Maid 1×05 – ThiefTEMPO DI LETTURA 4 min

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Maid 1x05 recensioneLa vita di Alex continua senza sosta. La ragazza ha una bambina cui badare, un lavoro che deve tenersi ben stretta e soluzioni da cercare per poter mantenere una vita dignitosa in un mondo che sembra voltarle le spalle.
A leggere la storia della giovane cameriera, nemmeno ci si crederebbe: Alex non può fare affidamento su nessuno, non su Sean, la causa della sua fuga; non sulla madre, donna instabile e poco materna; non sul padre, di cui finalmente si scopre la storia. Eppure, ogni giorno riesce ad andare avanti e lo fa con coraggio e determinazione, nonostante sia evidente che questa vita le abbia voluto così poco bene.

OGNI CASA HA UNA STORIA DA RACCONTARE


Il viaggio in cui Maid trasporta lo spettatore passa per una serie di case, ognuna con una storia da raccontare, in un tuffo tra le vite e le emozioni dei rispettivi proprietari.
Il giovane ladruncolo Billy non è una persona cattiva, è una persona che ha sofferto. E’ quello che percepisce subito Alex quando spolvera le porte tempestate di lucchetti e quando esplora il cunicolo in cui il ragazzo veniva punito da bambino. La percezione per il dolore degli altri rende Alex ogni giorno più forte: sforzarsi di comprendere le dinamiche che si innestano nella psiche di una persona è uno sforzo che solo una ragazza sensibile e coraggiosa come Alex potrebbe fare. Le prove a cui la vita l’ha sottoposta l’hanno resa più empatica, riuscendo a riconoscere nell’altro una persona che ha bisogno, una persona che, proprio come lei, ha sofferto in silenzio. 

UN PASSATO SOFFOCANTE


Alla ricerca dei fantasmi del passato di Billy, Alex scopre i suoi. Il soffocante cunicolo in cui la ragazza si rifugia per un momento, le ricorda che tutti nella vita hanno sofferto, perfino sua madre.
La scoperta circa il passato del padre di Alex aggiunge un tassello in più in una storia già parecchio stratificata. E se anche il vecchio signor Russell non pare particolarmente memorabile, è il suo ruolo nel puzzle di Alex che lo rende importantissimo. Il personaggio interpretato da Billy Burke sussurra dieci battute, su per giù, senza dare bene l’idea della propria personalità. Eppure è un meccanismo che funziona, perché sarà Alex, sul finale, a buttar giù le pareti del silenzio, mettendo il padre di fronte al fatto compiuto: nessun aiuto a lei e a Maddy potrà lavargli la coscienza per la violenza esercitata un tempo.

NON É LA STORIA DI UNA VITTIMA


Il punto forte della nuova serie Netlfix è senza dubbio, come già detto nelle scorse recensioni, la sua protagonista. Alex ha un passato terribile, un presente pieno di problemi e un futuro molto incerto. Senza una casa, senza un lavoro per cui non debba sempre ringraziare qualcuno e senza nessun affetto al suo fianco, Alex arriva ogni sera più stanca di prima. Eppure tutto ciò non la scoraggia. Alex, vittima di un’infanzia passata con una madre psicologicamente instabile; vittima di un padre da cui è dovuta fuggire; vittima di un compagno violento; vittima del sistema burocratico americano che la ostacola dal raggiungere una vita dignitosa… non è una vittima.
L’atteggiamento della ragazza non è quello di chi si piange addosso, compatendo una vita che non ha avuto, un’occasione che non le è stata mai offerta.
Alex si infila i guanti e pulisce bagni, chiede scusa se ha un crollo emotivo, promette i soldi che deve all’asilo di sua figlia, si mette alla ricerca della madre quando teme le sia successo qualcosa e trova anche il tempo per preoccuparsi di Danielle, la ragazza conosciuta nel rifugio per le donne vittime di violenza.
La marcia in più di Maid proviene proprio dal mood di narrare una storia così difficile, con gli occhi di una ragazza che non si scoraggia mai ma che, umilmente, vive ogni giorno, senza abbandonarsi al vittimismo e alla commiserazione, pur essendo l’unica persona a poterselo permettere davvero.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Parallelismo tra Alex e Billy
  • Il personaggio del padre di Alex aggiunge un nuovo tassello alla storia
  • La storia di Billy
  • Utilizzo dei soliti flashback 
  • Regia e fotografia fanno un ottimo lavoro
  • Il personaggio di Alex
  • Alex dice di dover lavorare, rischio licenziamento, ma scappa continuamente dal lavoro

 

Tra un passato soffocante e un futuro ancora lontano, Maid si conferma una storia cruda e difficile da digerire, ma non per questo priva di speranza.

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