Così come in “Absolute Zero“, anche in questa occasione l’assenza di Chester pesa terribilmente sulla puntata che, in fin dei conti, sembra essere uscita da un qualsiasi teen drama e non da una serie di HBO partita con ottimi presupposti.
COVEN
“You know what we can’t do but would be so epic? If we went to the dance, just us three, as a coven, no boys.“
Arianna, Naomi e Delilah sono le tre protagoniste della dodicesima puntata di Generation, ognuna con la propria back story già ben delineata.
Arianna è già dall’inizio la ragazza con due papà che però non si sottrae dal fare battute omofobe; Naomi è nascosta dietro il personaggio del fratello, ben più interessante di lei; mentre Delilah rappresentava il lato black humor della serie.
Con questi presupposti, “The High Priestess” poteva essere una puntata di rivalsa per il trio più marginale della serie. Poteva perché Generation sta iniziando a commettere alcuni passi falsi.
Mettendola a confronto con le premesse iniziali del duo padre e figlia Barnz, “The High Priestess” risulta vuota e noiosa.
La successione degli eventi dall’essere lineare passa al nonsense verso la conclusione, quando Naomi e Delilah ammettono di avere una cotta per lo stesso ragazzo. Il trio passa ad essere un duo dove Arianna si ritrova da sola a scattare foto alle due, estromessa ed estraniata.
La circolarità della puntata che inizia con Arianna sola che litiga con i padri alla fine, nuovamente sola ma con i genitori ad appoggiarla e a consolarla, rendono la ragazza la vera vittima sia dell’adolescenza e dei problemi comuni legati a quell’età, sia la vera protagonista della puntata che, presumibilmente, avrà più spazio prima del finale di stagione.
ARGOMENTAZIONI VS. MODA
Naomi: “We would just be, like dating the same guy.”
Delilah: “We could go on three-way dates, which kinda sounds really fun honestly.”
Naomi: “I know. It’s like dating, but, like, with your best friend.”
Delilah: “That’s so funny. And amazing.”
Naomi: […]”We can ask him to Winter Formal together!“
Dalle prime puntate di Generation, la serie HBO sembrava voler puntare in una direzione ben precisa: prendere solo le caratteristiche migliori dei teen drama e innalzarle parlando di problematiche e temi attuali con un piglio più adulto, il tutto condito da un umorismo che si avvicina più al black humor.
Tutto questo manca in “The High Priestess”. Il femminismo di Arianna, la Wiccan, il rito di protezione e il poliamorismo non vengono né analizzati né conferiscono profondità e sfaccettature alle tre ragazze, ma vengono fatti passare per mode passeggere tra i giovani.
Un movimento storico, una religione e un orientamento sessuale sono appiattiti e utilizzati come facciata per nascondere le profonde insicurezze di Arianna. La solitudine di quest’ultima e il suo orgoglio ferito potevano rappresentare l’unica scintilla della puntata se, così come il resto, fosse stata approfondita e non relegata agli ultimi due minuti.
È un peccato costatare come un argomento ancora tabù per molti prodotti cinematografici e televisivi anche tra i più progressisti, venga usato come una macchietta divertente. Naomi e Delilah non si scoprono poliamorose, ma sono attratte da uno scenario fantastico dove una “trouple” è una cosa divertente da provare, un qualcosa da film. Un epilogo che poteva andare bene per un teen drama differente da Generation.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Come la scorsa puntata, “The High Priestess” potrebbe essere un episodio uscito da The O.C. piuttosto che da HBO.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.