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“Era più bello all’inizio”. “Dopo la terza stagione ho lasciato”. “Questi nuovi personaggi non mi piacciono”. “Mi fa ridere solo Rudy”. “Non c’è una storia sensata”. Dite quello che vi pare, ma trovo molta coerenza nell’inventare nella quinta stagione un potere del genere. Ricordo che Misfits è stato lo show che ha raccontato le gesta di persone in grado di controllare il latte, di diventare cane, di “scopare via” i poteri (per citarne uno più recente). E’ un fantastico virtuosismo avere da diversi episodi, tra i personaggi principali, l’amica immaginaria di chi è apparso soltanto in veste di quasi-comparsa.
Grande virtuosismo è anche quello di creare una impossibile love story tra il burbero assistente sociale Greg e Finn, nuova tematica di questa quinta stagione. Ma siamo sicuri sia solo di questa stagione? Così come nelle migliori composizioni abbiamo la “ripresa del tema”, in una tenerissima quanto classica scena con i due seduti al pianoforte, ecco tornare la canzone dei Frankie Goes To Hollywood con la quale l’assistente sociale aveva stupito tutti in una fantastica scena di karaoke nella scorsa stagione. La situazione degenera presto. Come nelle migliori scene di amore sofferto, l’innamorato perde la testa e mette letteralmente al muro il povero Finn. Istintivamente entra in scena il suo poco usato potere, facendo volare l’assistente dalle scale. Ecco tornare un altro tema ricorrente della serie, ed ecco i nostri pronti a seppellire anche questo assistente, che, diciamo la verità, era il nostro preferito. Dopo i precedenti elogi, mi sento di non essere pienamente d’accordo con gli sceneggiatori. Un po’ più di coraggio sarebbe stato ben gradito. Il “probation worker” sarebbe immortale come Nathan? Non era morto davvero? Farlo risvegliare nella tomba non l’ho trovata una scelta felicissima. Trovavo la morte di Greg epica. Rispecchiava l’inevitabilità della sorte dei “misfitsiani” probation workers, ma era una morte d’amore e follia. Poi però ho visto Rudy indossare il cappello da messicano quindi simulare l’incidente di Greg lanciandolo contro la macchina di Jess e mi è passato tutto. Questo è il punto forte di Misfits, non si ha tempo di farsi domande serie, di esprimere perplessità. Tutto ciò che occupa il nostro cervello è un continuo “ma perchè???” e “no, vabbè, non ci credo…”.
Apprezzo parecchio il fatto che abbiano chiuso o comunque fatto entrare nel vivo due vicende abbastanza importanti come quelle di Abby e di Greg/Finn. Vuol dire che c’è una trama orizzontale più importante, degna di una stagione finale, e ci viene somministrata in piccole dosi, senza quel senso di improvvisazione che ogni tanto incombeva nelle scorse stagioni.
PRO:
- Chiusura della questione Abby.
- Tutte le scene Greg/Finn.
- Rudy messicano.
- Continua sotto traccia la trama orizzontale del maglione indovino.
CONTRO:
- Greg è ancora vivo.
- Continui flirt tra Jess e Rudy, mah.
- L’inutilità (e la bruttezza) dello Scary.
Non una puntata epica, non parliamo di capolavori assoluti della televisione. Però è sempre e comunque Misfits. La bellezza di questo telefilm è quel continuo senso di trash e nonsense che ci perseguita e ci impedisce di pretendere risoluzioni sensate.
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.
Ringrazio Misfits per avermi ridotto a guardare ancora sotto il letto alla veneranda età di 24 anni =D