Inside No. 9 7×05 – A Random Act Of KindnessTEMPO DI LETTURA 3 min

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Inside No. 9 7x05 RecensioneDopo la scelta atipica di gestire i colpi di scena della precedente settimana, Pemberton e Shearsmith tornano all’antico amore per il colpo di scena inaspettato verso la fine dell’episodio, ma anche alla pratica dello stravolgimento radicale del linguaggio narrativo.
La scelta di stupire il pubblico, non solo per cosa si è narrato, ma per come lo si è fatto, si è rivelata vincente, grazie ad un vero e proprio capovolgimento di fronte del clima, dello stile e del genere. Una forma di virtuosismo nel raccontare e nello stupire.

DRAMMA FAMILIARE


L’episodio per una buona prima parte non sembra avere nessuna intenzione di strafare, né di cercare accondiscendenza nel pubblico. La scelta stilistica torna totalmente nella dimensione del bottle episode, con un singolo luogo (una semplice casa, con il civico 9), un contesto tipicamente british e i drammi sul piano relazionale e comunicativo tra madre e figlio.
L’arrivo di Pemberton, da una parte ha spezzato la sensazione che l’intero episodio potesse svolgersi con due soli personaggi (scelta che sicuramente sarebbe stata coraggiosa), dall’altra ha introdotto il seme dell’imprevedibilità che si sarebbe potuta manifestare da un momento all’altro.
C’è da dire che i due creatori/interpreti dello show non fanno mai niente di particolare per non apparire inquietanti ed estremamente camaleontici, quindi in grado di fare qualsiasi cosa. Anche in questo caso, una figura arrivata dal nulla, accolta solo per la solitudine della signora, improvvisamente vicina e interessata alle esigenze e al futuro del ragazzo, oltre alla compulsione nel sottolineare le doppie nelle parole (doppia t, doppia p, doppia l), non poteva non nascondere qualche incredibile rivelazione.

FANTASCIENZA


E all’improvviso… viaggi nel tempo. Il colpo di scena è secco, sferrato con prepotenza, senza mezzi termini. Intuibile forse solo pochi istanti prima dell’effettiva rivelazione, grazie ad alcuni indizi. Il passaggio dalla dimensione domestica, introspettiva e drammatica è repentino.
La verità è che Pemberton e Shaersmith sanno di poter fare come vogliono, che non devono rendere conto a nessuno e che possono tranquillamente stravolgere, se necessario esagerare. Qualunque appassionato di viaggi nel tempo si sarà accorto del dualismo dei momenti scelti, di come uno sia nettamente più estremo dell’altro.

EFFETTO FARFALLA


Da un lato abbiamo la scelta romantica e tecnicamente “esatta”: Zach sceglie di tornare indietro nel tempo per convincere se stesso da giovane a prendere una diversa strada, non abbandonando la madre, quindi salvandola. La scelta del Zach anziano di togliersi la vita risolve uno dei problemi annosi nella tematica viaggio nel tempo: il paradosso, ovvero la cancellazione di un’intera linea temporale, quindi della persona che ha causato tale cancellazione.
Con il salto nel futuro, quindi con il funerale della mamma di Zach, ultranovantenne, guarita dalla malattia che l’aveva colpita nel 2029, si chiude un primo cerchio, in cui l’inserimento della tematica temporale assolve pienamente alla risoluzione del dramma familiare del protagonista.
Vi è poi un momento in cui si trascende tale tematica, con un ulteriore colpo di scena, ovvero con il personaggio di Shaersmith, fino a quel momento voce narrante e fuori campo, ma anche proprietario di un canale Youku. Qui subentra l’anarchia di cui sopra e gli autori decidono di inserire anche tecnologie capaci di sovvertire cancellazioni di linee temporali, tutto in pochissimo tempo.
Si può storcere la bocca per tale scelta, per la sua rapidità e per il fatto che l’ulteriore cancellazione della cancellazione della linea temporale possa risultare ridondante.
La si può anche vedere in un’altra maniera, ovvero con il costante dualismo tra determinismo e libero arbitrio: la costante impazzita del personaggio di Shaersmith è forse colui che impedisce che vi sia un’effettiva riscrittura della storia? L’anziano Zach che aveva provato a forzare il libero arbitrio, non potendo più entrare in contatto con se stesso da giovane, cancella tutte le linee temporali possibili, creandone una nuova in cui lui da giovane non ha mai incontrato se stesso del futuro.
La morte dell’uccellino scagliato nel vortice ne è la metafora.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Colpo di scena di stampo fantascientifico
  • Cambio repentino di atmosfera
  • Il finale caotico ma dalle molte letture
  • Il finale forse un po’ ridondante

 

Uno degli episodi migliori di stagione senza dubbio, double b.

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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