Believe 1×05 – White NoiseTEMPO DI LETTURA 3 min

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Il white noise non è molto conosciuto in Italia. Chi ne ha sentito parlare è o un cultore del tecnicismo televisivo o ha studiato serie storiche finanziarie in maniera approfondita. Il white noise di cui si parla normalmente è quel “rumore bianco” che si sente quando nella tv manca il segnale e compare quell’effetto neve tanto
fastidioso quanto favoloso se lo fissi dopo esserti mangiato un fungo allucinogeno. Il concetto di white noise a cui si riferisce il titolo di Believe è diverso rispetto a quello tradizionale perchè fa riferimento al potere di Joshua di eliminare la memoria nelle persone silenziosamente ma con effetti disastrosi. Stesso concetto ma diverse applicazioni.
Believe, al contrario dei suoi ascolti in perenne calo, sta crescendo e lo fa costruendo, non senza difficoltà, un universo narrativo in cui muoversi sapientemente e senza svarioni. E’ chiaro che gli intenti di Skouras non siano dei più nobili, un tempo forse lo erano ma ora ciò che lo spinge a fare questa caccia all’uomo è unicamente la frustrazione. Avere tra le proprie mani un’arma umana come Bo e lasciarsela soffiare sotto il naso da Winter non è stato di certo propedeutico alla sua eticità di uomo, quindi non c’è da sorprendersi se abusa spesso e volentieri di mercenari e serial killer pur di riuscire ad avvicinarsi a Bo e Tate. Tuttavia, pur possedendo tutti i crismi del big bad, Skouras appare sempre distante dall’universo narrativo di Believe, quasi come se tra lui e gli altri personaggi ci fosse un vetro che bidimensionalizza la profondità del suo personaggio, e questo è davvero un peccato vista la bravura appurata di Kyle MacLachlan.
Ciò che funziona meglio in “White Noise” rispetto alle altre puntate è sicuramente la connessione instaurata con le persone aiutate da Bo, un legame che finalmente lega a doppio filo sia la puntata che la trama orizzontale viste anche le conseguenze alla stazione dei treni. “The world is not ready for Bo” è una mezza verità, la realtà è che Bo non è pronta per essere messa sotto i riflettori vista anche la tenera età e l’assenza di sicurezze. Tate sta pian piano avvicinandosi a Bo percorrendo un percorso di fidelizzazione diverso rispetto agli altri: lui non vorrebbe essere la sua balia, vuole solo vendicarsi di chi l’ha sbattuto in carcere ma mentre urla vendetta ai quattro venti si sta affezionando molto a sua figlia e questo, non c’è da dubitarlo, risulterà determinante una volta scoperta la parentela. Certo magari se si evitasse di tirar fuori il discorso “padre-figlia” ad ogni occasione buona si riuscirebbe ad apprezzare di più la relazione tra i due ma nel frattempo non ci lamentiamo.
“White Noise” gode di un ottimo ritmo, di una buona struttura narrativa e di una suddivisione degli spazi e dei momenti decisamente ben curata, se solo si riuscisse a rendere Skouras meno plastificato…

PRO:

  • Evoluzione legame Bo-Tate
  • Scene d’azione
  • Caso del giorno utile ai fini della trama orizzontale
CONTRO:
  • Skouras: croce e delizia bidimensionale
Con gli ascolti non ci siamo proprio, la serie rischia molto seriamente la cancellazione anche prematura, tuttavia la buona fattura degli episodi alimenta la speranza che un giorno anche in America si accorgano che la domenica sera va in onda un buon telefilm.
Defection 1×04 4.89 milioni – 1.1 rating
White Noise 1×05 4.25 milioni – 1.0 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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