La sensazione familiare che avvolge chi ha avuto a che fare con la serie classica è sempre più forte: protagonisti separati, un focus differente ma con la stessa trama orizzontale, purtroppo anche dei villain vagamente più dozzinali.
“War Of The Sontarans” ha anche dalla sua, però, elementi tipici che hanno contraddistinto la nuova serie, soprattutto nelle battute iniziali di stagione.
Palese poi come Chibnall abbia voluto riportare i Sontaran su un piano più serioso e malvagio, lasciando da parte la deriva comica e ridicola che avevano assunto durante l’era di Moffat.
TRAMA VERTICALE NASCOSTA
Sicuramente in secondo piano, sicuramente trascurata, ma si può notare con una certa dose di sicurezza come questo secondo episodio segua sì la struttura del classico serial, ma anche alcuni schemi più moderni, grazie ad un accenno di trama verticale.
Normalmente, all’inizio di una nuova stagione, o con la presentazione di un nuovo companion, gli episodi presentano una successione che abbraccia, in piccolo, tutte le possibilità, narrative e stilistiche, dell’universo whovian. Episodio prevalentemente sulla Terra, nel presente, in Inghilterra, esattamente come nel precedente; episodio in un’epoca storica qualsiasi, come questo; episodio o nel futuro, in un altro pianeta o, meglio ancora, in giro per lo spazio (dando un’occhiata al promo del prossimo episodio pare proprio che andrà così).
Con questo scheletro, Doctor Who riesce a dimostrare: il suo spirito puramente britannico, anche nella rappresentazione di usi e costumi contemporanei; buona capacità nel confrontarsi con il genere storico; la pura fantascienza insita nel suo DNA.
Poi è chiaro che l’atipicità di questa tredicesima stagione mette in campo elementi che rendono solo lontanamente percettibile questo schema. Mrs. Seacole e la guerra di Crimea sono solo uno sfondo appena accennato, rispetto alla minaccia del Flux, ai nuovi misteriosi nemici e alla suddivisione in storyline, in seguito alla dispersione dei protagonisti, in perfetto stile classico. Unico vero lato della trama sicuramente chiuso è quello dei Sontaran, presentati nella premiére ma che sicuramente avevano già portato a compimento il loro compito narrativo.
DAN
Ancora complessa da inquadrare la figura di Dan. Sicuramente la scelta di dedicare a lui soltanto una fetta di episodio è coraggiosa, utile senz’altro ad aiutarlo nell’acquisizione di una tridimensionalità. L’aspetto comico, con il suo protettore della specie Lupari, aiuta sicuramente ad accrescere le sfumature di questa espansione narrativa che caratterizza Flux.
L’accento spiccatamente del nord e il modo di fare un po’ semplice dimostrano, dopo Graham e Ryan, che Chibnall stia ancora cercando la quadra per un companion di sesso maschile di un certo tipo, quasi evocante alcune figure della serie classica (a bruciapelo viene in mente lo scozzese Jamie, di fianco al Dottore di Patrick Troughton). Se si considera poi che durante il nuovo corso le figure maschili sono sempre state fugaci o legate ad una figura femminile con una personalità più ingombrante (vedi Rory ed Amy), il compito dello showrunner non deve essere per niente facile. Forse presto però per giudicare il nuovo acquisto, sarà interessante vedere che piega prenderà in una storia così differente dalle altre.
YAZ E IL PIANETA TIME
Molte domande suscita invece la parte più strettamente sci-fi dell’episodio. Mo che è ‘sto pianeta Time? Gallifrey verrà scalzato di importanza, dopo la batosta subita nell’ultimo season finale? Bisogna sperare, in generale, che Chibnall abbia delle idee chiare su come sbrogliare la matassa, senza compiere atti sacrileghi nei confronti di uno show quasi sessantenne.
Già si era parlato, nella precedente recensione, della perplessità nei confronti di scelte vagamente trash e retro per quanto riguarda alieni, antagonisti e mostri. Quasi a trovarsi di fronte a un episodio di Charmed o Angel. La conferma che questi antagonisti siano indistruttibili, invincibili, potentissimi ed eterni non fa che far suonare da tutte le parti un campanello di allarme potente, dando più un sentore di fantasy di bassa lega che della bizzarra fantascienza cui DW ha sempre abituato. Non resta che sperare.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Episodio di raccordo, lineare, inevitabilmente inferiore rispetto alla premiére. Certo le domande iniziano ad aumentare. Soprattutto in riferimento alle visioni del Dottore, a questo punto alla sua origine e, più di ogni altra cosa, come farà Chibnall a uscirne pulito.
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.