Come si evince dal titolo, il meno sibillino possibile, il primo episodio della nuova stagione di The Good Fight, riassume quanto successo nell’anno di assenza dello show.
La pandemia di Covid-19 aveva già costretto la produzione ad accorciare la durata della quarta stagione ed il rinnovo, dunque, è stato sofferto e per nulla scontato.
Durante il minutaggio vengono presentate le tappe più importanti del 2020, con particolare focus sullo scoppio dell’emergenza sanitaria, il lockdown, lo sconvolgimento delle abitudini lavorative (call conference, Zoom, ecc…), ma anche la morte di George Floyd, il movimento Black Lives Matter e lo scontro elettorale tra Trump e Biden.
Nonostante l’andamento riassuntivo della puntata, gli autori della serie non esitano a lanciare qualche critica e frecciatina, con il piglio sarcastico e sagace che li ha sempre contraddistinti.
Non è certamente una premiere confezionata con i fiocchi, ma serve a ripristinare il clima di familiarità con lo show e far comprendere al pubblico quanto i vari personaggi fossero mancati.
PREVIOUSLY ON
The Good Fight è sempre stata una serie che si aggrappava fortemente alla realtà, introducendo nelle varie storylines dei fatti di cronaca veri, legati alla società e storia attuali. Naturalmente, gli eventi venivano lievemente romanzati, ma una base di verità era necessaria per giustificare la critica portata avanti dai coniugi King, attraverso la scrittura degli episodi.
Comprensibile è, dunque, la volontà di presentare un riassunto degli eventi più significativi del 2020, mischiandoli alla vita privata dei protagonisti e alle varie peripezie affrontate dallo studio legale.
L’emergenza sanitaria, però, non diventa una vera e propria protagonista (come è stato per Grey’s Anatomy, essendo un medical drama), ma fa solo da contorno per introdurre i personaggi nel presente e vedere a che punto siano.
L’unico toccato veramente dall’epidemia risulta essere Jay, ospedalizzato per mesi e, adesso, vittima di allucinazioni. Non proprio il punto più alto della puntata, purtroppo.
GOODBYE LUCCA! GOODBYE ADRIAN!
La notizia che due protagonisti principali avrebbero lasciato lo show alla fine della quarta stagione è ormai cosa nota. Già a febbraio 2020, infatti, Delroy Lindo aveva espresso la sua volontà di concludere la sua esperienza all’interno di The Good Fight. Cush Jumbo lo seguì poco dopo.
Purtroppo, sempre per colpa dell’emergenza sanitaria, la quarta stagione non riuscì a sviluppare pienamente le storylines finali di Adrian Boseman e Lucca Quinn, finendo con il delegare il compito alla prima puntata della quinta stagione.
Forse in maniera troppo raffazzonata e velocizzata, quindi, Adrian e Lucca decidono di mettersi alla prova nuovamente, ricominciando da zero in un altro Stato e continente. Boseman finisce ad Atlanta, rinvigorito dalla vittoria di Biden in Georgia; mentre Lucca si trasferisce a Londra e viene assunta da Bianca come sua CFO.
La risoluzione sbrigativa degli archi narrativi dedicati a questi due personaggi può far storcere leggermente il naso ma, viste le tempistiche ristrette, sicuramente gli autori hanno tirato fuori il meglio da ciò che avevano.
C’è anche da dire che il character di Lucca Quinn era già stato largamente messo in disparte durante la scorsa stagione, facendolo diventare quasi una macchietta, alla quale venivano appioppate solo sotto-trame imbarazzanti.
NOW WHAT?
La dipartita di Delroy Lindo e Cush Jumbo non si può minimamente paragonare all’uscita di scena di Rose Leslie, alla fine della terza stagione. Con un cast principale quasi dimezzato, c’è da interrogarsi sulla ragion d’essere della serie stessa.
Nonostante il loro minutaggio non sempre favorevole, Boseman e Lucca fungevano quasi da collante per tutto il gruppo, facendo da ponte tra Diane e Liz oppure tra Marissa e lo studio legale.
I temi da affrontare sono molti ed il materiale dal quale attingere non manca, ma sarà una stagione decisiva per capire quanto ancora si possa andare avanti e se ne varrà la pena.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Good Fight ritorna con il suo stile inconfondibile, anche se con una puntata più riassuntiva e moderata. Senza due protagonisti principali, la quinta stagione sarà la prova del nove per la creatura nata dalla mente geniale dei coniugi King.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.