“The name of the island they found me on is Lian Yu. It’s mandarin. For Purgatory. Now I understand why. The memories, the pain, I’ve never escaped them. They’re always with me. A reminder of what I had to endure. With only one thought, one goal. Survive. To save the multiverse, I must become something else. To do that I have to return to where my journey began… Purgatory!”
L’introduzione, fatta da Oliver Queen a inizio puntata, non potrebbe essere più sintetica di così nel riassumere quello che effettivamente è il leitmotiv dell’intero episodio.
Ossia il fatto che per prepararsi al futuro occorre necessariamente chiudere tutti i conti con il passato. Una morale molto disneyana che va letta nell’ottica di auto-celebrazione a cui lo show indulge sempre di più in questi ultimi episodi.
È ormai noto, infatti, che lo show si avvia verso la sua conclusione (e dopo 8 stagioni ci può stare) e a un reboot tematico con l’imminente spin-off Green Arrow And The Canaries. Questi ultimi episodi prima dell’arrivo del mega-crossover sono stati, dunque, un lungo e sofferto commiato meta-televisivo composto da episodi di raccordo in cui vecchie e nuove glorie dello show si sono succedute per salutare definitivamente l’eroe di Star City.
Anche Purgatory non sfugge a questa tendenza, anzi più di tutti gli altri ne rappresenta la summa con il ritorno nel luogo dove tutto ebbe inizio: l’isola di Lian Yu, il “Purgatorio” (dal nome mandarino) da cui passare necessariamente per tornare “a riveder le stelle” (Dante cit.).
Solo che invece delle stelle in questo caso si torna a vedere fulmini, da un cielo arancione che sembra uscito da Apocalypse Now, e una Lyla versione “Harbinger” che dà l’annuncio che la Crisi tanto attesa è finalmente arrivata. Il cliffhanger finale (con crossover di The Flash) infatti è l’annuncio definitivo che apre al mega-crossover (la cui prima puntata è in arrivo l’8 dicembre 2019) e non poteva scegliere location e modo migliore per farlo.
Prima di questo momento, infatti, le autrici Rebecca Bellotto e Rebecca Rosenberg inseriscono intelligentemente una lunga sequenza di commiato in cui Oliver saluta, uno a uno, i membri del proprio Team, compresi i suoi due figli, Mia e William. Questo, insieme al saluto all’amico/partner di sempre Diggle, è chiaramente un momento meta-televisivo in cui è lo stesso spettatore di Arrow che viene salutato dal suo protagonista. E qui la commozione viene facile, soprattutto per chi ha seguito la serie fin dall’inizio, che non può non rispondere empaticamente a questa scelta narrativa, che da sola giustifica tutti i buchi di sceneggiatura e le innumerevoli puntate di raccordo per arrivare a questo punto.
In effetti, il difetto più grosso di questo episodio è il modo raffazzonato in cui vengono introdotti personaggi e tematiche: fino all’ultimo nessuno sa quale sia il piano (e soprattutto le intenzioni) di Mar Novu, a cosa seva la misteriosa “arma” fatta costruire con il titanio), cosa ha visto Lyla nel suo “trip mentale” e, soprattutto, come hanno fatto ad arrivare così presto e a trovare subito l’isola Black Canary, Wild Dog e Roy Harper (di quest’ultimo poi non si capisce l’utilità in generale nell’episodio).
Ma molte di queste domande si presuppone che troveranno soluzione direttamente nel mega-crossover e per il resto avere il Team-Arrow al gran completo nell’ultima straordinaria sequenza di lotta finale in notturna è qualcosa che giustifica, da solo, qualunque buco di sceneggiatura possibile (oltre al rivedere in azione personaggi storici dello show come Yao Fei ed Edward Fyers).
Un altro difetto abbastanza grave è anche l’errore di montaggio, da parte del regista James Banford, nella scena di lotta tra Black Canary e Wintergreen in cui questa lo attera e il secondo dopo lui è magicamente scomparso!
Ma sono tutti errori che, di fronte all’epicità che traspare in ogni singola scena di questo episodio, appaiono, per una volta, perdonabili, o comunque risultano in secondo piano rispetto al percorso evolutivo (per nulla banale) di Oliver e del suo team, che finalmente chiudono i conti con il passato e si preparano ad affrontare la loro sfida più grande.
La Crisi è arrivata, amico mio, e si preannuncia già più epica che mai!
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Reset 8×06 | 0.79 milioni – 0.3 rating |
Purgatory 8×07 | 0.83 milioni – 0.3 rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!