American Horror Stories 2×07 – NecroTEMPO DI LETTURA 3 min

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American Horror Stories 2x07 recensioneL’elemento più bello di questo episodio è probabilmente questo meme, il che potrebbe sembrare anche un grosso complimento visto che il meme è anche piuttosto divertente ma visto da un’altra prospettiva è un insulto. Un insulto che non va preso alla leggera in quanto l’intero “Necro” è un fallimento colossale di proporzioni gigantesche e di cui si fa veramente fatica a capire il senso.
Il penultimo episodio di questa stagione è infatti un’accozzaglia di cose scritte piuttosto male e che hanno più le sembianze di un esperimento mal riuscito piuttosto che di una sceneggiatura sfortunata ma partorita con le migliori intenzioni.
Di fatto ci si trova di fronte a quello che è a tutti gli effetti l’episodio peggiore dell’intera stagione, scalzando facilmente il posto a quel “Milkmaids” che a confronto sembra invece un mezzo capolavoro da rivalutare. E questo la dice lunga sulla qualità di questa puntata.

Zombie fucker!

UN CAST CHEAP


La sensazione generale di essere davanti ad un episodio con un budget estremamente ridotto rispetto ad altri c’è e si evince innanzitutto dal cast composto da una miriade di attori ed attrici che non hanno nemmeno una pagina Wikipedia che gli funga da curriculum. Portando qualche nome a testimonianza, i vari protagonisti e personaggi secondari sono Madison Iseman, Cameron Cowperthwaite, Spencer Neville, Jeff Doucette, Sara Silva, Jessika Van, Chelsea M. Davis, e solamente in tre sono arrivati a questo privilegio che è piuttosto esemplificativo dell’investimento fatto al riguardo, specie se confrontato con “Aura” in cui  Gabourey SidibeMax Greenfield si spartiscono lo schermo o addirittura con il pessimo “Milkmaids” dove compare Seth Gabel.
La protagonista, Madison Iseman, è la più famosa del cast grazie al suo ruolo centrale nel remake-porcata di I Know What You Did Last Summer (giustamente cancellato da Amazon Prime Video) e recita anche discretamente senza far provare brividi ad uno spettatore piuttosto confuso da ciò che sta vedendo. Di tutt’altra opinione invece per quanto riguarda Charlie che è interpretato da un volto vagamente famigliare ai fan di American Horror Story che hanno visto la 7° stagione intitolata Cult, in quanto Cameron Cowperthwaite era il character Speed Wagon apparso in “Great Again“, “Charles (Manson) In Charge“, “Drink The Kool-Aid” e “Winter Of Our Discontent“. E qui si provano molti brividi per una recitazione piuttosto imbarazzante e superficiale.
Il resto del cast non merita neanche di essere menzionato invece.

You can call me whatever you want but it won’t change the fact that you fucked me. And you liked that I was dead.

UN EPISODIO CHEAP


L’idea di Crystal Liu, storica sceneggiatrice di American Horror Story, è anche interessante di per sé: esplorare la necrofilia dando un pizzico di spiegazione logica a riguardo con un trauma infantile. Un qualcosa che poteva essere esplorato un po’ di più, aggiungendo magari degli elementi alla trama che andassero nella stessa direzione piuttosto che ricondurre il tutto ad un classico matrimonio distrutto sull’altare da un nuovo pretendente ed un finale parzialmente scontato, imbarazzante e stupido. Perché altro non si potrebbe dire dei due protagonisti che cominciano a fare sesso in una fossa mentre vengono sepolti vivi e lui ha un proiettile in pancia.
Come in “Milkmaids” anche qui lo sceneggiatore di turno si prende delle libertà creative di troppo e si allontana prepotentemente dal genere horror non suscitando mai alcun tipo di paura o brividi, focalizzandosi invece su una morbosità che è fine a sé stessa, così come lo sono i metodi utilizzati dal “finto morto” per “liberare” la sua bella dalla sua vita fin troppo normale. Di fatto non si salva praticamente niente.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il meme
  • Finale imbarazzante
  • Video al matrimonio insensato
  • Recitazione del cast
  • Completo surrealismo con le persone che la accusano di essere una “sex offender”
  • Personaggi bidimensionali
  • Motivazioni alla base dell’intera trama

 

Purtroppo il vero orrore è il ricordo indelebile che ci si porterà dietro da questa puntata.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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