Se con Leftovers è stato decisamente più sottile e raffinato (basti vedere anche solo il series finale), come testimonia la famosa lettera postata in rete prima della sua messa in onda, anche in Watchmen lo sceneggiatore dimostra di non aver perso affatto il vizio. In una maturazione continua, con “Little Fear Of Lightning” Lindelof raggiunge un nuovo livello, accontentando tanto i suoi fan di vecchia data, quanto i suoi detrattori, perché stavolta le spiegazioni, le “verità”, arrivano. E non sono affatto quelle che ci aspettavano, perché rivelano tanto sulla trama, sui personaggi, ma anche su ognuno di noi spettatori.
Sembrerebbe di no, proprio come testimonia il vero scopo che si nasconde dietro la setta delle maschere di Rorschach, di una pasta molto più pragmatica rispetto ai fumatori incalliti di Leftovers. Rispetto ai Reminders, infatti, il Settimo Reggimento il portale per un’altra dimensione l’ha trovato, e insieme ad esso ha trovato anche la verità. Niente di metafisico, stavolta, ma un complotto mondiale, che fa dell’onda d’urti psichica del 2 novembre 1985, il corrispettivo dell’11 settembre, sempre a New York. La rivelazione del Senatore e di Judd come membri della setta può considerarsi anche prevedibile, per i più maliziosi, ma è quello che comporta che è davvero monumentale. “I’m not a murderer, I’m a politician”, dietro questa frase c’è tutto quello che i complottisti della rete teorizzano dal 2001. Solo un pretesto, come detto, orchestrato da Veidt per un controllo totale dell’uomo, con risvolti persino positivi come la pace, la giustizia e il rispetto dei diritti umani. Ma siamo davvero disposti a giustificare un massacro, mentire completamente alla popolazione, infine sacrificare il nostro libero arbitrio, per ottenerla?
È il dilemma che affligge Wade, che proprio al mantenere la giustizia ha dedicato tutta la sua esistenza. In un attimo, cadono tutte le sue verità. Così tradisce Angela, l’unica amica che aveva (“I don’t have any friend”), e quel “siamo tutti dalla stessa parte” assume una connotazione molto più ampia. Per un momento abbandona persino il castello di sicurezza che si era creato, se non fosse che un istante dopo lo si veda tornare sui propri passi. Perché è più forte di lui, perché ne ha bisogno, pur essendo consapevole della farsa che c’è dietro. Perché il vero Wade è quello che ha sì paura, ma che in quella paura ha trovato la sua forza per tutta la vita.
Esattamente come lo spettatore prima “credente”, che in quell’hype aveva confidato le sue alte aspettative, diventato “scettico” una volta che queste sono state disattese. Eppure non può fare a meno di continuare a sperare in un nuovo progetto che stuzzica i suoi gusti, nonostante le delusioni passate. Forse consapevole di questo, Lindelof fornisce sì la spiegazione definitiva, per poi eseguire un ultimo tiro mancino, con il Settimo Reggimento che arriva a casa di Wade. Le ragioni possono essere diverse, oppure può essere tutto un piano per arrestare Angela, visto che Wade era l’unico che poteva portarla a tradirsi. Perché in fondo, “c’è qualcosa di vero?“.
“Se rimanete nella mia parola, siete realmente miei discepoli, e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”
(Giovanni 8:31, 32).
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Little Fear Of Lightning 1×05 | 0.75 milioni – 0.2 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.