Quando nell’ormai lontano luglio 2018 si era parlato di un possibile reboot di Buffy The Vampire Slayer, orde di fan si scatenarono contro questa eresia. Immaginare, infatti, un’altra Cacciatrice con un volto diverso da Sarah Michelle Gellar sarebbe stato come stravolgere qualcosa di perfetto ed iconico.
Una vera e propria bestemmia per tutti gli amanti della Scooby Gang, della genialità di Joss Whedon e delle varie coppie Buffy/Angel, Buffy/Spike, Willow/Tara.
Cosa c’entra, dunque, questo ipotetico reboot di BTVS con il nuovo young adult drama in onda su Netflix a partire dal 10 giugno? Presto detto: basato su una short story della scrittrice Victoria Schwab, pesca a piene mani dal cult creato da Joss Whedon, ma lo fa nel peggiore dei modi, contaminando, infatti, questo neanche troppo velato omaggio con una dose massiccia di Twilight ed il solito politically correct. Ormai un marchio di fabbrica di Netflix.
IL PILOT PIÙ BRUTTO DELL’ANNO
First Kill si presenta fin da subito come uno show mediocre, girato male e recitato peggio, con effetti speciali che sembrano catapultare lo spettatore indietro di quasi trent’anni. La sceneggiatura è quanto di più scolastico si possa trovare ed i dialoghi fanno sembrare la saga di Twilight un vero e proprio saggio sull’astrofisica. La trama è semplice e scontata, ma questo è solo il male minore.
Juliette è la classica sedicenne ricca, bella ma timida e con difficoltà a socializzare. La ragazza trascorre le sue giornate con Ben, il suo migliore amico gay, ovviamente. Anche perché Juliette stessa è lesbica, ovviamente. La ragazza, però, nasconde un segreto colossale, ovvero quello di essere un vampiro. La sua famiglia, infatti, è riuscita a sfuggire ai cacciatori di demoni mimetizzandosi tra la gente comune e comportandosi come persone normali. Qualcosa suona familiare, per caso?
La vita di Juliette viene sconvolta dall’arrivo di Calliope, una nuova ragazza (ovviamente lesbica) che nasconde un segreto ancora più grande: Calliope fa parte di una famiglia di cacciatori di mostri. Le due ragazze finiranno con innamorarsi l’una dell’altra. Ovviamente.
INCLUSIVITÀ E NONSENSE
Aver scelto di declinare il tema dell’amore sfortunato e proibito – i cosiddetti star-crossed lovers – virando verso una relazione omosessuale è sicuramente specchio della società odierna, dato che le nuove generazioni sono sempre più abituate all’inclusività.
Il problema principale di First Kill, dunque, non è l’amore/ossessione tra le due protagoniste femminili (BTVS era già all’avanguardia all’epoca, con il rapporto tra Willow e Tara), quanto la scontatezza ed il piattume che riempie il minutaggio.
“First Kiss”, questo il titolo del primo episodio, non offre niente di nuovo nel panorama dei supernatural teen drama e non riesce a bucare lo schermo quel tanto che basta per far sognare di nuovo i fan di Buffy o The Vampire Diares.
Tutti i personaggi, protagoniste comprese, appaiono bidimensionali e, nonostante si provi a caratterizzarli, essi non sono altro che copie e collage di personaggi già visti in tutte le salse.
PER GLI AMANTI DEL CRINGE
First Kill vorrebbe farsi portavoce dell’eredità lasciata da show come Buffy, The Vampire Diares e dalla saga di Twilight (sebbene accostare Edward Cullen a Spike sia come accostare La Casa De Papel a Lost) e presentarla alle nuove generazioni.
Purtroppo o per fortuna questo obiettivo fallisce su tutti i fronti, dato che First Kill potrebbe fare gola solo ai neofiti di serie tv o a chi non ha un minimo di pensiero critico.
La regia di Jet Wilkinson prova anche a creare hype e tensione narrativa (oltre a quella sessuale tra le due protagoniste), ma il risultato è un agglomerato di nonsense e situazioni al limite del cringe.
Sarah Catherine Hook (Juliette) e Imani Lewis (Calliope) non sono del tutto inefficaci nei loro ruoli, ma la recitazione è ancora grossolana e troppo teatrale. Stupisce, inoltre, la presenza di Elizabeth Mitchell (la Juliet, con una t, di Lost), ma dopo la sua interpretazione della Snow Queen in Once Upon A Time ci si può aspettare di tutto da lei.
L’unica nota positiva in questo mare di mediocrità è la colonna sonora sempre sul pezzo e dosata al punto giusto, ma questo purtroppo non è abbastanza.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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First Kill cerca di omaggiare show come Buffy The Vampire Slayer e The Vampire Diaries, ma sbaglia su tutti i fronti. Scomodare un mostro sacro della serialità come lo show di Whedon non basta se poi si confeziona una storia mediocre, piatta, noiosa ed infarcita di politically correct.
Nessuno sentiva il bisogno di una storia d’amore alla Romeo e Giulietta condita con denti affilati e paletti di legno.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.