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Invasion 1×04 – The King Is DeadTEMPO DI LETTURA 4 min

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Invasion 1x04 recensioneArrivato fino a questo punto, lo spettatore disilluso ormai non si aspetta più niente da Kinberg & Weil, sapendo già dove la puntata sarebbe andata a parare. “The King Is Dead”, infatti, segue esattamente lo stesso copione degli episodi precedenti, affossando il potenziale dello show con drammi, melodrammi e lezioni di vita non richiesti.
Il quarto episodio, inoltre, è quello più lento e noioso, con le solite tiritere da love-story, un pizzico di romanzo di formazione e scelte narrative ai limiti dell’assurdo.
Come se non bastasse, “The King Is Dead” è completamente privo dell’elemento fantascientifico che non compare nemmeno nelle sequenze finali, come successo nelle altre puntate. L’episodio è un pippone interminabile di luoghi comuni, situazioni scontate e tanto, troppo, sentimentalismo.

FERMI AI BLOCCHI DI PARTENZA


L’idea di mostrare gli effetti di un’invasione aliena da più prospettive (sia di personaggi che di ambientazioni) non è totalmente da scartare, ma la trama non riesce a decollare.
Giunti al quarto episodio, infatti, sembra di essere ancora fermi ai blocchi di partenza, con una narrazione che continua a girare in tondo e perdersi in digressioni che non aggiungono nulla di concreto.
Kinberg & Weil giocano volentieri con la pazienza dello spettatore, sventolandogli davanti il miraggio di assistere a qualcosa di misterioso e prodigioso, quando, in realtà, è tutto fumo gettato negli occhi.
La narrazione non fa altro che focalizzarsi sui drammi dei protagonisti e sulle loro disavventure, invece di dare risalto all’elemento fantascientifico che, forse, dovrebbe essere centrale in una produzione di questo tipo.

STORIE ANCORA TROPPO SCOLLEGATE


Le varie storylines che fanno da base per la trama principale continuano a svilupparsi su binari paralleli: esse, infatti, esistono indipendentemente le une dalle altre e non ci sono, per ora, elementi che le possano collegare.
Aneesha e Ahmed sono sempre ai ferri corti e perdono di vista Luke per alcune ore. Il ragazzino, trasformatosi in Usain Bolt, sparisce nei boschi e viene ritrovato a casa di un uomo apparentemente gentile. L’infausta inquadratura finale, però, non lascia presagire nulla di buono, come Tim Robbins in La Guerra Dei Mondi insegna.
Trevante incarna perfettamente il prototipo del soldato senza macchia e senza paura che viene attaccato dai soliti terroristi afgani, mandando in visibilio il cuore patriottico di moltissimi statunitensi.
Caspar ed i suoi compagni di scuola vengono posseduti dallo spirito di Messner e riescono a scalare un’intricata parete rocciosa, dirigendosi, poi, verso casa. A questo punto Simon Kinberg, sceneggiatore di questo episodio, si ricorda di dover scrivere una storia sugli alieni e quindi getta alcuni indizi su presunti poteri visionari per Caspar.
Le sorti della puntata vengono risollevate dalla storyline nipponica, l’unica ad andare nella giusta direzione. Mitsuki ed il padre di Hinata riascoltano l’audio rubato dalla ragazza nella scorsa puntata e decidono di indagare.

DOVE SI VUOLE ANDARE A PARARE?


Dopo quattro episodi passati a parlare del nulla cosmico, Invasion ancora brancola nel buio e non riesce ad indirizzarsi verso una direzione ben precisa.
Gli autori della serie volevano sicuramente trasportare gli effetti dell’invasione aliena su un piano più introspettivo ed intimistico, ma questo preambolo sembra stia andando troppo per le lunghe.
Invasion è tutto tranne una serie sugli alieni; un peccato, considerando la vastità del materiale a disposizione, l’interesse del pubblico verso questo argomento e la qualità del comparto tecnico.
Fino ad ora, la serie ideata da Kinberg & Weil non ha un’identità propria, spaziando dal melodramma più melenso ad una tematica più seria come la paura del diverso ed il conseguente atteggiamento razzista (Aneesha e Ahmed).
Mancano ancora sei episodi, ma il finale alla “gli alieni sono l’ultimo dei problemi del genere umano, visto che riesce benissimo a rovinarsi da solo” è dietro l’angolo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Immancabile sigla e genialità di Max Richter
  • Comparto tecnico
  • Invasione di…noia!
  • Troppe pare mentali sul nulla
  • Ragazzini che riescono a scalare una parete rocciosa nemmeno fossero Messner
  • Ragazzino che si trasforma in Usain Bolt con i pantaloni abbassati

 

Invasion si avvicina drasticamente al suo giro di boa e ancora non ha trasmesso nulla di interessante. La tanto paventata invasione sembra distante anni luce e si continua con i drammi a passo di lumaca. Il giudizio, fino ad ora, non può certamente essere positivo, ma c’è ancora una flebile speranza che Kinberg & Weil sorprendano tutti negli episodi finali.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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