accennati. Da questo punto di vista, la serie ha svolto un buon lavoro per quanto riguarda la costruzione di tante piccole situazioni al limite che creano un collegamento più o meno empatico con lo spettatore catalizzandone l’attenzione. Funzionali, a tal proposito, risultano i flashback che hanno dato modo di costruire una trama molto più solida che necessitava di attenzione particolare ai dettagli. Collegare i puntini ha aiutato sicuramente a mantenere in allerta lo spettatore, nonostante si sguazzi tra una lentezza narrativa e l’altra, creando un forte interesse per quegli anni del college che adesso sono diventati la linfa vitale della storia stessa.
Ma un altro elemento fondamentale che ha aiutato Anatomy Of A Scandal nella sua esecuzione è sicuramente la bravura dei suoi protagonisti, su tutti Sienna Miller e Michelle Dockery. Come sottolineato nella precedente recensione, infatti, ad emergere sono soprattutto le figure femminili con le due interpreti di Sophie Whitehouse e Kate Woodcroft che, sia attraverso la loro personale narrativa che interpretazione, danno davvero quella marcia in più all’intera storia.

“MUM… IT’S HOLLY”


“Episode 4” si suddivide prettamente in due fasi. La prima vede maggiormente al centro la figura di James con un contorno costruitogli attraverso la presenza in tribunale, le chiacchierate a notte fonda con la babysitter o, ancora, dai racconti della madre che ne hanno dato un’ennesima descrizione di ragazzo viziato e privilegiato. Questa parte di episodio ricade negli stessi stilemi dei precedenti, rendendo la narrazione lenta e pedante da seguire.
É nella seconda parte, invece, che lo show alza il tiro e lo fa appunto con le sue due protagoniste principali. Dapprima è il ritorno in scena di Sophie, che grazie alla sempre convincente performance di Sienna Miller cattura l’empatia dello spettatore portandolo a spasso con lei nei ricordi alla ricerca di domande e risposte. Subito dopo tocca al personaggio interpretato da Michelle Dockery, con una Kate già sotto osservazione in tempi non sospetti, che si rende protagonista di un colpo di scena forse scontato ma efficace e funzionale per l’economia della serie.
Il pregio che Anatomy Of A Scandal sta dimostrando di possedere va al di là della trama in sé. Con una storia di certo non innovativa, è il modo in cui lo show la sta raccontando che riesce ad ottenere un risultato positivo, e quanto mostrato in “Episode 4” ne è la dimostrazione.
Le scene ambientate nel passato finora sono sicuramente quelle più interessanti, dato che condensano tutta l’essenza della storia e dei personaggi. Ma a funzionare è anche il modo in cui i pezzi del puzzle vengono uniti tra loro in questi flashback: dalla morte del ragazzo nello scorso episodio, fino all’incontro tra James e Holly in questo, il filo conduttore appare ben costruito.
Adesso, con lo stupro di Holly avvenuto con le stesse modalità di quello di Olivia che collega al meglio entrambi i crimini di James, la palla passa ufficialmente a Kate Woodcroft, un personaggio con del potenziale sin dall’inizio e che ora si pone come protagonista dell’ultimo atto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sienna Miller e Michelle Dockery
  • Il potenziale del personaggio di Kate Woodcroft per il finale 
  • La serie unisce i pezzi del puzzle tra passato e presente attraverso un ottimo utilizzo dei flashback 
  • Svariate parti dell’episodio ancora abbastanza lente 

 

Nonostante una storia priva di qualsiasi innovazione, Anatomy Of A Scandal riesce a tenere comunque alto l’interesse del pubblico. E se non è un pregio questo…

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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