Lo show di casa Epix, distribuito in Italia su Disney+, prosegue con il gangster Bumpy Johnson in profonda crisi dopo gli eventi di “Ten Harlems“, mentre Elise, Stella e Ernie proseguono nelle loro tortuose storyline, con un risvolto sentimentale a guidare le relative decisioni.
“NO PAIN NO GAIN”
“Nessun dolore nessun guadagno” e Bumpy lo ha imparato a suo spese nell’episodio precedente. L‘assidua frequentazione del gangster di Harlem con Malcom X ha cambiato il criminale che, puntata dopo puntata, ha acquisto una coscienza politica e un punto di vista diverso sulla condizione dei neri negli Stati Uniti.
Tale risvolto era ben visibile nel progetto delle “Ten Harlems“, ideato in primis per guadagnare più soldi e allargare la propria sfera d’influenza, si parla pur sempre di un criminale, ma non mancava la volontà di unire i criminali neri contro lo strapotere dei bianchi, la mafia italoamericana, in una sorta di riscatto politico e criminale afroamericano del tutto peculiare.
L’enorme fallimento dell’intera operazione ha distrutto emotivamente Bumpy, in grandissima difficoltà nella prima parte della puntata. Un personaggio che diverse volte ha attraversato momenti di difficoltà ma mai era stato così in crisi da mettere in dubbio persino la prosecuzione della sua attività e di cui ci viene mostrato un nuovo aspetto caratteriale, la fragilità, per un uomo dalle mille contraddizioni citando il suo amico Malcom X.
Tuttavia, come al solito, il boss di Harlem riesce a tirarsi fuori da guai egregiamente e regalare agli spettatori l’ennesimo colpo di scena legato alla French Connection e Monsieur 98, ulteriore conferma di come la storyline criminale sia in continua evoluzione e lasci sempre il segno.
A proposito di riscatto afroamericano, inizia a pesare l’assenza di Adam Clayton Powell che oramai dura da diversi episodi visto che il character interpretato da Giancarlo Esposito è nettamente uno dei personaggi migliori della serie.
ELISE
L’espulsione di Elise dalla Nation Of Islam era solo questione di tempo e anzi è stata sin troppo rimandata. Tuttavia appare evidente come la liason tra Captain Omar e Elise sia stata molto forzata tanto quanto frettolosa, un escamotage narrativo utile solo per la cacciata della figlia di Bumpy dalla Moschea della NOI.
Le scelte narrative riguardanti il personaggio interpretato da Antoinette Crowe-Legacy continuano a non convincere affatto e giunti ormai a un episodio dal termine di questa seconda stagione, l’ex tossicodipendente si ritrova a un punto morto, situazione che se sfruttata al meglio potrebbe permettere un nuovo corso per il character, ma i precedenti non fanno certo ben sperare.
MORGENTHAU NON SI ARRENDE
Robert Morgenthau è tornato più determinato che mai, continuando l’opera di moral suasion nei confronti di Stella Gigante già ripresa in “Man Of The Year“, coinvolgendo anche Louis e indirettamente Ernie Nunzi, sfruttando la registrazione sull’omicidio di Benny. Un’opera di convincimento che grazie a tale registrazione si trasforma presto nella minaccia di incriminarla per la morte del mafioso italoamericano.
Tuttavia come già visto in Wexler V. Goodman di Better Call Saul, il matrimonio può essere un’ottima soluzione per evitare di testimoniare riguardo attività illegali visto che “married couples can’t testify against each other” e allora finalmente Ernie e Stella si sposano, grazie alla prima, forse unica, brillante intuizione di Louis Gigante.
Senza dubbio è positivo che i due personaggi abbiano in qualche modo risolto la loro lunghissima e travagliata lovestory, ma resta il fatto che nonostante il matrimonio Ernie e Stella continuano a ruotare intorno alla stessa sottotrama riguardante Benny, due personaggi privi di una vera evoluzione narrativa se si esclude il risvolto sentimentale. Si dovrebbe e si potrebbe fare di più per due character importanti, anche se secondari, visto che sono così vicini a Chin Gigante.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un ottimo episodio per la serie creata da Chris Brancato e Paul Eckstein, con le trame criminali in continua evoluzione che regalano sempre graditi colpi di scena. Purtroppo non si può dire altrettanto per quanto riguarda diversi personaggi secondari come Elise, Stella ed Ernie, coinvolti in risvolti di trama spesso ripetitivi o molto forzati. La valutazione è sicuramente positiva, non ci resta che guardare l’atteso finale di stagione.
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.