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“Your hospital’s creepy.”
Di stagione in stagione, di episodio in episodio, diventa sempre più sconcertante la capacità di Grey’s Anatomy di riempire i canonici 42 minuti circa di puntata non riempiendoli affatto.
La perdita di un percorso narrativo ben delineato è ormai un sistema consolidato, con una totale assenza di trame ben presentate che riescano a seguire un certo filo conduttore. Alla base di tutto ormai ci sono solo spezzoni di storyline che vengono buttate nella mischia e poi prese e dimenticate a piacimento.
L’esempio più lampante di questo modo di fare del medical drama risiede soprattutto nella coppia più bistrattata dell’intera serie, Alex e Jo. In realtà, l’eredità acquisita dalla coppia ha radici ben più longeve e risiede tutta nella non particolare attenzione che è sempre stata riservata al personaggio del dottor Karev. Ancora adesso, dopo tutte queste stagioni, ci si ritrova nella stessa situazione con questi due character che, pur dimostrandosi spesso e volentieri facilmente godibili sullo schermo, non riescono mai ad avere la giusta attenzione o l’appropriato avanzamento di trama.
Questo sesto episodio è stato lampante da tale punto di vista; Alex e Jo sembravano essere convolati a nozze nel season finale della 14a stagione, per poi scoprire nel mid season dello scorso anno di non aver mai davvero consegnato i documenti che ne ufficializzassero l’unione. A distanza di quasi una stagione da tale scoperta, i due si ritrovano finalmente a firmare le carte ufficiali attraverso uno dei matrimoni più bizzarri che si sia visto in Grey’s Anatomy. Fin qui, tuttavia, niente di così sconvolgente. Ciò che in realtà disturba maggiormente sono, come si diceva ad inizio recensione, le modalità con le quali tali eventi vengono messi in scena. Questo matrimonio-non matrimonio si è infatti protratto per più di una stagione, portando gli spettatori anche a dimenticarsi della loro situazione a causa del modo discontinuo che Grey’s ha ormai di raccontare una storyline.
Ma oltre a questa particolare modalità di narrazione Alex e Jo insieme appaiono sempre più unicamente usati come macchietta comica, non permettendo loro di emergere e progredire al pari di qualsiasi altra coppia dello show. Eppure il materiale per una buona crescita per i due personaggi di certo non manca: Alex continua a mostrarsi sempre più competente come capo dell’ospedale (seppur quanto manca vederlo sul campo come medico alle prese con i suoi piccoli pazienti?) mentre Jo si è da poco resa protagonista di una convincete trama che l’ha vista svilupparsi sul piano personale. Tutti questi elementi a loro favore, però, continuano ad essere prepotentemente messi da parte quando si tratta della situazione di coppia per relegare i due al solo scopo di comic relief. Al contempo, si preferisce far andare avanti neo coppie appena conosciutesi (Amelia e Link) o ancora altre già passate dalle stesse situazioni (la gravidanza della Bailey) mentre questi due personaggi potenzialmente interessanti e con al centro uno dei primi original della serie, continuano a ritrovarsi in panchina senza avere mai la reale possibilità di scendere in campo. Quando si dice “spreco di opportunità”.
La perdita di un percorso narrativo ben delineato è ormai un sistema consolidato, con una totale assenza di trame ben presentate che riescano a seguire un certo filo conduttore. Alla base di tutto ormai ci sono solo spezzoni di storyline che vengono buttate nella mischia e poi prese e dimenticate a piacimento.
L’esempio più lampante di questo modo di fare del medical drama risiede soprattutto nella coppia più bistrattata dell’intera serie, Alex e Jo. In realtà, l’eredità acquisita dalla coppia ha radici ben più longeve e risiede tutta nella non particolare attenzione che è sempre stata riservata al personaggio del dottor Karev. Ancora adesso, dopo tutte queste stagioni, ci si ritrova nella stessa situazione con questi due character che, pur dimostrandosi spesso e volentieri facilmente godibili sullo schermo, non riescono mai ad avere la giusta attenzione o l’appropriato avanzamento di trama.
Questo sesto episodio è stato lampante da tale punto di vista; Alex e Jo sembravano essere convolati a nozze nel season finale della 14a stagione, per poi scoprire nel mid season dello scorso anno di non aver mai davvero consegnato i documenti che ne ufficializzassero l’unione. A distanza di quasi una stagione da tale scoperta, i due si ritrovano finalmente a firmare le carte ufficiali attraverso uno dei matrimoni più bizzarri che si sia visto in Grey’s Anatomy. Fin qui, tuttavia, niente di così sconvolgente. Ciò che in realtà disturba maggiormente sono, come si diceva ad inizio recensione, le modalità con le quali tali eventi vengono messi in scena. Questo matrimonio-non matrimonio si è infatti protratto per più di una stagione, portando gli spettatori anche a dimenticarsi della loro situazione a causa del modo discontinuo che Grey’s ha ormai di raccontare una storyline.
Ma oltre a questa particolare modalità di narrazione Alex e Jo insieme appaiono sempre più unicamente usati come macchietta comica, non permettendo loro di emergere e progredire al pari di qualsiasi altra coppia dello show. Eppure il materiale per una buona crescita per i due personaggi di certo non manca: Alex continua a mostrarsi sempre più competente come capo dell’ospedale (seppur quanto manca vederlo sul campo come medico alle prese con i suoi piccoli pazienti?) mentre Jo si è da poco resa protagonista di una convincete trama che l’ha vista svilupparsi sul piano personale. Tutti questi elementi a loro favore, però, continuano ad essere prepotentemente messi da parte quando si tratta della situazione di coppia per relegare i due al solo scopo di comic relief. Al contempo, si preferisce far andare avanti neo coppie appena conosciutesi (Amelia e Link) o ancora altre già passate dalle stesse situazioni (la gravidanza della Bailey) mentre questi due personaggi potenzialmente interessanti e con al centro uno dei primi original della serie, continuano a ritrovarsi in panchina senza avere mai la reale possibilità di scendere in campo. Quando si dice “spreco di opportunità”.
“The corpse bride is my wife in a Halloween costume.”
Il resto delle trame per questo episodio passano abbastanza in sottotraccia, con siparietti dei vari personaggi che servono per lo più da riempimento. Continua a spiccare, però, il personaggio di De Luca per i quali gli autori non mostrano freni nel voler rendere sempre più presente; la sua dinamica con Zola in questo episodio è apparsa quasi tenera da un certo punto di vista, tuttavia, continua ancora a mancare quella seria verve relazionale tra lui e Meredith che porterebbe a far prendere davvero sul serio questa relazione tra i due. Dal canto suo, invece, la Grey continua a bazzicare in ogni episodio attraverso mini situazioni che stanno solo prendendo tempo fino al momento fatidico che la vedrà dinanzi la commissione medica. Un’attesa che quasi sicuramente arriverà fino al mid season.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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In America, la sera di Halloween non è fatta per restare a casa a guardare Grey’s Anatomy e gli ascolti della settimana lo hanno reso ben chiaro.
Breathe Again 16×05 | 6.10 milioni – 1.3 rating |
Whistlin’ Past The Graveyard 16×06 | 5.66 milioni – 1.1 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.