La prima stagione di Invasion è andata in onda su Apple TV+ dal 22 ottobre 2021 al 10 dicembre dello stesso anno. Lo show, creato da Simon Kinberg e David Weil, racconta di un’invasione aliena ai danni del pianeta Terra, ma con un taglio intimista e introspettivo.
Una delle critiche più frequenti mosse alla serie (qui trovate le recensioni del primo ciclo) è stata quella di aver sacrificato il lato puramente action e sci-fi, prediligendo il racconto umano; il centro della narrazione non è l’invasione aliena in sé, ma la storia di vari personaggi e i loro ostacoli/problemi da superare.
Per citare il professor Ian Malcolm della saga di Jurassic Park, in Invasion non è previsto che si vedano degli alieni, nonostante il titolo fuorviante dato alla serie.
I dieci episodi che compongono la prima stagione scorrono lenti, con pochissime sequenze al cardiopalma (tra cui una spudoratamente copiata da La Guerra Dei Mondi) ed un zigzagare continuo tra varie storylines una meno convincente dell’altra.
Il senso di questo show ancora non è chiaro ai più, tanto che il rinnovo per una seconda stagione – avvenuto a dicembre 2021 – aveva fatto storcere il naso ai recensori, costretti a sorbirsi ancora una volta tanti melodrammi e poca azione.
SOMETHING’S CHANGED? YOU WISH!
Il primo episodio di questa seconda stagione, intitolato ironicamente “Something’s Changed”, inizia con la comparsa istantanea degli alieni, segno che, teoricamente, qualcosa possa essere cambiato davvero.
Purtroppo, la speranza dello spettatore viene smorzata sempre di più con il prosieguo della visione, durante la quale la concentrazione svanisce, la palpebra cala e la noia dilaga.
Il minutaggio si concentra sulle due protagoniste femminili di Invasion, ovvero Mitsuki e Aneesha. La prima si trova in Giappone e combatte contro gli alieni materializzando molotov con la forza del pensiero, mentre la seconda è ancora in fuga e si improvvisa Arsenio Lupin con i figli a seguito.
Ancora una volta questi poveri alieni vengono messi in secondo piano e bistrattati, dato che nella prima stagione comparivano sporadicamente, mentre adesso vengono addirittura eliminati troppo facilmente. Secondo la Coalizione per la difesa della Terra, gli umani stanno perdendo la guerra contro gli alieni, anche se non si direbbe data la semplicità con cui Mitsuki ne ammazza a decine senza battere ciglio.
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“Something’s Changed” introduce due nuovi personaggi secondari che si divideranno il minutaggio di questi nuovi dieci episodi. Si spera che la comparsa di tali characters sia funzionale alla trama e non solo per allungare il brodo, creando delle sottotrame riempitive senza nessuno sbocco narrativo (vedasi prima stagione).
Mitsuki viene prelevata e portata in Brasile, dove si è schiantata l’astronave aliena abbattuta durante lo scorso season finale. Qui incontra Nikhil Kapur, un miliardario a capo della Dharmax, una società di ricerca.
Il compito di Nikhil e, quindi, di Mitsuki è esplorare l’astronave e attraversare un campo elettromagnetico che ha causato danni cerebrali a chiunque cerchi di entrare in contatto con esso. Ovviamente la donna riesce ad interagire con l’extraterrestre in una sequenza che ricorda vari prodotti fantascientifici, primo tra tutti The Abyss, in cui Ed Harris e Mary Elizabeth Mastrantonio comunicavano con una entità che plasmava l’acqua di mare.
L’utilizzo della canzone Space Oddity di David Bowie per entrare in contatto con l’alieno apre la strada a varie ipotesi. Hinata è forse stata inglobata dalla creatura aliena? Come mai questo alieno sembra quasi pacifico e diverso da quelli apparsi precedentemente?
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La parte più noiosa della puntata è – naturalmente – dedicata ad Aneesha, la donna più fastidiosa di sempre con il figlio più fastidioso di sempre. Quel che resta della famiglia Malik, infatti, si trova a vagabondare per il paese finché non cade vittima dei militari e incontra un certo Clark Evans.
L’uomo è il leader del Movimento, un gruppo di attivisti (come sottolineato dalla figlia di Clark) che hanno unito le forze e cercano di sopravvivere all’invasione aliena. Per certi versi, questo Movimento strizza l’occhio alle Luci di The Last Of Us; si vedrà come gli autori svilupperanno questa storyline e dove andranno a parare.
Sul finire dell’episodio, il comatoso Caspar comincia ad interagire con gli alieni – almeno così sembra – e i tremori del suo corpo cominciano ad assumere un andamento ritmico, come se gli alieni avessero una mente alveare strettamente collegata al ragazzino. Stesso fenomeno accade a Luke Malik.
In conclusione, questa season premiere spreca molto potenziale e non riesce a riportare la serie sulla giusta carreggiata. La strada è ancora lunga e l’importante è cercare di non perdersi in un bicchier d’acqua, come ampiamente dimostrato nella stagione precedente.
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Un ritorno decisamente poco scoppiettante per la serie sci-fi creata da Simon Kinberg e David Weil. Qualche momento e spunto interessante c’è, ma la gestione della narrazione lascia ancora molto a desiderare. Dopo una prima stagione deludente serviva una chiara inversione di rotta ma per questo, forse, bisognerà attendere ancora qualche puntata.
