Castle Rock 2×06 – 2×07 – The Mother – The WordTEMPO DI LETTURA 6 min

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Tutte le speranze che gli spettatori avevano riposto in Castle Rock sembrano essere state messe in ottime mani, e i fan di Stephen King stanno trovando a sorpresa una nuova storia alla quale appassionarsi quasi come con un suo romanzo. L’oscuro passato di Annie Winkle è stato portato alla luce nello scorso episodio con una delle puntate più belle della serie, tracciando un personaggio molto controverso. La fragilità della ragazza è stata dosata sapientemente per dotare di umanità un personaggio folle e nevrotico, avvicinando così il pubblico alla tragedia del cattivo sulla scia di un trend sempre più crescente nel mondo di cinema e tv (ne è un recentissimo esempio la pellicola su Joker). Oltre a vincere la sfida di riportare sullo schermo uno dei più iconici personaggi kinghiani, la serie sta riuscendo a fare appassionare anche i profani del genere, rivelandosi densissima sul piano del thriller e riallacciandosi magistralmente alla passata stagione…

La distanza drammatica tra genitori e figli
Dopo la scelta di aprire a metà stagione una parentesi così profonda, “The Mother” si preannuncia essere già dal titolo un episodio carico di tensione emotiva, e racchiude in sé la questione della storyline principale: chi è per Joy la sua vera madre? Il dramma di Joy viene raccontato indirettamente attraverso il conflitto tra Rita ed Annie, in un angosciante alternarsi di sequenze che portano all’inevitabile scontro finale. La scelta narrativa contribuisce anche a rendere il complesso adolescenziale di Joy, consapevole protagonista della tragedia di cui è parte, trattata come oggetto di contesa tra le due madri che cercano disperatamente di non perderla. Si tocca con mano quel senso di distanza tra il mondo dei bambini e il mondo dei grandi tipico delle storie di King, nelle quali spesso alla sensibilità della giovinezza viene contrapposta la violenza degli adulti. La decisione di Joy di non accogliere Rita come la sua vera mamma è una scelta molto umana e assolutamente comprensibile, con la quale la ragazza dimostra di avere una maturità molto più marcata rispetto a quella che le era stata riconosciuta sinora. Questa puntata sembra quindi chiudere il capitolo narrativo di Annie e Joy che, dopo la crisi degli episodi scorsi, si riavvicinano con le premesse di una relazione senza più segreti. Tuttavia, la drammatica morte di Rita getta un’ombra oscura sul futuro di madre e figlia, che saranno destinate probabilmente ad un epilogo tutt’altro che felice.
Il conflitto tra genitore biologico e genitore adottivo è di nuovo al centro della parentesi narrativa di Nadia, anche lei alle prese con la recente scoperta che chi si è preso cura di lei per tutta la vita è la stessa persona che le ha portato via la sua famiglia. Il parallelismo con la storia di Joy è evidente ma, a differenza della ragazza, la sua reazione è quella della perdita di controllo che caratterizza gli adulti. Nadia infatti allontana tutti, non solo Pop ma anche suo fratello Abdi, con un atteggiamento totalmente distruttivo che manda il suo mondo alla deriva.

La maledizione di Castle Rock
Dopo il focus sulle due principali storie di famiglia, “The Word” si allarga a tutta la comunità di Castle Rock e dà un nuovo slancio alla trama orizzontale. Nelle parole di Joy della prima puntata riecheggiava la maledizione della scorsa stagione – “It’s this place…”- e finalmente il male che pervade la cittadina fin nelle viscere del terreno, lo stesso sul quale i padri fondatori hanno innalzato la New Jerusalem, sta prendendo di nuovo forma. Castle Rock è una città dannata, chi ci è nato e cresciuto non troverà mai pace o redenzione e chi ci si imbatte va solo incontro alla morte. Questo fattore comune con la prima stagione viene riportato a galla da numerose citazioni sceniche (dalla foresta di Castle Rock al precipizio della morte del Reverendo Deaver) che alimentano un profondo e familiare senso di inquietudine. Oltretutto, gli spettatori più attenti ricorderanno di aver già visto il volto di Amity Lambert da qualche parte, ed è esattamente in una scena della prima stagione in cui il piccolo Henry Deaver si imbatte nella distorsione spazio-temporale del bosco e vede una donna pallida con un coltello insanguinato in mano. Il collegamento tra le due stagioni diviene esplicito facendo ripiombare lo spettatore nella gabbia sotterranea dell’abbandonato “Block F” della prigione di Shawshank, in cui il poliziotto di guardia all’ingresso confessa a Pop di aver trovato dei panni sudati, come se qualcuno fosse stato lì da poco… e l’ultima persona che lo spettatore sa di essere stata rinchiusa nella gabbia è proprio “secondo” Henry Deaver. Potrebbe essere il caso che, a soli tre episodi dalla fine, gli autori abbiano deciso di preparare un finale a sorpresa? A suggerirlo ci sono veramente moltissimi indizi.

Ace Merril: “Every good story ends where it begins. Well, this story begins here in Castle Rock, and it will ends here too.”

Volendo dare un significato alle parole di Ace, questa stagione potrebbe chiudere il cerchio che si era aperto all’inizio della prima stagione con il ritrovamento del ragazzo imprigionato della gabbia sotterranea. Inoltre, la scorsa stagione aveva lasciato gli spettatori delusi dal finale aperto e da ben tre grosse domande rimaste senza risposta: perché il direttore di Shawshank aveva visto in quel ragazzo il diavolo? Perché, come fa notare Pangborn, il presunto “secondo” Herny Deaver effettivamente non è invecchiato di un singolo giorno? E soprattutto, è un caso oppure no che dovunque vada il ragazzo si trascini dietro un’ombra di violenza e morte? È molto probabile che a tutte queste domande potremmo finalmente dare risposta. L’apparizione di Bill Skarsgård come volto dell’angelo della distruzione potrebbe quindi non essere l’ultima in Castle Rock, e la platea di kinghiani che si è così affezionata all’attore (non solo nella scorsa stagione, ma anche per la sua interpretazione di It) non potrà esserne che grata. Oltretutto, pare che Annie potrebbe non essere il vascello destinato alla resurrezione di Amity… chi altro sarebbe degno di prendere il suo posto? Non rimane scelta che stare incollati allo schermo aspettando di scoprirlo nei prossimi episodi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Regia sempre eccellente
  • Thriller incalzante in pieno stile King
  • Drammi molto realistici e poco edulcorati
  • La nascita di Castle Rock
  • L’intreccio con la prima stagione
  • Il ritorno di Bill Skarsgård
  • Forse troppo presto per chiudere con Rita

 

Castle Rock è ormai da considerare una serie di alto livello per il suo genere, in cui alla qualità di produzione si sta aggiungendo una scrittura molto più complessa e appassionante di quanto ci si aspettasse.

 

The Laughing Place 2×05 ND milioni – ND rating
The Mother 2×06 ND milioni – ND rating
The Word 2×07 ND milioni – ND rating

 

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