A distanza di un paio di mesi dall’uscita di quel piacevole ma strano “A Woman’s Place is in the War Effort!“, le Leggende ritornano con “Paranoid Android” che, tra le altre cose, mette subito in chiaro chi siano i nuovi protagonisti dello show: androidi.
Infatti, anche se si era andati per rigor di logica visto tutto il discorso sulla clonazione che c’è stato, il gruppo di Leggende che ha attaccato le Leggende originali non sono cloni ma androidi. Androidi che sono stati, a quanto pare, creati da il nuovo Gideon e che sono fondamentalmente comparabili al suo braccio armato vista l’impossibilità dell’intelligenza artificiale di muoversi ed interagire al di fuori della Wave Rider.
“We’re not being brainwashed. Our brains… they are these CPUs. I think… we’re the androids.”
CARICATURALISSIMO
Se c’è una cosa che lo show di Phil Klemmer e Keto Shimizu è molto bravo a fare, è il sapersi prendere in giro. Una ironia di sé stessi, su diversi piani narrativi, che è in continua evoluzione e che permette allo show di darsi un certo tono implicitamente dicendo che l’obiettivo è intrattenere ma, soprattutto, divertire. Quindi un qualcosa di ben diverso da The Flash, per esempio.
Questa volta Phil Klemmer, insieme a Marcelena Campos Mayhorn, decide di spingersi oltre offrendo una prospettiva diversa dei nuovi villain stagionali che si rivela essere ben presto ricca di caricature ed ironia non esplicita. Basta guardare le braccia iper muscolose di Robot Nate per capire di cosa si stia parlando, oppure il modo in cui Gary si comporta. Giusto un paio di dettagli che mettono allo scoperto fin da subito delle caratteristiche primarire di ciascun personaggio che, se nelle Leggende umane è solo un lato del loro carattere, in quelle robotiche ne rappresenta la vera essenza. Tanto che alcuni personaggi (Spooner su tutti ma anche Astra e Behrad) risultano così macchiettistici da essere totalmente (e volutamente) piatti. Altri invece assurgono ad un nuovo livello, come per esempio Ava o Zari.
UN’ALTRA PROSPETTIVA
Il braccio armato di Gideon è un’ottima trovata, quasi naturale si può dire, specialmente considerando il focus che è stato dato all’intelligenza artificiale in questa stagione. Vedere la facilità con cui Gideon si è creata un team che dipende totalmente dalle sue volontà è importante perché mette in prospettiva anche la Gideon umana e le sue potenzialità che non sono mai state sfruttate al massimo.
Inoltre è apprezzabilissimo lo sforzo di affrontare quanto visto in “A Woman’s Place is in the War Effort!” dall’altro punto di vista, sia offrendo le motivazioni che hanno portato all’attacco, sia offrendo una certa chiarezza circa le dinamiche interne di un team che ha chiaramente una visione distorta del mondo. Il fatto che Sara abbia provato un’insurrezione e sia stata poi “chippata” e depauperata del suo acume, è un chiaro segnale della direzione in cui la storia sta andando e che vedrà, verosimilmente, le Leggende affrontare nel finale le loro controparti robotiche mentre le due Gideon si affrontano su un altro piano più mentale e meno fisico.
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“Paranoid Android” è un piacevolissimo episodio che propone a sorpresa qualcosa di nuovo e funziona molto bene nel suo complesso. La stessa Sara Lance ne esce giovata dopo tanto tempo passato in sordina, indice di una chiara coscienza di dove si stia andando e di chi si stia spingendo sotto i riflettori di volta in volta. Ora che si è arrivati ad una specie di punto di non ritorno, sarà interessante vedere dove porteranno i prossimi 5 episodi della stagione.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.