Moon Knight si è dimostrato nell’ultimo mese uno dei prodotti più interessanti partoriti dai Marvel Studios negli ultimi anni. “The Tomb”, quarto episodio della serie, riassume perfettamente l’anima della stessa.
Nonostante non compaiano mai nel corso dell’episodio né Moon Knight né la sua versione alternativa Mr. Knight, la puntata è incentrata su due degli aspetti più importanti di questo prodotto targato Marvel: l’avventura e l’approfondimento psicologico.
TRE FASI
Come già detto nelle recensioni precedenti, nella serie Moon Knight sembra particolarmente simbolico e rilevante il numero 3. Spesso, specialmente nel corso del primo episodio, sono tre i riflessi di Steven Grant allo specchio, così come sono tre i volti del personaggio interpretato da Oscar Isaac nei titoli di coda.
Già in seguito alla visione di “The Friendly Type” si supponeva l’esistenza di una terza personalità, da aggiungersi a quelle di Marc Spector e Steven Grant, ma in questo caso il numero 3 potrebbe anche essere riferito alla struttura stessa della serie, ipoteticamente suddivisa in tre parti.
Lo show ha infatti inizio a Londra, dove hanno luogo i primi due episodi che compongono una sorta di introduzione al personaggio, al suo avversario e ai misteri che lo circondano. Il finale di “Summon The Suit” avvia invece la seconda fase narrativa della serie, ambientata stavolta in Egitto. Questa strizza chiaramente l’occhio a diversi film e videogiochi (Indiana Jones, The Mummy, Tomb Raider e Uncharted, per citarne alcuni) e costituisce un’esotica avventura volta a ritrovare la tomba di Ammit. Infine, la terza fase della serie potrebbe essere quella ambientata nel “manicomio”, fase che presumibilmente porterà ad un necessario viaggio introspettivo nella psiche di Marc/Steven.
TOMB BUSTER
Ognuna delle serie televisive dei Marvel Studios trasmesse dal 2021 a questa parte ha mostrato le proprie peculiarità. WandaVision era un prodotto estremamente creativo, ispirato alle sitcom televisive; Loki fa più riferimento al genere fantascientifico, coi suoi viaggi nel tempo e realtà alternative; Hawkeye invece prende come fonte d’ispirazione film come Die Hard, rifacendosi al genere d’azione.
Allo stesso modo, anche Moon Knight fa riferimento a un genere specifico: quello d’avventura. A ulteriore riprova (come se fosse necessario) di questo chiaro richiamo, nella seconda metà di episodio viene mostrata una scena della pellicola fittizia “Tomb Buster”, ovviamente ispirata al genere cinematografico sopracitato.
Tutta la prima parte di “The Tomb” è di fatto una grande avventura alla Indiana Jones: un’organizzazione malvagia da sgominare e fermare; enigmi e misteri da risolvere; una minaccia soprannaturale e ambienti impervi da superare. Tutti questi elementi rendono l’episodio estremamente avvincente, conditi inoltre dagli interessanti scambi tra Marc e Steven e dai problemi irrisolti tra Layla e il suo ex marito.
In particolare, la co-protagonista della serie ha particolarmente modo di brillare, dato che le vengono affidate le più importanti scene d’azione della puntata (un po’ troppo surreali forse, ma proprio per questo ancora più in linea con le pellicole d’ispirazione della serie).
BINGO!
Conclusa la ricerca della tomba e lo scontro col gruppo di Harrow, l’episodio sconvolge completamente lo spettatore mostrando Marc Spector all’interno di un ospedale psichiatrico. Qui per un momento viene istillato nel pubblico il dubbio che tutti gli avvenimenti visti finora nella serie fossero solo nella mente del protagonista: Steven Grant è il protagonista del film Tomb Buster; Arthur Harrow è lo psichiatra di Marc; i suoi accoliti sono infermieri dell’istituto e Layla una semplice paziente. Inoltre, molti altri personaggi minori e oggetti particolari fanno la loro apparizione sulla scena, avvalorando la tesi secondo cui Marc abbia semplicemente preso elementi attorno a lui e li abbia inconsciamente inseriti nella sua fittizia ricostruzione mentale, compreso l’alter ego Moon Knight, un semplice giocattolo nelle mani del paziente.
Ben presto, però, appare chiaro che qualcosa non quadri in questa nuova realtà, considerato anche che il protagonista incontra in carne ed ossa la sua altra personalità: Steven. Viene anche fatto intendere che la terza personalità sia presente, probabilmente rinchiusa in uno dei sarcofagi che non vengono aperti da Grant e Spector.
La vera rivelazione scioccante avviene però sul finale vero e proprio, con l’introduzione di un nuovo e inaspettato personaggio. “The Tomb” si conclude infatti con il faccia a faccia tra Marc, Steven e la divinità egizia della fertilità: Taweret, o Tueret. Un incontro che sicuramente darà spazio a risvolti molto interessanti nel prossimo episodio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
“The Tomb” rievoca perfettamente le atmosfere dei classici film nostalgici d’avventura, ma riesce anche ad aggiungere dettagli sui personaggi e intrigare lo spettatore col suo sorprendente finale. Questo quarto episodio riconferma Moon Knight come una serie assolutamente imperdibile.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.