MGM+ ha presentato in anteprima i primi due di otto episodi di Beacon 23, basato sul romanzo omonimo di Hugh Howey. La serie fantascientifica vede come showrunner Zak Penn già co-creatore della serie fantascientifica Alphas e del sorprendente The Avengers.
È sempre una grande sfida portare storie complesse dalle pagine di un romanzo allo schermo. Ancor più complicato se lo scrittore in questione è Hugh Howey, già autore di Silo, la cui versione tv show è considerata una piccola perla nel catalogo AppleTv+.
UNO SCRITTORE HOMEMADE
Di certo non si può considerare Hugh Howey un noioso accademico. Negli ultimi vent’anni è passato da un lavoro precario all’altro, mentre nel tempo libero si dilettava nello scrivere di fantascienza. Di fronte alle lunghe attese del sistema dell’editoria tradizionale ha deciso di auto-pubblicare il suo primo romanzo apocalittico, la Trilogia del Silo, attraverso il programma “Kindle Direct Publishing” di Amazon. Un approccio alla scrittura anticonvenzionale che lo ha portato a vendere più di 600.000 copie senza il supporto dell’industria libraria tradizionale.
Anche Beacon 23 è stato inizialmente pubblicato come una serie di cinque racconti brevi tramite il self publishing, e solo successivamente dato alle stampe come unico romanzo dalla casa editrice Houghton Mifflin Harcourt nel 2015. In una intervista al Tampa Bay Times, Howey ha dichiarato che l’editoria classica è sempre più avversa al rischio e che il processo di auto pubblicazione favorisce libri insoliti e complessi. Le premesse per fare bene, insomma, c’erano tutte.
VIBES CLAUSTROFOBICHE
Beacon 23 è un faro spaziale che mantiene al sicuro le astronavi di passaggio, allontanandole da una non precisata materia oscura, ed è posizionato ai limiti dell’universo conosciuto, in quello che possiamo dedurre dal titolo sia il ventitreesimo secolo. Il pilot inizia con un flashforward su un uomo di nome Alan (Steven James di Homecoming), presunto guardiano del faro che cerca di scongiurare lo schianto di una navicella misteriosa contro il Beacon. Un inizio in medias res che si affievolisce immediatamente una volta che il protagonista riesce a portare in salvo Aster (Lena Headey di Game of Thrones), unica superstite.
Se l’inizio fa ben sperare, l’atmosfera densa di dialoghi dei successivi 45 minuti smorza subito gli entusiasmi, e buona parte dell’episodio trascorre mentre si cerca di inseguire seguire i due protagonisti che litigano rincorrendosi per le scale a chiocciola. In ambito worldbuilding si percepiscono le stesse vibes già provate in Silo, ma la presenza sullo schermo di soli due attori non premia il coinvolgimento generale. Anzi, ciò che rimane al termine di “Corbenic” è che lo showrunner abbia voluto approfittare della presenza di due grandi nomi per trascinare lo spettatore almeno fino alla fine della puntata.
Aster: “I know what it’s like to be alone.”
LOVE STORY O SCI-FI?
La grande premessa lasciata da questa prima puntata sembra essere, quindi, la relazione complicata che si instaura tra Alan e Aster, ed un possibile sviluppo romance della coppia di nemici-amici. La narrazione, tuttavia, risulta così forzata al punto che lo spettatore rischia di proseguire la visione esclusivamente per la presenza di Lena Headey. L’attrice britannica interpreta infatti un personaggio molto distante da quello dell’implacabile Regina Cersei Lannister, ed è sempre curioso osservare come un interprete cerchi di svincolarsi da un ruolo così iconico.
C’è da dire, però, che approcciare una nuova serie tv godendo solo della presenza scenica di Lena Headey, in canottiera e braccia tatuate, è alquanto sminuente, nei confronti di un prodotto che ha tutte le carte in regole per ricordare l’avvincente The Expanse, piuttosto che il mediocre Passengers. In alcuni passaggi pare addirittura che la trama voglia soffermarsi sui problemi di salute mentale dei due protagonisti. Alan sembra infatti soffrire di un disturbo post-traumatico da stress, con Aster che non dà l’idea di stare molto meglio. Però, ancora una volta, la narrazione è così artificiosa da non far venir voglia di investire altro tempo nella visione per approfondire.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Beacon 23 avrebbe tutti gli ingredienti per diventare un discreto prodotto. Questo pilot, però, risulta superficiale e finisce per reggersi esclusivamente sulla presenza scenica dei due protagonisti. Una furbata che potrebbe non piacere a tutti i nerd della fantascienza abituati a trame stellari un pizzico più profonde. Lo show, intanto, è già stato rinnovato per una seconda stagione, con Glen Mazzara che sarà il nuovo showrunner, succedendo a Zak Penn. Il rinnovo è stato deciso prima della messa in onda della season one e sembra non tener conto delle recensioni poco lusinghiere che il prodotto ha avuto negli Stati Uniti. “Corbenic” non convince ma, visti gli sviluppi che avrà il prodotto, ci potrebbe essere tempo e modo per migliorare.
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Membro Onorario della Generazione X. Dal 1994 si aggira nei corridoi dell'archivio degli X-Files senza trovare l'uscita. Da piccola fingeva di avere la febbre per rimanere a casa da scuola a guardare gli episodi di Hazzard. Capisce poco di Cinema ma ci prova.