“What do you want?”
“Mercy.”
“We have none.”
“It’s not a request, it’s an offer.”
Triste pensare che, a distanza di un anno dall’ultimo episodio di Doctor Who, le aspettative per un episodio natalizio potessero non essere delle migliori. Questo a causa della bizzarra commistione di generi (di cui si parlerà più avanti), per la lunga attesa e anche per la consapevolezza del momento di transizione della serie. A proposito di quest’ultimo motivo, occorre notare infatti come “The Return Of Doctor Mysterio” sia l’episodio speciale che precede l’ultima stagione orchestrata da Moffat (per cui sarà lecito aspettarsi imperiosi movimenti di trama), ma anche l’episodio antecedente l’introduzione della nuova companion Bill che, grazie al sistema tutto teatrale con il quale la TV inglese annuncia le sue scelte, ormai conosciamo come già le nostre tasche. L’episodio natalizio di questo 2016, quindi, puzzava di riempitivo lontano un miglio. Il rischio di un nuovo “The Doctor, The Widow And The Wardrobe” (speciale natalizio del 2011, non proprio indimenticabile) era dietro l’angolo.
Se erano quindi questi tre i motivi che potevano indurre diffidenza nell’appassionato (e in astinenza) spettatore della celebre serie inglese, tre sono state le ragioni che rendono invece questo episodio godibile e coerente con l’andamento delle ultime uscite.
Innanzitutto la tematica supereroistica, sulla cui perplessità si era fatto riferimento ad inizio recensione. In un periodo in cui i cinecomics abbondano, sia al cinema che in televisione, era quasi doloroso pensare che una serie unica nel suo genere come Doctor Who stesse in qualche modo cercando di cavalcare l’onda ambientando, tra l’altro, il tutto a New York. Viste le premesse sopra citate, i brividi lungo la schiena erano più che giustificati. Steven Moffat ha invece applicato due procedure che hanno armonizzato la dimensione del supereroe all’interno del mondo whovian. Innanzitutto è pratica assai comune in DW quella di inserire elementi di narrativa pop e renderli sempre spiegabili grazie ad artefatti alieni, paradossi temporali e manomissioni del passato. Che in questo caso, quindi, il giovane Grant, appassionato di Superman, avesse ingerito un mini-computer capace di concretizzare i desideri di chi si trovasse vicino è insieme plausibile, nel mondo del Dottore, e fiabesco, quel tanto da poter essere accettato giusto in uno speciale natalizio (da notare come la parte natalizia sia presente solo ad inizio episodio).
Nei 60 minuti di episodio, poi, vengono tirati in ballo tutti i clichè che i supereroi di ogni testata fumettistica hanno sempre presentato, su tutte il binomio tra vita quotidiana e vita notturna, sui rapporti interpersonali e sentimentali, sul conflitto tra le due stesse personalità del tormentato eroe. Questo è presente in “The Return Of Doctor Mysterio” ma, oltre al fatto che tutto ciò sia stato causato casualmente dal Dottore, occorre puntare il dito sull’incredibile leggerezza ed ironia con cui viene caratterizzato Grant e il suo Ghost, in particolar modo per le sequenze quasi a carattere teatrale interne all’appartamento di Lucy.
E fino a qui si è parlato di come lo speciale natalizio 2016 abbia inserito, per la prima volta, un supereroe nella risoluzione dell’ennesima invasione aliena di Natale. Ma così come la parentesi di Ghost è stata aperta, alla fine dell’ora di episodio così è stata anche chiusa (forse). Come è stata gestita invece la lunga attesa per questo poco appetibile (in principio) unico episodio datato 2016?
Steven Moffat questa volta sorprende per la sua scelta di mantenere una continuity percepibile da cervello umano, grazie ad una altrettanto umana consequenzialità. Facciamo un po’ di ordine in tal senso.
