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My Brilliant Friend: Those Who Leave And Those Who Stay 3×02 – The FeverTEMPO DI LETTURA 4 min

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La cold opening dell’episodio è dedicata alla cena in casa Greco, durante la quale Pietro chiede ufficialmente la mano di Lenù.
Sembra passato qualche tempo dalla fine dell’episodio precedente, almeno a giudicare dalla pettinatura della ragazza.
Daniele Luchetti è subentrato a Saverio Costanzo in cabina di regia, ma ha dichiarato in un’intervista di voler preservare il tocco lievemente horror dato alla narrazione da quest’ultimo, che rimane tra gli autori.
Questo si vede nel momento onirico – metafisico in cui Lenù si sente in trappola, mentre le viene messo l’anello al dito.
La ragazza però non ha molto tempo per riflettere sui propri problemi, perché viene chiamata al capezzale di Lila, sull’orlo del completo crollo fisico e mentale.

STORIA DI CHI RESTA


Michele Solara:Se sai educare la femmina, bene. Se non la sai educare, lascia stare, ti fai solo male.

Lila ha saputo resistere, per amore del suo bambino, a lunghi anni di lavoro in fabbrica, in condizioni pessime. Ha saputo anche tenere testa a chi si proclamava difensore dei diritti degli operai, magari con buone intenzioni, ma con scarsa competenza.
Quando però, andando a parlare con padron Soccavo, incappa in Michele Solara, per lei è troppo. Ancora una volta, come un povero piccolo Son Goku sulla mano del Buddha, capisce di non essere riuscita a liberarsi dall’influsso nefasto dei boss mafiosi della zona.
Soccavo è il primo a disprezzare la situazione in cui si trova, ma non riesce a fare nulla per cambiare le cose, quindi non arriva nemmeno a meritarsi un commento.
Dell’odioso maschilismo del ras del quartiere si dirà fra poco. Per ora merita una nota la rappresentazione della realtà, più colorata rispetto alle prime stagioni, anche quando si parla di realtà fortemente degradate.

LA PROSPETTIVA SI ALLARGA


Lila:Voi parlate tutti di questa classe operaia, ma io non so niente della classe operaia. Però conosco gli operai e le operaie nella fabbrica dove lavoro e vi assicuro che da loro non c’è niente da imparare, tranne la miseria.

Le due protagoniste sono ancora giovani, ma hanno studiato o fatto esperienza di vita, per cui le loro vicende vengono inserite su un più ampio e complesso sfondo politico – sociale. Da qui, forse, l’aumento dei colori.
Con Elena si parla di baroni universitari, di libertà sessuale sessantottina e del mondo letterario. Con Lila si parla delle lotte del proletariato. Sullo sfondo di ambedue, fascisti e comunisti i quali, per non aver di meglio da dire e da fare, si prendono a manganellate.
Certamente non manca all’appello la condizione della donna. Discorso disgustoso del Solara citato sopra, dolce appunto della ben vestita suocera di Elena, sulla donna che più che avere ambizioni per sé dovrebbe essere felice dei successi del marito, sono due facce della stessa medaglia.
Con una società così compatta a remare nella stessa direzione, c’è poco da fare.

VITE PARALLELE


Elena:Chi era lui per dire: ‘Tu sei fatta male e tu invece no’? (…) Ma io lo desideravo, volevo solo lui.

Così Lenù, parlando di Nino, nella puntata precedente. Insomma, c’è un germoglio di speranza, perché almeno le donne più colte e preparate possano ribellarsi al maschilismo dominante, ma la strada da fare è ancora lunga.
Un po’ per competizione con la migliore amica, un po’ perché glielo dice la “vaiassa” interiore, anche una laureata di successo si può perdere nel correre dietro a un “chiachièllo”, cioè a un insipiente che sa solo parlar bene.
Il parallelismo nella vita delle due giovani protagoniste non si limita però a questo, cioè agli sbagli in fatto di uomini. Le visioni paurose di Lenù posso essere considerate il corrispettivo della “smarginatura” di Lila.
A quanto pare, il diverso livello di istruzione servirà principalmente come “paracadute” per limitare i danni nel proseguimento della vita.
Un altro fattore protettivo potrà essere la famiglia. Mamma Greco difende la figlia con assoluta buona fede, secondo i suoi principi. Si redime quasi dalle passate durezze e questo fa ben sperare per il futuro della ragazza.
Lila invece ha tagliato i ponti con tutti e ciò non è bene.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Momenti onirico – simbolici
  • La famiglia Greco, a cominciare dalla mamma
  • Rappresentazione del mondo più ampia e colorata rispetto al passato
  • Soccavo
  • Michele Solara

 

Leggendo i libri, molti si sono chiesti se Elena e Lila esistano davvero o se una non sia solo un’invenzione letteraria dell’altra. La serie, almeno per ora, non scioglie il dubbio, ma porta avanti in parallelo le loro due storie. Lo fa con stile, ampliando lo sfondo politico sociale su cui i personaggi si muovono e con un certo mordente. Il voto è assolutamente positivo in attesa delle prossime puntate.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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