Ozark 3×04 – Boss FightTEMPO DI LETTURA 4 min

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La guerra tra Martin e Wendy non poteva portare a nulla di buono e infatti così è stato, visto che il rapimento del contabile rappresenta solo l’ultimo tassello di un puzzle iniziato già con la season premiere.
Il titolo di questo quarto appuntamento è un chiaro riferimento al mondo videoludico e infatti Navarro, boss in questione, si scontra con il suo uomo di fiducia nel Missouri, torturandolo e cercando di capire le sue vere intenzioni, oltre a stabilire se sia ancora essenziale per la sua organizzazione.
Nonostante la spiccata capacità imprenditoriale di Wendy è evidente come Marty risulti assolutamente insostituibile, visto che sono bastati pochi giorni di assenza dello stesso per gettare tutti nel panico, con tanto di soldi bloccati sui conti panamensi.
E’ interessante notare come le torture inflitte dal boss della droga derivino proprio da Panama, dove per tantissimi anni, prima di essere trasferita poi a Fort Benning in Georgia, vi era la SOA, “School Of America“, dove gli Stati Uniti addestravano gli ufficiali delle dittature latine nelle tattiche di “controrivoluzone comunista” tra cui la tortura.
Le numerose tecniche apprese, tra cui appunto la privazione del sonno, non sarebbero rimaste circoscritte agli eserciti nazionali, ma come già visto in “Narcos Mexico“, verranno poi utilizzate anche dai Cartelli, vista la commistione tra esercito, polizia e narcotraffico presente in Messico, a scapito proprio degli Stati Uniti, da sempre in guerra contro le organizzazioni della droga messicane.
E’ lecito chiedersi se, nonostante la dimostrazione di forza, Marty abbia veramente superato la prova, visto che anche sotto tortura, il personaggio interpretato da Jason Bateman è perfettamente conscio di mentire ancora al suo capo, tanto solo nell’episodio precedente pensava di collaborare con l’FBI per liberarsene, ma per salvarsi la vita è costretto a continuare la sua attività. La realtà è evidente: i coniugi vivono in una prigione, dorata, ma pur sempre una prigione rimane.
Il flashback su young Marty, evento raro per la serie, dimostra come fin da piccolo avesse una spiccata capacità per tutto ciò che riguardasse il denaro, ma la sensazione di prigionia rimane, al di là della sua genialità nell’ambito lavorativo, poiché  la consapevolezza di essere diventato un bugiardo patologico in un mondo che lo opprime, potrebbe far collassare l’incrollabile volontà di sopravvivere a ogni costo, dimostrata sino ad ora.
In questo contesto già di per sé esplosivo, l’inserimento di Ben, fratello di Wendy, rappresenta un’ulteriore mina vagante visto il carattere esplosivo e fuori controllo del personaggio, che non sembra proprio adatto a mantenere segreti di un certo peso. Senza dubbio la serie aveva bisogno di nuovi personaggi e il character interpretato da Tom Pelphrey è subito entrato nel vivo della narrazione, anche con un ridotto screen time a disposizione.
Ma parlando di attori è giusto sottolineare, se ne parla poco in realtà, l’ottima prova attoriale di Julia Garner, che tramite una mimica facciale esasperata e un accento molto forte, continua a rendere Ruth Langmore uno dei personaggi più riusciti della serie, la quale nonostante una forte evoluzione personale avuta grazie all’incontro con Marty, proviene sempre da una famiglia di redneck del Missouri.
Anche in questa quarta puntata il comparto tecnico si dimostra di grande qualità, in particolar modo durante le scene riguardanti la tortura, con un utilizzo di diverse inquadrature e un gioco di luci, grazie al quale lo spettatore vive in prima persona la sofferenza fisica e psicologica vissuta da Marty durante la prigionia da Navarro.
L’unico elemento negativo da segnalare, ma sembra sia diventata una moda in ogni prodotto seriale, è l’eccessiva durata dei singoli episodi: la qualità della serie è fuori discussione, ma 60 minuti rappresentano un minutaggio veramente eccessivo, anche per Ozark.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’ottimo comparto tecnico, specialmente nelle scene della tortura
  • Flashback su young Marty
  • Marty Bride, genio e bugiardo patologico
  • Se ne parla poco, ma l’interpretazione di Julia Garner è perfetta
  • Ben, scheggia impazzita in un contesto già esplosivo.
  • Nonostante la qualità dello show, 60 minuti ad episodio sono veramente troppi

 

Un ottimo episodio per la serie di casa Netflix, che continua a sfornare puntate di ottima qualità con valutazioni sempre molto alte e questa quarta puntata non fà eccezione. La curiosità di scoprire come reagirà Marty, una volta tornato a casa, è tanta. Non resta che proseguire il binge-watching.

 

Kevin Cronin Was Here 3×03 ND milioni – ND rating
Boss Fight 3×04 ND milioni – ND rating

 

 

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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