Doctor Who – 60th Anniversary Special Part 3: The GiggleTEMPO DI LETTURA 5 min

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“I don’t wanna go!”

Con l’inserimento di Ncuti Gatwa, Doctor Who si approccia ad una nuova fase della sua storia. Dell’approdo su Disney+ e del maggior budget a disposizione si è già parlato. Occorre però aggiungere che la numerazione della serie ricomincerà da una nuova stagione 1.
Da capire come muoverci in RecenSerie, ma questi sicuramente non  sono problemi di Russell T. Davies.
Doctor Who rivede nuovamente la sua mitologia e chiude un grande capitolo che coincide forse con la chiusura di una specifica era televisiva. Apre quella dello streaming, della minore tolleranza all’attesa, della maggiore attenzione verso il politicamente corretto. Apre alla possibilità che Tennant, nello specifico il 14esimo Dottore di Tennant, possa tornare a piacimento. Che possa prendere parte a spin-off (si è parlato della possibilità di espandere l’universo whovian ad ulteriori spin-off), che possa non abbandonare un’altra volta il ruolo che tanto ama e per cui tanto è amato.
Ma allo stesso tempo lo show andrà avanti, la 15esima incarnazione del Dottore è pronta a nuove avventure e a nuovi viaggi e, chissà, ad approfondimenti sulla sua identità e su quello che è stato il penultimo stravolgimento di storia. Che Davies ha dimostrato di non voler trascurare.

BI-GENERATION, COSA PENSARE


“Allons-y.”

Quando una rigenerazione sta avvenendo troppo presto all’interno di un finale vuol dire che qualcosa non torna o che qualcosa di strano sta per succedere. Ce lo ha insegnato lo stesso Dottore interpretato da Tennant alla fine della quarta stagione, quando sta per dare vita alla sua metacrisi umana.
La scelta della “bi-generazione” ha un suo senso sul piano strettamente psicologico per il protagonista. Il Dottore, secondo Donna, ha scelto di rigenerarsi in una vecchia faccia perché stanco. Inizia ad essere stanco soprattutto della mancata possibilità di fermarsi a osservare e contemplare ciò che gli accade. Il dialogo tra i due dottori evidenzia proprio questo. Possibile che non ci si possa fermare mai a leccarsi le ferite per ciò che accade?
Allo stesso tempo gli viene fatto notare che lui non ha modo, apparentemente, di subire i danni psicologici di ciò che accade, perché tanto guarisce da solo, si rigenera (in tutti i sensi) e quindi è come se non ci fosse bisogno di darsi delle spiegazioni.
Ma la scelta di ripescare un vecchio volto e di rigenerarsi poi in una maniera che a quanto pare era solo un mito (andrebbe compreso di che mito si parla se è stato proprio lui/lei a dare vita al concetto di rigenerazione) è una dimostrazione che la misura è colma, che occorre sganciare la parte “danneggiata” e permettere ad una nuova e fresca versione (senza pantaloni) di viaggiare per l’universo. Senza però che il “vecchio” Dottore possa precludersi niente in futuro. Piccolo pensiero del recensore: che il curator di fine 50esimo anniversario sia questa versione più sedentaria del Dottore?

IL GATTOPARDO INSEGNA


Eppure qualcosa sul piano estetico in questo modo è mancato. L’avvento di Gatwa ha avuto più il sapore di un siparietto comico che della solita catarsi che caratterizza una rigenerazione. Sicuramente affascinante il dialogo tra i due, ma lo spettatore ora è confuso e inizia a fiutare che Russell T. Davies sta tornando alla carica con quella che era una sua caratteristica specifica: il fan service all’ennesima potenza e i deus ex-machina causanti caciara.
Cambiare tutto per non cambiare niente. Questo sembra essere il motto, con la finalità di reimpostare quella formula con cui la rinascita datata 2005 ha avuto un gran successo. Ovviamente il tutto riadattato a nuove esigenze sceniche, sociali e di trasmissione. Quasi vent’anni dopo si avrà un ritorno con all’attivo una Gallifrey nuovamente distrutta, l’origine incerta del Dottore e lo stesso Dottore sdoppiato in due parti.

NEIL PATRICK HARRIS VS DAVID TENNANT


Ovviamente il palcoscenico è tutto per il fantastico dualismo tra due istrioni come David Tennant e Neil Patrick Harris, vero e proprio asso che non fa che rendere ancora più prestigioso il parco interpreti che negli anni ha caratterizzato Doctor Who.
Oltre alla bravura dell’ex Barney di How I Met Your Mother, il colpo da maestro in fase di scrittura è quello di rispolverare una figura atipica come il Celestial Toymaker. Un recensore a caso diversi anni fa ha deciso di recuperare tutta la serie classica di Doctor Who. Chiunque abbia mai deciso di intraprendere questa magnifica avventura non potrà non essere rimasto sorpreso da una particolare impresa con protagonista il Primo Dottore interpretato da William Hartnell. “The Celestial Toymaker” del 1966 catapulta il Tardis in un altro universo (in “The Giggle” il Dottore afferma essere stato un atto sfrontato il suo), in una realtà dove tutto procede secondo le regole di un gioco deciso da un Toymaker. Ripescare quest’avventura è un atto di amore verso lo show che non si nasconde dietro scelte atipiche per quella che poi è stata la sua mitologia (scelte atipiche come quella di uscire dall’universo conosciuto).
Niente male neanche la trovata di inserire il Master all’interno di un dente d’oro, poi recuperato da una mano come avvenne con l’anello alla fine della terza stagione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scelte coraggiose che aprono una nuova era per lo show
  • Ncuti Gatwa esordisce senza pantaloni per tutto il suo segmento di show
  • Il Dottore di Tennant che parla di Amy, Clara e altre figure che il pubblico ha imparato ad associare ad altri volti del protagonista
  • Neil Patrick Harris
  • Mel
  • Donna che psicanalizza il Dottore
  • The Master nel dente d’oro
  • Forse si perde un po’ di catarsi con una rigenerazione del genere
  • La scelta di sdoppiare il Dottore e far fermare ed esistere ancora il Dottore di Tennant richiama un po’ a fan service di vario genere

 

Si può sicuramente essere soddisfatti da questa trilogia. A modo suo Russell T. Davies ha dato un senso alla riapparizione del volto del Decimo Dottore. L’appuntamento a Natale sarà la dimostrazione per sapere se il pubblico si ricorderà che c’è un altro Dottore a fare il casalingo, o se invece verrà rapito totalmente dalle nuove avventure. Dalla nuova stagione 1. Che bisogna ancora capire come catalogare nelle recensioni.

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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