Alla fine dell’era Davies e del regno di Tennant, si stavano già iniziando a dilatare i tempi interni alla storia, quando il Dottore, dopo aver abbandonato Donna, aveva al suo fianco companion occasionali (e anche in quel caso, nell’anno 2009 per la precisione, vi era stato un’intera annata senza stagione di DW). Lo spettatore non aveva modo di sapere quanto tempo fosse passato, ad esempio, tra lo speciale natalizio del 2008 (“The Next Doctor”) e lo speciale di Pasqua 2009 (“Planet Of The Dead”). È con l’avvento di Moffat e la rigenerazione in Matt Smith che inizia a venire meno una diretta continuità tra una stagione e l’altra, mantenendo, almeno agli inizi, un filo abbastanza lineare tra un episodio e l’altro della stessa stagione. Con l’addio a Amy e Rory, a metà settima stagione, e l’arrivo di Clara, il tempo inizia a dilatarsi sempre di più: dal Dottore che passa diverso tempo nella Londra vittoriana, agli appuntamenti saltuari con Clara, fino all’infinità di tempo trascorso su Christmas. Con l’arrivo di Peter Capaldi, tra un episodio e l’altro (soprattutto nell’ottava stagione), non si riescono ad avere precisi punti di riferimento sul tempo trascorso. Ciò ha dato modo di poter collocare tranquillamente un cameo del Dottore nella 1×01 dello spin-off Class (verosimilmente collocabile dopo la fine di “Hell Bent” e prima di “The Husbands Of River Song“) e di poter pensare senza problemi anche all’incontro tra il Dottore e Grant, sempre precedente lo speciale natalizio del 2015.
Il nuovo modo, tipico di questi ultimi anni, di pensare le avventure del Dottore (che piaccia o meno) non può che rendere sorprendente la puntualizzazione continua sui 24 anni trascorsi a Darillum. Abituati gli spettatori ai pochi punti di riferimento, nessuno avrebbe storto il naso sapendo che, salutata River, fossero passati tanti altri anni, anni in cui il Dottore aveva incontrato gli alunni della Coal Hill e fatto diventare il piccolo Grant un supereroe. Troppo spesso, negli ultimi tempi, fatti importanti erano stati lasciati indietro e dimenticati, in favore di un avanti veloce per le nuove avventure. In questo caso, quindi, la continua puntualizzazione sembra far intravedere un cambio di rotta: la sventata invasione aliena e l’incontro con Grant diventato The Ghost sono avvenute esattamente 24 anni dopo l’ultimo incontro con il piccolo Grant, con in mezzo la sola – ultima – “avventura” con River, durata, appunto, 24 anni.
Ma non solo. Alla fine vediamo una sottospecie di cliffhanger che dà modo di pensare ad un ritorno degli alieni di questo episodio. Inoltre, la sbirciatina che ci viene concessa al promo della decima stagione ci mostra anche Nardole come co-companion, segno questo di non voler creare un nuovo stacco improvviso, facile da immaginare con l’annuncio di Bill come futura spalla del Dottore.
E anche un futuro ritorno di Mr. Huffle a questo punto è più che d’obbligo.
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Daremo Thank anche a episodi che se lo meriteranno per un alto tasso di lirismo e di fan-service strizzate d’occhio alla mitologia della serie, in questo caso però si vuole ringraziare l’ora di antipasto che questo godibilissimo speciale natalizio ci ha dato.
-4 mesi ad aprile.
The Husbands Of River Song | 5.7 milioni – ND rating |
The Return Of Doctor Mysterio | 7.8 milioni – ND rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.
In realtà vedo un ulteriore punto di contatto fra i due special natalizi. Questi alieni mi ricordano molto quelli che avevano commissionato il furto della gemma a River Song: stesso modo di aprirsi la testa e di usare l'interspazio cranico come ripostiglio. Sono più che certo anch'io che li rivedremo.
Non li ricordavo nello specifico nel precedente speciale ma ottima osservazione! Sì, sicuramente siamo di fronte a dei nuovi "villain" e più ci penso più credo che ci sarà almeno un'altra apparizione di Grant/Ghost.